Diabete, la “cura miracolosa” è un clickbait in provetta


Parlare di medicina e scienza non è mai facile, e farlo in modo fazioso per racimolare interazioni è un comportamento piuttosto diffuso. A mostrare la problematicità di questo atteggiamento è proprio la vostra segnalazione di oggi. Secondo quanto riportato dalla pagina Instagram @theitalianstoic – fabbrica di notizie clickbait da un milione di follower – un’equipe di medici indonesiani sarebbe riuscita a sviluppare una “cura per il diabete”. Ma è davvero così?
La descrizione del post che andiamo ad analizzare sottolinea con toni entusiastici come:
Due scienziati indonesiani, Fahrul Nurkolis e Juan Leonardo, hanno realizzato un’importante scoperta identificando un nuovo composto chiamato Juanleoxy Fahrulanoside (C12H23N09). Questo composto mostra un grande potenziale nel trattamento del diabete, contribuendo a controllare la glicemia, favorire il senso di sazietà e mantenere un metabolismo sano.
Una scoperta entusiasmante, che però non coincide con la realtà. Ad oggi infatti, come abbiamo ripetuto tante volte, non esiste una vera e propria “cura” per il diabete; la gestione della malattia cambia molto a secondo dell’individuo, concentrandosi specialmente sulla dieta, l’esercizio fisico e i farmaci più adatti al soggetto. Non un unico strumento volto alla guarigione definitiva dalla patologia, quindi, ma un mix di vita sana e medicinali.
Questo perché, spiegato in termini molto semplici, il diabete è una malattia cronica in cui il corpo non produce abbastanza insulina, l’ormone necessario per convertire il glucosio (zucchero) dal cibo in energia. Di conseguenza, lo zucchero si accumula nel sangue (iperglicemia), causando danni a organi vitali nel tempo.
Ma quindi è tutto falso? I due scienziati non esistono e la notizia è totalmente inventata? Non proprio. I due ricercatori sono effettivamente impegnati in uno studio incentrato sul diabete di tipo 2. La foto che compare nel post incriminato li ritrae durante la 23ª edizione dell’International Congress of Nutrition (IUNS-ICN), tenutosi a Parigi ad agosto 2025.
L’inghippo è nel dettaglio. Il composto preso in esame non è una cura, ma un promettente integratore chiamato Delites. Sebbene il Juanleoxy Fahrulanoside (C12H23NO9) sia una molecola chimica a cui è legato il loro lavoro, la ricerca vera e propria è ancora in fase preclinica (sviluppata sui ratti) e si concentra su come Delites
agirebbe su più livelli: aiutando il corpo a usare meglio l’insulina e proteggendo le cellule dallo stress ossidativo. Ma sono necessarie ulteriori ricerche e soprattutto studi clinici sull’uomo per confermare che sia un trattamento naturale sicuro ed efficace quanto si spera.
La storia del Juanleoxy Fahrulanoside dimostra perfettamente la pericolosa differenza tra scienza e clickbait. Sebbene la ricerca dei due studiosi sia reale e promettente, l’informazione diffusa sui social ne ha travisato l’essenza, trasformando una promettente pista di ricerca in una cura definitiva. Questo comportamento genera false speranze nei malati e crea sfiducia nella vera ricerca, compromettendo il lavoro di un’intera categoria.
Beatrice D’Ascenzi
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