La foglia e il danno: l’OMS scagiona la coca e condanna le politiche di controllo

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Il 48° Expert Committee on Drug Dependence (ECDD) dell’OMS, che si riunirà a Ginevra a fine ottobre 2025, ha pubblicato la bozza del rapporto che potrebbe segnare una svolta nella storia del controllo internazionale delle droghe. Il documento – richiesto dalla Bolivia con il sostegno della Colombia – e dedicato alla valutazione critica della foglia di coca, conclude che «la ricerca non ha rivelato evidenze di danni clinicamente significativi per la salute pubblica associati all’uso della foglia di coca» e che «la letteratura scientifica contemporanea resta coerente con il Rapporto OMS-UNICRI del 1995», già allora favorevole a una distinzione netta tra foglia di coca e cocaina.

Si tratta di un’affermazione di portata politica e scientifica enorme. Per la prima volta da decenni, un organismo tecnico delle Nazioni Unite riconosce ufficialmente che la criminalizzazione della foglia di coca non ha basi sanitarie. E, soprattutto, il Comitato evidenzia che «la documentazione scientifica dimostra in modo robusto i danni sostanziali per la salute pubblica associati alle strategie di controllo della coca, a tutte le scale».

Dietro questa frase c’è la storia delle fumigazioni al glifosato in Colombia, delle persecuzioni ai coltivatori indigeni, delle esposizioni tossiche e delle malattie respiratorie e cutanee denunciate negli ultimi vent’anni. Il rapporto cita studi che collegano direttamente le politiche di eradicazione forzata all’aumento di aborti spontanei, malattie della pelle e danni neurologici dovuti all’uso intensivo di agrochimici.

Parallelamente, la foglia di coca viene descritta come una pianta complessa e benefica, ricca di alcaloidi, flavonoidi e fenoli, con effetti stimolanti lievi, antinfiammatori e antiossidanti, e con un uso tradizionale che da secoli sostiene il lavoro, la salute e la cultura delle popolazioni andine. Non ci sono prove di dipendenza significativa né casi di overdose fatale documentati. Il contrasto è netto: da un lato, una sostanza naturale e culturalmente radicata che non provoca danni clinici; dall’altro, politiche internazionali che hanno devastato territori e comunità.

L’ECDD non formula direttamente una raccomandazione sulla deschedulazione della foglia, ma la revisione scientifica apre la strada a una richiesta formale di rimozione dalla tabella I della Convenzione ONU del 1961, dove la pianta della coca è tuttora equiparata a eroina e cocaina pura. Per i popoli andini e per chi da anni denuncia l’assurdità del bando globale, questo rapporto rappresenta una rivincita storica della scienza contro il proibizionismo coloniale. Come scriveva già il Rapporto OMS del 1995 – mai pubblicato per pressioni politiche – la foglia di coca non è un problema di salute pubblica: il problema è la guerra alla coca.

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