Il clone di Wikipedia nato per fregarti

Scrivendo un articolo su un integratore alimentare, sono incappato in un sito che sul primo momento avevo scambiato per Wikipedia, visto che cercando online il nome dell’azienda+wikipedia come primo risultato mi era uscito un link a questo sito: wikitia .com.

Sito che, come potete vedere, imita il più possibile le classiche pagine di Wikipedia:

Mi sono accorto che qualcosa non andava leggendo con attenzione la voce che avevo cercato: i link alle note funzionavano male, e a un certo punto quello che stavo leggendo ha iniziato a sembrarmi più un comunicato stampa aziendale che una scheda indipendente su un’azienda esistente. Sì, lo so che in alto a sinistra c’è scritto Wikitia, ma credevo fosse un brand legato alla galassia Wikimedia. A fondo pagina però, in piccolo e con font colorato di grigio tenue, ci spiegano chiaramente che:

Wikitia is not affiliated to Wikimedia Foundation

Il problema è che le schede sembrano funzionare alla stessa maniera, e tutto dà a intendere che sia un sito che fa le stesse cose dell’altro, con la minuscola differenza che qui a scrivere sono perlopiù singoli soggetti, probabilmente dipendenti delle aziende citate che cercano di mostrarsi ciò che non sono: bravi e con prodotti di alta qualità.

Ad esempio nel caso in esame a un certo punto scrivono:

…a patented whey protein isolate that has been clinically proven to enhance the immune system. XXXYYYY is recognized as a medical food by the US Food and Drug Administration (FDA) and has been used by healthcare professionals for over 25 years.

La fonte della frase è un articolo di Bloomberg del 19 gennaio 2022, oggi rimosso dalla piattaforma. Come possiamo fidarci di un’affermazione senza fonte? Non possiamo. Ma chi non è così scafato rischia di caderci. Una veloce analisi del sito mostra come sia usato per lo più da aziende che hanno necessità di darsi un’aria più autorevole di quella che in realtà hanno.

Insomma, occorre stare attenti, oggi più che mai, perché di siti che ne simulano altri ne vediamo nascere quotidianamente. Pensate che circa dieci anni fa, per un brevissimo periodo, qualcuno copiò pure noi – usando gli stessi colori di BUTAC, un logo praticamente identico e lo stesso tema di WordPress. Oggi, grazie alle IA (o a causa loro), è diventato molto più facile fare queste cose. Per evitare di cascare in tranelli come quello di cui sopra occorre essere sempre vigili.

maicolengel at butac punto it

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veronulla