USA: le teorie del complotto tendono ad essere confermate

USA: le teorie del complotto tendono ad essere confermate

di Malek Dudakov

La seconda banca più grande degli Stati Uniti, Bank of America, è stata al centro di uno scandalo per la fuga di dati dei clienti all’FBI. I dirigenti della banca hanno trasmesso al governo informazioni su tutti coloro che hanno effettuato acquisti o prenotato camere d’albergo il 5-6 gennaio, alla vigilia dell’assalto al Campidoglio.

Questo è stato fatto su iniziativa della banca stessa e in violazione delle norme sulla sicurezza dei dati privati. Ma di che tipo di privacy possiamo parlare nelle condizioni della completa fusione del regime politico liberale, dell’oligarchia finanziaria con Wall Street e la Silicon Valley?

Già 176 partecipanti all’assalto al palazzo del Congresso sono stati incriminati da accuse federali. È vero, l’indagine ha incontrato difficoltà fin dall’inizio: si è scoperto che esiste un tale “anacronismo” in America, che si chiama la Costituzione degli Stati Uniti quando questa interpreta il termine “ribellione” in modo molto restrittivo.

I ribelli del Campidoglio

Di conseguenza, la stragrande maggioranza (se non tutti) degli arrestati, per essersi infiltrati nel Campidoglio, che la stampa definisce freneticamente “ribelli”, può essere ritenuta colpevole solo con l’accusa di aver aggredito la polizia, danneggiato proprietà e istituzione senza permesso.

Nel frattempo, gli editori della rivista Time hanno pubblicato un materiale che è davvero un capolavoro. Questo ha apertamente rivelato l’esistenza di una vera cospirazione delle grandi imprese (in particolare della Camera di commercio degli Stati Uniti), dei grandi sindacati e della classe politica per rimuovere Trump dal potere.

I giornalisti lo hanno cortesemente definito una “alleanza informale” di attivisti di sinistra, grandi corporazioni e nomenklatura liberale, il cui obiettivo era quello di cambiare le leggi elettorali, introdurre massicci voti per corrispondenza e impedire a Trump di contestarne l’esito.

Che sfortuna – la teoria del complotto sullo “stato profondo”, come veniva chiamata dall’opinione pubblica progressista un mese fa, viene ora chiaramente confermata. C’è da meravigliarsi che il numero di teorici della cospirazione negli Stati Uniti continui a crescere rapidamente?

Fonte: New Front

Traduzione: Luciano Lago

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