Avvocati, medici e pandemie immaginarie

Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto alcune segnalazioni che rimandavano alle dichiarazioni sempre dello stesso soggetto, l’avvocato Mauro Sandri. Abbiamo pensato di fare cosa utile cercando di trattare tutto in un solo articolo, cercando di riassumere i fatti al meglio.
Il tweet contro Arno Kompatscher
Partiamo con un tweet dell’11 aprile pubblicato da Sandri, un tweet fiume in cui l’avvocato annuncia di aver denunciato penalmente Arno Kompatscher, presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, accusandolo di aver falsificato completamente i dati sul virus SARS-CoV-2 e sulla malattia COVID-19. Secondo Sandri, Bolzano sarebbe stato un “laboratorio terribile” della “fiction pandemica” italiana, con tanto di “prova schiacciante” — ma nessun dettaglio verificabile. Il tweet si conclude con questa minaccia, che serve ai follower di Sandri ma non è di per sé prova di alcun errore, solo un manifestare l’intento di una denuncia, che a Sandri non costa nulla anche se si dovesse risolvere tutto in una bolla di sapone:
Depositerò denunce circostanziate contro ciascuno dei governatori delle Regioni di tutto il Paese perché tutti hanno falsificato i dati medico scientifico statistici.
L’accusa di aver falsificato i dati è grave, e i governatori delle regioni italiane potrebbero contro-denunciare Sandri per diffamazione. Purtroppo conosciamo bene il sistema giudiziario italiano: anche se lo facessero, è facile che per giungere a una conclusione passino anni, anni durante i quali la figura dell’avvocato verrà mitizzata come martire dai propri follower, rendendo di fatto il procedimento giudiziario un boomerang.
Il tweet contro il presidente della FNOMCeO
Questo è decisamente più breve e ve lo riportiamo per intero:
VACILLA LA POSIZIONE DEL PRESIDENTE DELL’ORDINE DEI MEDICI AL PROCESSO BALANZONI Udienza importante al processo che vede fronteggiarsi Barbara Balanzoni e il Presidente dell’Ordine Nazionale dei Medici Giuseppe Anelli. Quest’ultimo ha rilasciato dichiarazioni quanto meno opinabili affermando di “avere eseguito la legge”, ma al contempo non ha saputo rispondere alla domanda di quale fosse il contenuto della legge alla quale ritiene di avere adempiuto…Dopo avere detto di essersi sentito minacciato tanto da dover ricorrere a “protezioni”, ha ripetutamente affermato di non ricordare i fatti specifici che ha posto a fondamento della sua denuncia. Un comportamento tra il reticente ed il surrreale. E’ solo l’inizio di una controffensiva di legalità che travolgerà i falsari della pandemia
La prima cosa che sottolineiamo è che speriamo Sandri sia un filo più preciso nelle sue denunce perché Anelli si chiama Filippo, non Giuseppe. Come gli viene fatto notare da Barbara Balanzoni stessa, con bandierina russa d’ordinanza:
Ah, anche Pippo non va bene in una denuncia formale, occorre usare nome corretto, altrimenti il tutto è nullo.
I fatti
Ma veniamo ai fatti, il punto centrale dell’attacco di Sandri è che nel corso di un’udienza Anelli avrebbe affermato di “aver seguito la legge” senza essere in grado – sempre secondo Sandri – di specificarne i contenuti. A questo si aggiunge il riferimento a una presunta “paura” provata da Anelli, che avrebbe parlato di necessità di protezione, ma senza ricordare fatti specifici.
La prima cosa che vogliamo sottolineare è che l’udienza a cui si fa riferimento è quella contro Barbara Balanzoni per diffamazione aggravata, minacce, oltraggio, atti persecutori e tante altre belle cosette, ovvero una denuncia dove Sandri è il difensore dell’imputata Balanzoni e Anelli è chiamato a testimoniare in quanto parte in causa, ovvero colui che denuncia per offese e minacce a lui stesso e a tutta la categoria medica. Il succo della denuncia quindi non sono i vaccini, la gestione pandemica o quant’altro, ma appunto le offese personali e le minacce ricevute da parte di Balanzoni, come ha spiegato lei stessa. Perché Sandri non lo spiega? Perché dice che “Anelli vacilla” quando Anelli non è l’imputato, bensì il denunciante?
Detto ciò va ribadito per chi non l’avesse presente che i testimoni in tribunale non hanno l’obbligo di avere memoria perfetta, specie su vicende datate o complesse, e “non ricordare” non è sinonimo di colpevolezza, per quanto a Sandri piaccia darlo a intendere ai propri follower. Sandri non solo non entra nel merito di diffamazione e minacce, ma non porta dati scientifici alternativi, né contesta le analisi epidemiologiche o le decisioni sanitarie prese durante l’emergenza COVID-19. In tribunale, però, vince chi porta prove. E finora, i successi giudiziari di Sandri sulla questione pandemica sono pari a quelli della medicina alternativa contro il COVID: zero.
Frajese e Contri
A riassumere i fatti ecco che il 17 aprile arrivano anche gli amici di Radio Radio, con due dei loro ospiti più ricorrenti, Giovanni Frajese e Alberto Contri, a dare manforte a Sandri. Il servizio del 17 aprile si intitola:
AMNESIA A PROCESSO BALANZONI: ANELLI FA AUTOGOL ALLA DOMANDA SUI VACCINI
Onestamente, se esistesse un Oscar per la miglior interpretazione cospirazionista in un programma radiofonico, la puntata in questione sarebbe candidata a mani basse. La trama? Sempre la stessa: “Noi avevamo ragione, loro ci hanno censurati, ora la verità viene a galla”. Il problema è che tra il dire e il dimostrare c’è di mezzo la realtà. E la realtà, ahiloro, dice cose diverse da quelle da loro sostenute.
Nel servizio di Radio Radio, infatti, si racconta dell’udienza tra Barbara Balanzoni e il presidente FNOMCeO Filippo Anelli in maniera decisamente teatrale: l’udienza viene addirittura descritta come una disfatta del “sistema”. Nella narrazione dei presenti in trasmissione, il presidente FNOMCeO viene descritto come incerto e impreparato, al punto da suscitare l’ilarità della dottoressa Balanzoni, che “non smetteva di ridere”. Un siparietto perfetto per chi ama le messe in scena più della verità processuale.
Il pubblico a cui questi contenuti si rivolgono è spesso suggestionabile e in cerca di conferme a un sentimento di sfiducia verso le istituzioni. Chi li diffonde lo sa benissimo. Radio Radio e i tweet di Sandri parlano allo stesso pubblico: quello che si sente tradito dalle istituzioni e desidera che “qualcuno paghi”. Ecco allora l’eroe Sandri, radiato dai salotti buoni, che si immola per la verità. Al suo fianco, Barbara Balanzoni, descritta come “medico coraggioso perseguitato per avere detto la verità sui vaccini”.
In studio si sottolinea: “Non ci abbiamo guadagnato, ci abbiamo rimesso”. In realtà, la notorietà costruita attorno a queste posizioni ha generato e continua a generare visibilità, ospitate, pubblicazioni e crowdfunding. Un business parallelo a quello dell’informazione, dove però la verifica è un optional e dunque si è liberi di diffondere qualsiasi cosa, vera o falsa, se funzionale alle proprie narrazioni. Come dopotutto spiegava Barbara Balanzoni stessa in un suo celebre video pre-pandemia in cui spiegava chiaramente cosa ne pensava degli antivaccinisti: “I novax sono persone che normalmente hanno problemi, hanno una tipologia caratteriale piuttosto rissosa, persone che io equiparo alle psicosette. C’è un guru, ci sono dei santoni che riescono anche a ottenere denaro facendo appello alla generosità degli adepti”.
Concludendo
Chi ascolta queste trasmissioni e segue questi influencer della rete può convincersi che ci siano processi in corso su tutto lo stivale, processi che smonteranno la gestione sanitaria della pandemia. Li vediamo quando arrivano tra i commenti o sui nostri profili social, convinti che ci siano già sentenze in quel senso: commentano in modo violento, accusandoci di ogni possibile nefandezza. Poi, messi di fronte all’evidenza che quanto credevano dato di fatto è in realtà solo una narrazione fuorviante, smettono di rispondere, svaniscono, ci bloccano. A oggi i tribunali italiani non hanno mai accertato alcun “complotto pandemico”, nessun giudice ha condannato presidenti di Regione per “falsificazione dei dati”, né ha dato ragione a chi ha definito la pandemia una “fiction criminale”.
maicolengel at butac punto it
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