Il “report” in cui Pfizer ammette di aver raccolto segnalazioni

La settimana passata, diversi media online e offline hanno riportato i dati di un documento Pfizer che era già in circolazione da qualche settimana. Su “La Verità“, ad esempio, è apparso l’articolo firmato da Patrizia Floder Reitter dal titolo:

Pfizer:”Tremila morti post vaccino”

E nelle prime righe dell’articolo, Floder Reitter scrive:

Un documento di Pfizer riporta 900 casi di cecità, 700 complicazioni in  gravidanza e 3000 decessi post vaccino anti Covid. Ne parla La Nuova Bussola Quotidiana che è andata a controllare le 400 pagine appena pubblicate dalla casa farmaceutica sugli eventi avversi, segnalati in sei mesi (dal 19 dicembre 2021 al 18 giugno 2022) da operatori sanitari e da chi aveva subito pesanti conseguenze dopo l’inoculo.

Un titolo simile è stato utilizzato da Radio Radio, che riporta:

Clamoroso report Pfizer: sono davvero questi i dati ufficiali degli effetti avversi? ▷ “Vengono tenuti sotto coperta”

E aggiunge:

I morti e i danneggiati dal vaccino per il Covid trovano l’ufficialità nei numeri?
A sganciare la bomba è La Nuova Bussola QuotidianaPfizer, nota azienda farmaceutica produttrice di vaccini anti Covid, avrebbe infatti pubblicato un clamoroso report: in oggetto le fantomatiche e discusse reazioni da effetti avversi da vaccino tanto tacciate di inesistenza o infondatezza.

La fonte di La Verità e Radio Radio (e di molti altri) è appunto La Nuova Bussola Quotidiana che il 3 luglio, a firma di Paolo Gulisano (già incontrato su BUTAC), medico iscritto all’Ordine della provincia di Lecco e scrittore, ha pubblicato un articolo dal titolo:

3000 morti: Pfizer ammette con freddezza il dramma dei danneggiati

Dove riporta alcuni dati, uguali a quelli citati da La Verità e Radio Radio:

900 casi di cecità, 700 complicazioni in gravidanza. E 3000 decessi. I dati del Report di Pfizer confermano solo ora che era proprio vero: la vaccinazione voleva dire rischiare la vita. E la salute. E per tali motivi non avrebbe dovuto essere coercitivamente obbligatoria.

Nelle prime righe dell’articolo, Gulisano spiega l’origine di questi dati:

Si tratta della cosiddetta farmacovigilanza passiva, che si basa sulla spontaneità delle segnalazioni. La segnalazione spontanea dipende interamente dall’iniziativa e motivazione degli operatori sanitari o degli utilizzatori.

Tuttavia, la definizione fornita è imprecisa. Come abbiamo già spiegato in passato, anche senza alcuna prova di aver ricevuto una dose di vaccino, chiunque può inviare una segnalazione di reazione avversa sul sito dedicato alla farmacovigilanza passiva, a cui il rapporto Pfizer fa riferimento. Gulisano, essendo un medico, dovrebbe saperlo.

Gulisano ritiene che i dati raccolti con questa metodologia potrebbero essere sottostimati, ma questa è solo la sua personale opinione, non un fatto accertato. Infatti, come abbiamo riportato in passato, il sistema di raccolta dei dati sulle segnalazioni avverse, come nel caso del VAERS americano, consente a chiunque di affermare di aver avuto una reazione avversa, senza alcun controllo. Non è nemmeno necessario inserire il numero di lotto utilizzato. Il rapporto Pfizer a cui fa riferimento Gulisano non ha valore, proprio perché la maggioranza di queste segnalazioni sono volontarie e, spesso, anonime.

Mentre gli spiegavamo che forse “ecocardio” potrebbe non essere un effetto avverso correlato al vaccino, l’amico Scifo ha rimosso il tweet. Peccato!

Come ha spiegato la nostra caporedattrice Noemi su Twitter, in risposta a un tale Davide Scifo che aveva riportato la notizia (poi rimossa senza spiegazioni):

Nelle 393 pagine di appendice si notano definizioni che rendono chiaro che si tratta di segnalazioni spontanee, che devono (forse) ancora essere correlate al vaccino. Altrimenti chi lo diffonde deve accettare che anche le 33 “pregnancy” siano causate dal vaccino (ma state tranquilli, vediamo anche 4 segnalazioni di “newborn normal” e 5 di “live birth”, che immaginiamo siano anch’essi causati dal vaccino. Grazie per aver contribuito a far nascere bambini sani, vaccino!). Scorretela, quell’appendice, e poi tornate qui a dirci se va presa per oro colato o se forse sarebbe il caso di dare un’occhiata alle 820 pagine precedenti, cosa che non ha ritenuto necessaria né chi pubblica questo documento né chi l’ha sbattuto sui giornali né chi lo diffonde Perché sì, si tratta di una appendice, come scritto chiaramente nel titolo del documento. E sì, ci sono 820 pagine precedenti, com’è normale che sia perché è così che funzionano le appendici.

Ora la domanda che sorge è una sola: Ma a nessuno di quelli che pubblica sui social (o sui giornali!) questo documento, a nessuno di quelli che lo condividono strombazzando, è venuta almeno la curiosità di leggere il resto? Così, tanto per sapere cosa c’è scritto? A vedere quello che sta circolando in questi ultimi giorni sembrerebbe proprio di no (alla faccia dello spirito critico). Perché le uniche alternative sono: 1) cercato, non trovato, condiviso lo stesso 2) cercato, trovato, ignorato per qualche motivo sconosciuto ma forse intuibile. L’ipotesi che non abbiano né cercato, né avuto la curiosità, né notato alcunché tranne quello che gli è stato indicato l’abbiamo scartata a priori perché sappiamo che sui social ci sono solo utenti molto svegli e liberi pensatori, quindi non può essere questa la spiegazione.

Purtroppo, temiamo che nessuno abbia provato a farlo. Il documento che circola è l’appendice di un altro documento che è essenziale per capire il contesto, senza quello non c’è alcuna notizia da strombazzare, ma ormai sappiamo che la narrazione antivaccinista si sta esaurendo e che c’è bisogno di trovare sempre nuovi contenuti con cui mantenere in allarme i propri lettori. Se si va a leggere con attenzione l’appendice si nota facilmente, anche non conoscendo l’inglese, che è piena di voci che non possono provenire da un elenco di segnalazioni verificate e correlate alla vaccinazione (fratture, gravidanza, positività a malattie infettive tropicali e un sacco di altri disturbi che nessuno sano di mente potrebbe ritenere causate dal vaccino) ma anche di diciture che mostrano come non sia stata fatta nemmeno una prima scrematura e che in quell’elenco sia riportata qualsiasi cosa segnalata, qualcuna forse anche nello spazio sbagliato del modulo, come dimostrano ad esempio “ecocardio”, “tomografia computerizzata” o “battito cardiaco”. Quello che il documento dimostra, semmai, è che anche le segnalazioni più improbabili vengono raccolte e prese in considerazione dalla sorveglianza post marketing. Quello che l’appendice non dimostra in nessuna maniera, invece, è che i vaccini anti Covid siano pericolosi, a differenza di quanto afferma con sicurezza il dottor Gulisano e coloro che hanno scelto di riportare solo la sua personale opinione, mettendo da parte il pensiero critico.

Il file dell’appendice è scaricabile da qui.

maicolengel at butac punto it

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L’articolo Il “report” in cui Pfizer ammette di aver raccolto segnalazioni proviene da Butac – Bufale Un Tanto Al Chilo.

veronulla

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