Le notizie vecchie: pandemia e pseudogiornalismo

Un amico ci segnala che su alcune piattaforme social stanno circolando due screenshot; il primo riprende un articolo de Il Tempo, con qualche riga in evidenza:

“solo il 2,9% dei decessi regsitrati dalla fine del mese di febbraio 2020 sarebbe dovuto al Covid 19. Quindi dei 130.468 decessi registrati dalle statistiche ufficiali al momento della preparazione del nuovo rapporto solo 3.783 sarebbero dovuti alla potenza del virus in sé.”

L’articolo de Il Tempo – che ci risulta essere stato scritto da Franco Bechis – è stato rimosso dal sito de Il Tempo, ma lo stesso non può dirsi dai suoi cloni che circolano come se fossero attuali a distanza di anni. L’amico che ci ha segnalato questi screenshot è stato molto bravo, poiché ci ha inviato una segnalazione molto completa che vi riproponiamo per intero (grazie D.):

Gira da giorni l’immagine di un articolo de Il Tempo che critica un rapporto ISS.
L’immagine è senza data e senza link all’articolo, figurati.
Approfondisco e scopro che l’articolo è di ottobre 2021, nel sito del giornale non c’è più ma si trova altrove.
Poi scopro che un sito, oltre12.net, fa un articolo datato luglio 2025 dove si parla di questo NUOVO report ISS. L’articolo poi mette il link alla notizia che è appunto di ottobre 2021.

L’apoteosi della disinformazione.

Il Tempo ha dimostrato per l’ennesima volta di non aver alcun interesse a informare i propri lettori: fossero stati interessati a informare i lettori, all’epoca, invece che rimuovere il pezzo dopo la bacchettata sulle dita da parte di ISS, avrebbero potuto e dovuto pubblicare una smentita allo stesso indirizzo dell’articolo originale, perché è così che si fa corretta informazione ed è così che dovrebbero agire i giornalisti seri. Invece l’articolo è stato solo rimosso, lasciando campo libero alla disinformazione. Non sappiamo se il pezzo sia uscito anche su cartaceo; così fosse, state tranquilli chi l’ha letto lì non è stato avvisato della successiva smentita da parte di ISS.

Non è così che si fa giornalismo.

A questo vorremmo aggiungere per l’ennesima volta che chi riprende pezzi vecchi senza averne verificato l’attualità (come fa Oltre12) non sta cercando di dare informazioni ai propri follower, ma è interessato solo ad avvelenare il pozzo. In un Paese normale questi soggetti sarebbero indagati, magari per comprendere a che pro continuano con questo sistema di inquinamento dell’informazione. In Italia ci dicono che la verifica dei fatti non serve a nulla, e sembra che le autorità siano decisamente poco interessate a identificare chi mente a ripetizione. Chissà che un giorno le cose non cambino.

maicolengel at butac punto it

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veronulla