Roma, Million Marijuana March: Fratelli d’Italia e l’attacco al diritto di manifestare
COMUNICATO STAMPA
Roma, Million Marijuana March: Fratelli d’Italia e l’attacco al diritto di manifestare
L’8 novembre, a Roma, in chiusura della Contro conferenza sulle droghe indetta dalla rete delle associazioni della società civile per la riforma delle politiche sulle droghe, si è tenuta la Million Marijuana March (MMM). La marcia è un appuntamento che dal 1999 dà voce al vasto movimento sociale che si batte contro la criminalizzazione e la proibizione delle droghe e della cannabis in particolare, e per politiche di legalizzazione del mercato, come accade in numerosi paesi del mondo, a cominciare dagli USA.
La marcia si è tenuta in alleanza e dialogo con gli obiettivi della Contro-conferenza che ha voluto opporsi alla fallimentare guerra alla droga perseguita dal governo Meloni: per noi organizzatori, la partecipazione, la voce, le posizioni dei soggetti sociali alla nostra contro-conferenza sono stati e sono cruciali; con noi studenti, comitati di cittadini, giovani, persone che usano droghe, associazioni e movimenti hanno esercitato – in uno spazio pubblico, scientifico e politico – i diritti fondamentali alla partecipazione, all’espressione del pensiero, a manifestare, a essere attori dei processi che definiscono le politiche che li riguardano.
Non così il governo, che i soggetti protagonisti e destinatari delle politiche non li ha ammessi al confronto, preferendo lavorare ‘su di loro’ invece che ‘con loro’.
Ma non solo: la Million Marijuana March è stata attaccata in modo violento e arrogante da una esponente di Fratelli d’Italia, tale senatrice Cinzia Pellegrino, ed è stata costretta a chiudere in anticipo sull’orario stabilito dall’accordo con la Questura.
Un fatto che denunciamo per la sua gravità: la parola di un esponente del partito di governo basta a obbligare la polizia a venir meno a quanto formalmente concordato in sede di autorizzazione della manifestazione. Senza alcun plausibile motivo: la marcia si è svolta come sempre pacificamente, portando musica e parole, nel rispetto del percorso stabilito e si sarebbe dovuta concludere alle 22.00 a Piazza Vittorio, chiusura che è stata anticipata senza alcuna plausibile e formale motivazione.
Siamo di fronte all’ennesima tipica reazione del proibizionismo, che oltre alle droghe vuole vietare manifestazioni anche quando sono pacifiche e allegre.
Secondo il pensiero della senatrice Pellegrino, “I soliti “fattoni” dei centri sociali hanno preteso di impegnare piazza Vittorio con una serata musicale” e “Ancora una volta Roma ha dovuto essere vittima di un uso distorto e arrogante dello spazio pubblico”: dunque manifestare pacificamente e in modo autorizzato, e portare musica in piazza, secondo Fratelli d’Italia non è tollerabile, come non lo è che migliaia di giovani si mobilitino per proteggersi dalla repressione e per chiedere politiche razionali, efficaci e rispettose dei diritti.
Che questo governo faccia strame delle libertà e dei diritti fondamentali, e che divida il paese tra chi ha diritto ad avere una voce e chi no, non ci sorprende, non dopo il decreto anti-rave, quello Caivano e quello “sicurezza”.
Non ci sorprende ma non possiamo tollerarlo, e lo dichiariamo forte: non libereremo le piazze dalle nostre voci, dai nostri copri, dai nostri diritti.
Forum Droghe, CNCA, ITARDD, ITANPUD APS, Ass. Luca Coscioni, Ass. L’Isola di Arran, ARCI, la Società della Ragione, CGIL, Meglio Legale, LILA, Associazione Antigone
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