La Germania torna nazista?

Da qualche mese c’è in atto una nuova campagna di disinformazione targata Cremlino, una campagna che mira a trasformare la Germania nel nuovo nemico per il popolo russo. Detta così, a me onestamente vengono i brividi, perché abbiamo già visto come è andata a finire nella tornata precedente, quando il bersaglio della propaganda disinformativa era appunto l’Ucraina, con cui ora la Russia è in guerra.

Dalla memoria alla ri-militarizzazione

Il giochino è semplicissimo e funziona anche grazie al quantitativo di “agenti del Cremlino” sparsi sul territorio europeo, tra giornalisti, influencer e politici che aiutano a diffondere specifiche narrazioni.

Quella più emblematica arriva dal fronte bielorusso. Infatti secondo Eurasia24, media notoriamente allineato al Cremlino, i rappresentanti bielorussi presso l’OCSE avrebbero affermato che:

…il desiderio dei politici tedeschi di rendere l’esercito tedesco ‘il più forte esercito convenzionale in Europa’ azzera tutte le precedenti dichiarazioni del capo della delegazione tedesca sulla conservazione della memoria storica e sul sostegno alle vittime dell’aggressione tedesca…

Gli attacchi contro Merz

Si sfruttano attacchi mirati verso Friederich Merz, come sul canale Rossiya 1 – controllato dallo Stato e soggetto a sanzioni dell’UE – dove si accusano Merz e la Germania di essere alla ricerca di vendetta per la sconfitta del Terzo Reich. Per non parlare della narrazione che vede Merz discendente da gerarchi nazisti… insomma un copione che purtroppo abbiamo già visto in precedenza quando, per giustificare l’”operazione speciale”, si è fatto preciso riferimento a un’opera di denazificazione dell’Ucraina, secondo la propaganda un covo di nazisti e nostalgici del Reich.

Il fatto che i quotidiani nostrani parlino poco di tutto questo, e preferiscano concentrarsi su altro, è l’ennesima dimostrazione del fatto che la gravità del momento storico che stiamo vivendo interessa poco a chi ormai campa di clickbait e gossip, o peggio, che si preferisce lasciare la strada libera alla disinformazione.

Eppure c’è chi questa propaganda la studia in maniera seria e attenta, come i fact checker di EUvsDisinfo che hanno identificato in breve tempo oltre 25 attacchi mirati contro il cancelliere tedesco. Una notizia che dovrebbe allarmare, e che invece in Italia passa quasi completamente sottotraccia.

E non è finita qui: già a marzo Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, ha preso di mira Merz in un post su Telegram, paragonandolo direttamente a Joseph Goebbels, ministro della propaganda nazista. Qui il post originale:

Pronti a intervenire

La macchina della propaganda russa non si limita a questo, ma costruisce scenari fittizi veri e propri, come già visto in passato. Infatti, sempre secondo le narrazioni che vengono portate avanti su media controllati dallo Stato, i tedeschi sarebbero già pronti a intervenire in Ucraina a fianco dei soldati di Zelensky. Con una Germania che, in cerca di vendetta, sarebbe pronta a distruggere la Russia.

Il meccanismo psicologico fa leva su antiche paure

Si tratta di uno scenario fittizio ma molto pericoloso: fa infatti leva sulle paure dei russi, che si sentono attaccati sul fronte occidentale. È un meccanismo psicologico molto potente: se i tedeschi sono i “nuovi nazisti” allora le atrocità commesse dai soldati russi al fronte sono da giustificare, poiché stanno difendendo la madre patria da un ritorno di nazismo e fascismo. Non si tratta di crimini di guerra, ma di giustizia necessaria.

Guarda caso Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, il 14 luglio ha dichiarato che “la Germania è di nuovo pericolosa”:

«Германия снова становится опасной», — сказал господин Песков РБК.

E l’ha fatto manipolando intenzionalmente le parole del Ministro della Difesa della Germania Boris Pistorius. Pistorius difatti al Financial Times ha detto che le truppe tedesche, in caso di un attacco russo a un Paese membro della NATO, sarebbero state pronte a uccidere soldati russi:

…troops from Germany, which for years had a culture of military restraint in response to the horrors of the second world war, would be willing to kill Russian soldiers in the event of an attack by Moscow on a Nato member state.

Peskov ha omesso la parte “in caso dei un attacco russo a un Paese NATO”.

Quando un alto funzionario russo dice che la Germania è “di nuovo pericolosa” il riferimento al Terzo Reich è immediato, se un altro dice che sono pronti ad attaccare e uccidere soldati russi, l’effetto propagandistico esplosivo è assicurato.

Concludendo

Tutta questa strategia, dagli insulti a Merz alla manipolazione delle parole di Pistorius, non è improvvisata. C’è una regia ben precisa dietro a ogni mossa di propaganda filorussa: il tutto parte di una campagna di odio ben precisa, studiata a tavolino, con attori come media statali, influencer (sia russi che stranieri) e portavoce ufficiali, tutti al lavoro, insieme, per riscrivere la realtà storica e geopolitica in favore degli interessi del Cremlino. Questo modo di fare serve a svariati scopi:

  • La giustificazione dei crimini di guerra di cui l’esercito russo si sta macchiando, normalizzando la brutalità portata avanti in territorio ucraino.
  • La destabilizzazione della Germania, per scoraggiare l’opinione pubblica dal sostenere Kiev.
  • La destabilizzazione dell’UE, che va avanti da oltre un decennio nel tentativo di sgretolare l’Unione, senza la quale sarebbe molto più facile per la Russia fare i propri comodi nel vecchio continente, magari mettendoci gli uni contro gli altri.
  • La sfiducia tra gli alleati NATO per screditare l’impianto della sicurezza europea.

Se penso che dopo il crollo del muro per anni ho creduto fosse possibile per l’Europa, e non solo, un futuro di pace e tranquillità, l’idea della situazione precaria che stiamo vivendo ora mi sconforta davvero tanto.

maicolengel at butac punto it

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