L’attacco di Sumy e la propaganda filo putiniana

Ci è stato segnalato un lunghissimo post su una pagina social, un post che porta la firma del professor Massimo Zucchetti, che già in passato si era scagliato contro l’Ucraina; il post lo trovate qui.

Il post di Zucchetti riporta parole sue e di Marinella Mondaini, citata a suo dire come fonte anti-fake, peccato che sia davvero difficile non rendersi conto che Mondaini sia di parte putiniana, come raccontato anche sulle pagine di BUTAC qualche tempo fa.

Zucchetti casca nella malinformazione nel suo lungo post. Pensiamo di fare cosa utile nel fare chiarezza su cosa sia corretto e cosa invece sia errato.

La cerimonia militare

Domenica a Sumy pare confermato che fosse in corso una cerimonia militare: esistono dichiarazioni di funzionari ucraini come il sindaco Semenikhin che ne hanno parlato. Quindi c’erano militari nel centro cittadino e si può discutere se sia stato un errore strategico. Semenikhin si è lamentato della scelta di Volodymyr Artiukh, che era in quel momento capo dell’amministrazione militare della regione, di organizzare la cerimonia proprio in quel luogo e in quei giorni. Le critiche mosse sono state accolte dal governo ucraino che ha rimosso Artiukh dal suo incarico il 15 aprile 2025. Purtroppo questo non riporterà in vita i civili morti quel giorno.

Negligenza, non scudi umani

Ma sostenere che la scelta sia stata fatta per usare i civili come scudi umani necessita di prove che a oggi mancano. Diverso sarebbe se avessero ad esempio montato un cannone o un lanciarazzi sul tetto di un palazzo civile, o di fronte a un ospedale, cose che in passato abbiamo visto fare da altri soggetti in altri teatri di guerra, ma non qui, non ora. Detto ciò possiamo magari parlare di sottovalutazione del rischio, di negligenza, ma lo scudo umano implica dolo, non solo negligenze e sottovalutazione. Dolo che appunto va dimostrato, mentre Zucchetti e Mondaini non provano alcunché, anche se scrivono come se lo facessero.

Il diritto internazionale

Il diritto internazionale inoltre spiega che colpire aree civili senza che siano state prese precauzioni per evitare vittime civili può costituire “crimine di guerra” e la responsabilità dell’attacco resta della Russia, anche se volessimo riconoscere la negligenza di Artiukh. Sono i militari russi che hanno scelto di lanciare quei missili – che non hanno colpito una base strategica, non hanno colpito installazioni logistiche, ma solo una cerimonia di premiazione in un quartiere civile.

Sulle bombe a grappolo non possiamo pronunciarci, quello che possiamo dire è che sul luogo dell’attacco ci sono state almeno due esplosioni, visto che la seconda è stata immortalata da chi stava aiutando dopo la prima. Ma nei vari video che abbiamo visto circolare non abbiamo sentito detonazioni tali da farci pensare appunto a bombe a grappolo. Ma, se anche non fossero state usate, Zucchetti e Mondaini sbagliano anche nel parlare di un singolo missile: dalle testimonianze che circolano infatti sarebbero almeno due.

La dezinformatsiya

Siamo di fronte a due perfetti esempi – il post di Zucchetti e l’articolo di Mondaini – di narrativa propagandistica, che sposano ogni narrazione filorussa ignorando completamente gli altri canali d’informazione. Si sceglie di usare toni incendiari e frasi come “usare i bambini come scudi umani”, o ancor peggio di definire il governo ucraino come “nazista”.

L’immagine usata da Zucchetti nel suo articolo sul suo blog

Un dettaglio ancora più squallido? Zucchetti che nel suo articolo usa un’immagine fatta con l’IA per mostrare la cerimonia militare di cui parla, senza però spiegare sotto l’immagine che è appunto realizzata con l’IA.

Concludendo

Vedere quanti danno retta a questo genere di propaganda deprime molto, e sia chiaro: possiamo anche concordare che le autorità ucraine abbiano sbagliato a organizzare una cerimonia militare in piena città. Ma affermare senza alcuna prova che si tratti di una messinscena per propaganda, o peggio, che Zelensky stia deliberatamente usando i civili scudi umani, è essa stessa propaganda travestita da controinformazione.

maicolengel at butac punto it

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