Covid -Disgusto e disprezzo

di Jean-Dominique Michel.
Il testo che sto per condividere qui stasera è sicuramente cupo.
Questo non sarà sfuggito all’attenzione di nessuno, i tempi sono bui e perfino: malsani, deliranti, perversi sotto tanti aspetti tanto che il divario si è allargato, certo, tra tutti coloro che lo percepiscono, e quindi sono colpiti da questa oscurità; e quelli che mantengono un comodo ma pericoloso diniego.
Per questi ultimi, siamo ben lungi dal vivere in una dittatura, le autorità stanno facendo del loro meglio e le enormi incongruenze che vediamo sono solo dovute all’incertezza di salute e ad alcune disfunzioni.
Per gli altri, purtroppo, ci troviamo in uno scenario completamente diverso, caratterizzato da un collasso sociale fatto di stupidità, malizia e umiliazione al servizio di un’ideologia disumanizzata e di interessi malvagi.
In questo grande pasticcio collassologico, purtroppo (in attesa di giustizia) non c’è “potere” di mettersi al passo con gli altri. Le autorità politiche e sanitarie sono tanto disoneste quanto azimut, come dimostrano una dopo l’altra le ultime rivelazioni: così se viene filtrato l’ordine del governo tedesco di falsi studi volti a far prendere dal panico la popolazione per imporre misure brutali; quelle disposte nella sede di una Task Force antidemocratica, incompetente e abusiva; o la falsificazione da parte dell’UFSP, appena rivelata, di diffusione dati relativi alla situazione sanitaria (che ha persino fatto reagire Heidi News, vale a dire!), ovunque vediamo mediocrità, cinismo e disonestà.
Con i media mainstream che si sono dimessi dalla loro etica e integrità, e non lo sono a caso, ma semplicemente non più affidabili. I media che per mesi e mesi hanno presentato solo contenuti di parte o ingannevoli, oscurano tutte le informazioni importanti, trasmettono servilmente menzogne di stato senza fare la minima domanda, scivolando ripetutamente nella disinformazione, caricatura e persino calunnia.
È un momento triste quando i falsificatori hanno un campo libero e quando le persone integre dei gruppi professionali corrispondenti (parlamentari, scienziati e giornalisti) tacciono e si nascondono. Ma la lucidità c’è: il Daily doctor in Francia ha realizzato un sondaggio online tra i suoi ed ha verificato che sempre meno gente crede alla propaganda ed ai dati manipolati dei media……..

Il Grande Inganno
di Michel Rosenzweig.
Questo regime di salute osceno e iniquo e i suoi collaboratori di ogni tipo mi ispirano solo disgusto e disprezzo.
Ed è una rabbia legittima e catartica.
Spesso le persone mi chiedono cosa fare? E la mia risposta è sempre la stessa: l’equilibrio del potere è troppo diseguale. Bisogna essere consapevoli della forza dell’avversario prima di entrare in battaglia. Ma la battaglia è persa in anticipo. Il mio pessimismo è solo un lucido realismo di fronte alla stragrande maggioranza degli aderenti a questo tirannico regime sanitario, qualunque siano le ragioni, il risultato è lì, senza appello, ogni accenno di protesta è soffocato nel suo guscio e il piano procede secondo alla sua agenda progammata.
La recente lettura di due articoli relativi ai trattamenti pubblicati su due riviste di propaganda ufficiali, “Le Monde e Liberation” , mostra fino a che punto questa dittatura sanitaria operi a tutti i livelli.
Siamo in un regime di tale brutalità emotiva e simbolica e dispiegati da un tale abuso di potere che è diventato un vero e proprio autoritarismo in movimento, tanto che oggi è vietato e condannato a farsi curare o curarsi secondo una terapia ritenuta non conforme agli standard dell’unica comunità medica, scientifica, politica e ideologica in vigore e da essa autorizzata.
Abbiamo anche raggiunto un livello di pratica della falsificazione e delle bugie mediatiche che purtroppo riesce ancora a far credere, attraverso un falso argomento sofistico, che la verità è una menzogna, che il vero è falso e che il bene è il male. E tutto questo in nome di un Bene definito da una casta medico-scientifica al servizio di un biopotere criminogeno a ruota libera divenuto illegittimo agli occhi di chi ancora osa pensare con la propria testa.
Hannah Arendt, in ” Le origini del totalitarismo ” ha scritto che:
“Il soggetto ideale del dominio totalitario non è né il nazista convinto né il comunista convinto, ma quello per il quale non esistono più le distinzioni tra realtà e finzione e tra vero e falso”.
Siamo lì da un anno, e probabilmente è iniziato molto tempo prima con quelli che possono essere definiti i prolegomeni del pensiero totalitario del globalismo progressista, a ragione definito “globalitarismo” dal filosofo Philippe Forget.
L’episodio di salute che stiamo vivendo è un’opportunità probabilmente inaspettata per la costituzione di una società totalizzante di controllo e sorveglianza digitale in cui gli individui saranno condannati a vagare in un’area definita da parametri epidemiologici di laboratorio e provetta, il tutto predisposto da un regime liberticida coercitivo simile al regime ibrido comunista capitalista cinese.
Vivere con o senza il virus è d’ora in poi l’unica questione che agita la mediasfera e il potere all’orizzonte degli anni che si profilano nell’era contemporanea delle varianti del virus già designate come “storiche” o addirittura “classiche”, secondo gli autori, le culture mediatiche locali prevalenti.
Non c’è dubbio che nel prossimo futuro avremo diritto a un virus “collezionista” o “vintage” da cui verranno analizzate le variazioni delle varianti ed elencate nei bollettini meteorologici virali giornalieri.

E la vita continuerà, ma una vita sotto l’apartheid sanitario con due velocità esistenziali che separano due categorie di individui, quelli in possesso del passaporto verde e gli altri, cittadini degradati di seconda classe, probabilmente parcheggiati, isolati e stigmatizzati intorno a un’area potenzialmente contaminante in assenza dell’insegna e del marchio che è diventato il badge con cui gli studenti di buona cittadinanza avranno accesso ai vari servizi e negozi e quindi ad una vita perfettamente integrata e conforme al nuovo standard socio-sanitario.
Questo è già il caso di Israele, un Paese fiore all’occhiello che sembra guidare la comunità internazionale nella nuova era della salute globale.
I medici e gli scienziati che avranno collaborato attivamente a questo repellente “coronacircus” attraverso il senso di colpa, l’uso della paura della malattia e della morte perorando ogni giorno su tutti i canali, profumatamente pagati e addirittura manipolando la mente di tutti in poche ore come si infilano le perle di una collana, dovrebbero consegnare lo stetoscopio e il camice bianco ai loro padroni Ippocrate e Galeno e dovrebbero idealmente terminare i loro giorni separati in completo isolamento per evitare qualsiasi successivo contagio dannoso.
Il modesto e umile filosofo e psicoanalista che credo di essere ricorda loro che le parole medicus, “dottore” e “medicina”, che derivano dal latino mederi “curare, curare”, sono inequivocabili nel loro significato. Tanti sostantivi formati dalla radice “med”, attestata da un capo all’altro del dominio indoeuropeo e che, secondo il linguista Benveniste, ha il significato di “prendere misure appropriate con autorità”, da qui i suoi diversi valori Nelle lingue indoeuropee: “pensare, riflettere, meditare” con l’idea di un pensiero che governa, ordina, governa, regna, misura e giudica, il medico che regola e domina la malattia.
Si noti anche a questo proposito che la parola “meditazione” deriva dalla stessa radice.
Sempre buono da sapere o da ricordare.
Quanto ai nuovi e sinistri monaci copisti di turno che non smettono mai di mentire e di propagare la loro perniciosa ideologia politico-religiosa delle cospirazioni, meritano solo di essere relegati nei bidoni della spazzatura della storia del giornalismo di cui Albert Londres rimane il degno e illustre rappresentante .
Ma ne hanno mai sentito parlare?
fonte: https://jdmichel.blog.tdg.ch
Traduzione: Gerard Trousson