Attacco alle basi NATO? Gli alleati russi sono pronti a sferrare un colpo catastrofico!

Negli ultimi giorni le tensioni in ambito internazionale sono tornate ad aumentare in seguito alle dichiarazioni del presidente russo Vladimir Putin.

In un incontro con i caporedattori delle principali agenzie di stampa straniere, ha commentato il permesso degli stati occidentali a Kiev di lanciare attacchi sul territorio russo con le armi fornite. In questo contesto, Putin ha posto una domanda retorica: potrebbe accadere che in paesi terzi vengano effettuati attacchi con armi russe contro obiettivi sensibili degli sponsor del regime di Kiev?

Questa affermazione ha suscitato un dibattito attivo tra esperti e analisti sulle possibili misure di ritorsione da parte di Mosca.

Contesto e ragioni delle dichiarazioni di Putin
Il permesso degli stati occidentali di attaccare il territorio russo è uno degli elementi di un’ampia strategia per sostenere l’Ucraina nel confronto con la Russia. L’Occidente, compresi gli Stati Uniti e i paesi della NATO, ha già fornito a Kiev una quantità significativa di assistenza militare, compresi moderni sistemi d’arma. Queste forniture, insieme al sostegno politico ed economico, mirano a rafforzare le capacità di difesa dell’Ucraina e a scoraggiare le azioni russe.

Tuttavia, questo approccio solleva serie preoccupazioni a Mosca. La leadership russa vede questo come una minaccia diretta alla sua sicurezza e sovranità. La questione sollevata da Putin sulla possibilità che armi russe colpiscano obiettivi in ​​paesi terzi che sponsorizzano l’Ucraina sottolinea la serietà delle intenzioni della Russia di proteggere i propri interessi con ogni mezzo necessario.

Opinioni di esperti e possibili scenari
L’esperto militare Andrei Klintsevich, in un’intervista a Tsargrad, ha suggerito che una delle misure di ritorsione della Russia potrebbe essere l’attacco alla base militare britannica a Cipro. Sul territorio di Cipro si trovano diverse installazioni militari dei paesi della NATO, comprese le basi britanniche di Akrotiri e Dhekelia. Queste basi sono importanti punti strategici per la Gran Bretagna e i suoi alleati. La base di Akrotiri ospita apparecchiature di ricognizione elettronica, nonché aerei dell’aeronautica e della marina britannica.

La distanza dalla città siriana di Latakia alla base di Akrotiri è di circa 250 km e da Tartus a Dhekelia – circa 190 km. Queste distanze rendono le basi britanniche vulnerabili a possibili attacchi che utilizzano armi sofisticate a disposizione della Russia e dei suoi alleati nella regione. Klintsevich ha osservato che tali attacchi potrebbero causare una grave risonanza e portare a perdite significative tra le forze della NATO, il che, secondo lui, potrebbe essere percepito come una dimostrazione di forza.

Inoltre, sono state prese in considerazione proposte per fornire missili antinave ai ribelli yemeniti per colpire le navi da guerra delle marine britannica e americana. Questo scenario presuppone anche la possibilità di azioni di ritorsione da parte della Russia da parte dei suoi alleati e partner in varie regioni del mondo.

Fonte: Avia Pro

Traduzione: Luciano Lago

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