Veratrixio e le truffe sponsorizzate

E anche oggi ci dedichiamo a una delle migliaia di truffe che trovano spazio nei vostri dispositivi mobili grazie alle maglie larghe dei post sponsorizzati su Meta.

Stavolta partiamo dal marchio che abbiamo incrociato nell’ennesimo finto articolo di Repubblica: Veratrixio, che troviamo in rete con almeno 5 diverse identità web: Veratrixio.com, veratrixio.net, veratrixio.org, veratrixio-invest.com e veratrixio.vip. Cinque diverse piattaforme per lo stesso brand fuffa legato al trading online.

Guardate come si presentano ognuna delle home page:

Solo Veratrixio.org è stato bloccato dai filtri dell’antivirus, che ci presenta una bella schermata dove vediamo scritto chiaramente che il sito rientra tra i domini pericolosi:

Dangerous site
Attackers on the site you tried visiting might trick you into installing software or revealing things like your passwords, phone, or credit card numbers. Chrome strongly recommends going back to safety. Learn more about this warning

Come al solito i truffatori, per spingerci a visitare questi siti, sfruttano post sponsorizzati che fanno leva sul complottismo dell’utente, convinto sostenitore che Non cielo dikono

Un post sponsorizzato su una pagina dedicata a Giovanni Floris:

Il titolo del post, “La verità che ha scosso l’intero Paese”, serve proprio ad attirare i tanti convinti che ci siano cose che non ci vengono raccontate ma che potrebbero cambiarci la vita. Chi crea questi post sa benissimo a che pubblico si sta rivolgendo, come vi abbiamo raccontato qualche settimana fa.

Cliccando finiamo sul solito finto sito che simula una nota testata giornalistica:

Pochi si accorgono che in testa alla pagina come indirizzo c’è reti24.com, leggono il nome della testata La Repubblica e sono convinti di essere sul sito ufficiale, tutto è fatto per farci intendere cose che non sono. Poi c’è il titolo del finto articolo:

Scandalo in diretta: Sigfrido Ranucci smaschera Giovanni Ferrero davanti a tutta l’Italia

A seguire un lungo articolo che riporta un botta e risposta tra i due che verte tutto sulla ricchezza del secondo, ricchezza che non deriverebbe dall’essere proprietario della Ferrero ma appunto dall’uso di app di trading online come Veratrixio.

Qualcuno che ci casca lo trovano sempre. Anche perché non si limitano a usare Floris, Ranucci o Ferrero; consci che tanto nessuno arriverà mai a prenderli, di volti noti ne usano a bizzeffe. Qualche esempio da questi siti? Beh, per cominciare possiamo trovare Pier Silvio Berlusconi:

O Carlo Calenda e Piero Ferrari:

E ancora, come consulenti avrebbero Flavio Briatore e Lilli Gruber:

È ovviamente tutto falso: non si diventa ricchi con queste app, anzi, ci si impoverisce di cifre che variano dall’investimento minimo di 250 euro a salire. Ed è fin da subito una truffa, non si salva niente: tutta la piattaforma è falsa, tutti i guadagni riportati sono falsi, così come sono false tutte le testimonianze. Non è che a qualcuno va bene e a voi è andata male, vorremmo che questo concetto fosse chiaro.

Ma quello che vogliamo portare alla vostra attenzione è che Meta sa perfettamente che queste inserzioni sono truffaldine:

Eppure, pur distribuendo post sponsorizzati che non rispettano gli standard, è da luglio che la pagina li diffonde e non viene chiusa. Se vi chiedete come mai la risposta è semplice: ogni volta che pubblica un post sponsorizzato Meta incassa, e a quel punto Meta non è così sicura che sia il caso di rimuovere in toto la pagina, al massimo ritiene che sia sufficiente punirla rimuovendo di volta in volta i post che l’algoritmo ritiene non adatti, ovviamente non prima di averli lasciati online per qualche ora (dal minimo di due a un massimo che ho stimato in circa dodici). Così la pagina può continuare a pubblicare annunci, Meta a incassare e gli utenti a venire truffati.

La tutela dell’utente è ai minimi sindacali.

Non credo di dover aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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L’articolo Veratrixio e le truffe sponsorizzate proviene da Butac – Bufale Un Tanto Al Chilo.

veronulla