Israele ha raggiunto il punto di non ritorno e Hamas sta riacquistando forza nonostante l’esaurimento dell’esercito

Il generale israeliano israeliano in pensione, Yitzhak Brick, ha dichiarato a Maariv che il governo di occupazione non è riuscito a raggiungere alcun obiettivo strategico nella sua guerra in corso contro Gaza, che dura da due anni. Ha ritenuto che i risultati della leadership siano mera propaganda mediatica.
Brik ha sottolineato che l’esercito israeliano ha esaurito le sue energie e non è in grado di spezzare la resistenza palestinese. Ha sostenuto che la leadership israeliana sta fuorviando l’opinione pubblica affermando che una vittoria decisiva è imminente, mentre in realtà “Israele” è impantanato in una prolungata guerra di logoramento che minaccia il collasso interno.

Ha sottolineato che l’entità sionista non ha raggiunto nessuno dei suoi obiettivi dichiarati, in particolare la distruzione di Hamas, il ripristino della deterrenza e la garanzia della sicurezza degli insediamenti adiacenti alla Striscia di Gaza. Ha osservato che l’esercito è riuscito a distruggere solo il 20% della rete di tunnel di Hamas, che rappresenta l’infrastruttura principale della resistenza.

Brik ha spiegato che le valutazioni della leadership secondo cui Hamas è vicina al collasso sono false e fuorvianti, sottolineando che il movimento ha ricostruito la sua forza militare e che il numero dei suoi combattenti supera i 30.000, secondo i rapporti di sicurezza interna.

Ha inoltre sottolineato che l’eccessivo affidamento sulla potenza aerea non ha prodotto risultati decisivi, date le scarse prestazioni a terra e il declino del coordinamento tra le forze armate, sottolineando che la guerra viene condotta senza un chiaro piano strategico.

Ha sottolineato che l’entità occupante sta attraversando una fase eccezionale a livello politico, sociale e di sicurezza e che ha raggiunto il “punto di non ritorno”.
Riguardo alla risposta di Hamas al piano di Trump, Brick ritiene che il rifiuto del movimento non sia un rifiuto di negoziare, ma piuttosto un “sì” ai negoziati. Ha osservato che Hamas si sente rafforzata dalla sua rete di tunnel, che continua a funzionare nonostante i tentativi dell’esercito israeliano di chiuderla, e dalle armi che riceve tramite i droni che sorvolano quotidianamente il Sinai.

Brick ha messo in guardia dalle conseguenze disastrose che potrebbero derivare dal proseguimento dell’aggressione israeliana contro Gaza, criticando al contempo la credibilità del Primo Ministro Benjamin Netanyahu. Ha sottolineato che l’entità sionista sta conducendo una guerra da due anni senza raggiungere alcun obiettivo, subendo pesanti perdite tra soldati e ostaggi.

Ha affermato che Hamas si trova ora in una posizione di forza che gli consente di raggiungere i suoi obiettivi strategici, tra cui l’isolamento di Israele a livello internazionale, la rottura dei legami con gli stati arabi che hanno firmato accordi di pace e l’aggravamento del collasso interno nei settori politico, economico, della sicurezza e scientifico.

Brik ha concluso sottolineando la necessità di raggiungere un accordo negoziato per porre fine alla guerra, pur offrendo concessioni. Ha sottolineato che la palla è ora nelle mani degli Stati Uniti, in particolare di Donald Trump, e che il successo dei negoziati dipende da un forte sostegno americano per impedire a Netanyahu di sabotarli. Ha avvertito che il fallimento dei negoziati porterebbe a una situazione più complicata, rendendo Hamas meno propensa a scendere a compromessi in futuro.

Fonte: Maariv

Traduzione: Fadi Haddad

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