Oncologo di punta chiede lo stop alle vaccinazioni

Ci è stato segnalato l’ennesima notizia che parte da dichiarazioni di Angus Dalgleish, oncologo britannico di cui abbiamo già parlato in due precedenti occasioni.

Il testo che ci è stato segnalato riporta in italiano il titolone di un blog che parla di (pseudo)scienza e (pseudo)politica, TKP .at:

Oncologo di punta chiede lo stop alle vaccinazioni a mRNA e mette in guardia dal rischio cancro turbo

L’articolo circola sui social grazie a canali Telegram e pagine Instagram che lo rilanciano, e il testo con cui viene condiviso è questo:

I danni provocati dalla campagna vaccinale diventano sempre più evidenti. Sempre più scienziati, soprattutto quelli più anziani che non devono più temere ritorsioni professionali, non lasciano dubbi e ne scoprono le ragioni e i meccanismi.
Il professor Angus Dalgleish, un rinomato oncologo che esercita nel Regno Unito, ha recentemente scritto una lettera aperta al caporedattore della rivista medica The BMJ, chiedendo che gli effetti dannosi delle vaccinazioni anti-Covid vengano “sollevati e discussi immediatamente come cancro”. e altre malattie progrediscono rapidamente nelle persone “vaccinate”.

Dalgleish, come già raccontato in precedenza su queste stesse pagine, è un oncologo britannico famoso unicamente per le sue prese di posizione politiche e per aver rilasciato, più volte, dichiarazioni controverse sui vaccini a mRNA. In una lettera pubblicata sul British Medical Journal (BMJ) ha sostenuto che esisterebbe un collegamento tra la vaccinazione e un aumento dei tumori, senza però fornire alcuna prova scientifica a supporto di questa ipotesi. Già questo dovrebbe bastare a inquadrare il soggetto: un uomo di scienza sa che deve portare dati e prove delle proprie affermazioni se vuole essere ascoltato dai suoi pari. A Dalgleish però non interessa essere ascoltato dai colleghi, sa benissimo che lo considerano un cialtrone, ma a lui basta essere ascoltato dal pubblico generico, che non ha le competenze per rendersi conto che è un cialtrone.

Come abbiamo riportato dall’inizio della pandemia e anche in recenti articoli, le principali agenzie sanitarie internazionali (come l’EMA, il CDC e l’OMS) continuano a monitorare gli effetti avversi dei vaccini e non hanno riscontrato aumenti anomali nei casi di cancro tra i vaccinati.

Attenzione, va rilevato un dettaglio importante: un aumento delle diagnosi di tumori post-pandemia è stato osservato in molti Paesi, ma questo picco, subito analizzato dalle varie agenzie sanitarie internazionali, è dovuto principalmente ai ritardi diagnostici e terapeutici causati dalle restrizioni, non ai vaccini.

Concludendo

Le affermazioni di Dalgleish fanno parte delle tante narrazioni collegate ai “danni da vaccino”, ma si tratta di affermazioni senza alcuna base scientifica. Non esiste, ad oggi, alcun allarme sanitario sui tumori che si possa collegare in qualche modo alle vaccinazioni anti-COVID.

Per chi volesse pprofondire, qui una disamina di Health Feedback sulla lettera di Dalgleish. Va notato che si tratta di un articolo del 2023, a dimostrazione che pur essendo già tutto smentito purtroppo i disinformatori seriali continuano a diffondere le loro narrative, cambiando di volta in volta qualche dettaglio per far sembrare i fatti come novità. Consci che i loro follower non hanno le competenze per distinguere le informazioni affidabili dalla pseudoscienza, e che raramente vanno a fare verifiche più approfondite.

maicolengel at butac punto it

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veronulla