Islamofobia e condivisioni dal passato
Ci avete segnalato un video che sta circolando sui social, un video che risale a ottobre 2022, tre anni fa. L’ho scaricato così che anche voi che ci leggete possiate vederlo:
Purtroppo è stato condiviso anche da alcuni miei contatti, e questo mi è dispiaciuto molto, perché anche senza bisogno di fare fact-checking sono 13 anni che cerchiamo di spiegare in lungo e in largo che diffondere contenuti non contestualizzati serve solo ad alimentare la disinformazione.
I fatti
Il video già ci fornisce alcuni dettagli in più, visto che, oltre ai sottotitoli in inglese, riporta alcune scritte in sovraimpressione. Leggiamole insieme:
21.10.2022 Live aus Berlin – Michael Sturzenberger / BPE
Quindi prendiamo quel nome e quella data e andiamo a cercare ulteriori informazioni.
Chi è Michael Stürzenberger?
Dalla Wikipedia in tedesco:
Michael Johannes Stürzenberger (* 28 settembre 1964 a Bad Kissingen) è un giornalista tedesco, produttore di video web, blogger ed estremista islamofobo.
Sempre dalla stessa wiki:
Stürzenberger è stato condannato più volte per incitamento all’odio, sebbene la maggior parte di queste condanne non siano state legalmente vincolanti.
Quindi chi ha girato il video e intervistato quei ragazzi parte con qualche leggerissimo pregiudizio, ed è noto alle forze dell’ordine tedesche per incitamento all’odio. Non il miglior soggetto da cui informarsi se si parla per l’appunto di Islam.
Da dove arriva il video?
Le riprese sono state fatte a una manifestazione di protesta organizzata dallo stesso Stürzenberger, il 21 ottobre 2022 a Berlino, in Alexanderplatz. Sia chiaro, non stiamo dicendo che il video sia falso: il ragazzo intervistato dice realmente quanto riportato nei sottotitoli, esprimendo sostegno all’attuazione della Sharia in tutto il mondo, inclusa la Germania, una volta che i musulmani diventeranno una maggioranza demografica. Ma questo soggetto è rappresentativo dei musulmani in Europa? Noi non ce la sentiremmo di fare un’affermazione del genere basandoci su questo video: Stürzenberger infatti è noto per il suo attivismo provocatorio, e spesso organizza gli incontri in luoghi ben specifici, così da trovarsi di fronte soggetti a loro volta radicalizzati nelle proprie posizioni. Se avete visitato Berlino negli ultimi anni potreste aver notato la differenza che ci può essere tra i frequentatori di Alexanderplatz e quelli ad esempio di Kreuzberg, distretto noto per la forte presenza di musulmani di discendenza turca e araba. E con questo lungi da noi il giustificare quanto viene detto dal ragazzo nel video, quello che ci preme ribadire è che le informazioni andrebbero sempre contestualizzate.
L’iperbole e la radicalizzazione
Sfruttare un video come questo e condividerlo online serve esattamente a fare la stessa cosa che vediamo fare dagli integralisti islamici: come loro radicalizzano i propri follower con video che mostrano episodi di islamofobia, noi radicalizziamo i nostri amici condividendo contenuti che rappresentano la nicchia dell’islamismo in Europa. Se cerchiamo con attenzione notiamo che Stürzenberger, che fa tantissimi incontri di piazza, non riesce a produrre così tanti contenuti estremisti; ci dovremmo domandare come mai, perché se davvero i musulmani fossero tutti così non dovrebbe risultare complesso realizzare un maggior numero di video di denuncia. Mentre invece Stürzenberger deve lavorare di taglia e cuci, estrapolando solo le interviste che portano acqua al suo mulino ed evitando tutti i contenuti meno adatti a insinuare che tutti i migranti musulmani (o comunque la maggior parte) condividano questo intento. Questa è pura malinformazione, un filo razzista. E voi che la condividete ricadete nello stesso modus operandi.
Ad esempio, perché Stürzenberger non cita lo studio diffuso dal Robert Bosch Stiftung e dalla Diocesi di Rottenburg-Stuttgart che racconta di come l’81% dei musulmani residenti in Germania concordi che la democrazia sia la migliore forma di governo? O i tanti motivi che legano i musulmani moderni alla Germania post caduta del Muro?
Il video amplifica un momento scelto ad arte per alimentare la paura, ed è in linea con quanto vediamo diffondere dai rappresentanti dei movimenti anti-immigrazione su piattaforme come Facebook e X, dove clip simili vengono riproposte per mettere in guardia da un’imminente “presa di potere” da parte dei musulmani. Non capire che si tratta di malinformazione diffusa da estremisti vicini a quelle stesse destre che stavano dietro fascismo e nazismo è grave.
La narrazione di chi condivide il video
A diffondere il video in questi giorni è stata, tra gli altri, Azzurra Barbuto, che lo ha accompagnato con parole che non lasciano spazio a interpretazioni:
GLI ISLAMICI AGLI EUROPEI: “SE NON ACCETTATE LA SHARIA, ANDATEVENE”
In Germania, durante una manifestazione islamica, alcuni uomini hanno giurato pubblicamente di far rispettare l’Islam e la sharia, dichiarando apertamente di odiare i non musulmani, ossia gli “infedeli”, la cultura e i valori occidentali.
Uno di loro arriva persino a dire ai tedeschi di andarsene se non vogliono convertirsi all’Islam.
Siamo arrivati al paradosso: non sono più gli ospiti a dover rispettare la nostra cultura, il nostro stile di vita e le nostre leggi, ma siamo noi a doverci adeguare alle loro regole primitive o addirittura a dovercene andare se non ci sta bene sottometterci.
Questo non è rispetto, non è integrazione, non è convivenza.
È pretesa di dominarci. E dominio e sottomissione non possono e non devono mai essere scambiati per tolleranza e integrazione.
Certi soggetti andrebbero presi e rispediti al Paese di origine. Vediamo poi se lì hanno tanta arroganza e tanto desiderio di imporsi. Vadano dove la sharia c’è. Qui non la vogliamo. E non vogliamo neppure loro.
Questo tipo di commento è l’esempio perfetto di come un contenuto estrapolato ad arte sia usato per legittimare narrazioni xenofobe. Il discorso passa rapidamente dal comportamento di un singolo estremista al giudizio su milioni di persone, alimentando la falsa equivalenza tra “musulmano” e “radicalizzato”. In realtà, ciò che vediamo non è “una manifestazione islamica”, bensì un evento organizzato da un noto estremista anti-islamico tedesco, che cerca deliberatamente il conflitto per poi offrirlo in pasto al suo pubblico.
La reazione di Barbuto, e di chi condivide frasi simili, è quindi parte integrante del meccanismo di disinformazione: chi diffonde questi video si nutre proprio di questo tipo di indignazione. Senza la rabbia che suscitano, questi contenuti perderebbero gran parte del loro potere virale.
Riassumendo
Come cerchiamo di spiegare da tempo, chi realizza questo tipo di contenuti lo fa per far leva sulle paure di chi vede lo straniero come pericoloso. Ma ad oggi la comunità musulmana che vive nell’Unione europea cerca solo di integrarsi in maniera assolutamente pacifica e indolore col resto della popolazione. Condividere le idee radicali di pochi per diffondere odio verso tutti non è diverso da quello che faceva Hitler in Germania con gli ebrei ai tempi del Terzo Reich. Alimentare l’odio con clip fuori contesto non serve a difendere la nostra cultura, ma solo a impoverirla. Ogni volta che clicchiamo “condividi” su questi video facciamo esattamente ciò che gli estremisti, di qualunque fede o ideologia, sperano che facciamo.
Non credo di poter aggiungere altro.
maicolengel at butac punto it
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