OGM, glifosato e carne ormonata nel mirino della politica

Elly Schlein, ospite a In Onda qualche giorno fa, ha affermato:

Bisogna avere delle linee rosse molto chiare in questo negoziato, su cui neanche l’Ue può cedere. Pensate a quello che ci raccontano i nostri agricoltori: nel mercato americano ci sono Ogm, c’è carne ormonata, viene usato il glifosato. Dobbiamo negoziare fino all’ultimo minuto utile, mettendo subito sul campo contromisure adeguate, e che facciano male a Trump. E naturalmente avere delle linee rosse molto chiare.

Dimostrando in poche righe i danni della disinformazione a sinistra. Come su BUTAC ripetiamo da anni, non esiste alcuna prova che gli OGM facciano male; gli unici che continuano a sostenere la pericolosità degli OGM sono le lobby degli agricoltori italiani e una nota cooperativa sociale che si vende come importante centro di ricerca. Lo stesso potremmo dire del glifosato.

E sono informazioni che si possono reperire facilmente su siti autorevoli come Fondazione Veronesi, invece che dalle lobby:

In molti paesi si sta investendo moltissimo per esempio per quanto riguarda la produzione di farmaci direttamente da piante o per quanto riguarda l’arricchimento di talune piante alimentari di vitamine o antiossidanti o di fattori protettivi antitumorali. La ricerca mondiale sta compiendo passi da gigante in questo settore e presto, molto presto, i nostri ricercatori saranno tagliati fuori con conseguenze gravi sull’economia. Paesi come la Cina, l’India, il Brasile, l’Argentina ed altri i cui Pil crescono ogni anno del 5-10% hanno tutti scelto gli Ogm e l’India, in particolare, grazie al cotone Bt42 è oggi il secondo maggiore esportatore mondiale. Quest’anno le culture Ogm nel mondo hanno raggiunto un milione e mezzo di ettari e continueranno ad aumentare e presto, molto presto, la chimica dovrà cedere il passo alla genetica o i nostri prodotti agricoli inquinati dai pesticidi troveranno poco o pochissimo mercato. E in Italia? In Italia la paura fa ombra alla scienza e così si diffida di ciò che non si conosce.

La paura di Schlein si trasmette ovviamente al suo elettorato e tutti insieme fanno appunto “ombra alla scienza”; non sono parole mie ma di Umberto Veronesi stesso. O ancora, sempre sul sito di Fondazione Veronesi, possiamo leggere le parole di un vecchio amico di BUTAC, Federico Baglioni:

Quali rischi corriamo?

La domanda corretta sarebbe “ci sono dei rischi maggiori con gli OGM rispetto alle colture tradizionali?”, questo perché ogni prodotto alimentare ha i suoi rischi, sia per una parte di popolazione (vedi allergie), sia a livello generale (molti prodotti di consumo hanno una soglia di tossicità). Non è quindi corretto parlare di rischio zero per nessun prodotto o attività, siano essi OGM o meno. La comunità scientifica comunque sul tema OGM é tutt’altro che divisa: in base agli studi effettuati negli ultimi vent’anni ha confermato, più di una volta, che gli OGM sono da considerarsi sicuri almeno quanto i prodotti tradizionali

Ma se non basta, sugli OGM si è pronunciata anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità:

GM foods currently available on the international market have passed safety assessments and are not likely to present risks for human health. In addition, no effects on human health have been shown as a result of the consumption of such foods by the general population in the countries where they have been approved. Continuous application of safety assessments based on the Codex Alimentarius principles and, where appropriate, adequate post market monitoring, should form the basis for ensuring the safety of GM foods.

Lo preferite in italiano?

Gli alimenti geneticamente modificati attualmente disponibili sul mercato internazionale hanno superato rigorose valutazioni di sicurezza e non mostrano evidenze di rischio per la salute umana. Inoltre, nei Paesi in cui ne è stato approvato l’uso, il consumo da parte della popolazione non ha mai evidenziato effetti negativi sulla salute. La sicurezza di questi alimenti dovrebbe continuare a essere garantita attraverso valutazioni costanti basate sui principi del Codex Alimentarius e, quando necessario, tramite un adeguato monitoraggio successivo alla loro immissione sul mercato.

E per quanto riguarda la carne trattata con ormoni, vale la pena ricordarlo: la Direttiva europea che ne vieta l’uso è in vigore da più di quarant’anni: si tratta della Direttiva 96/22/CE). Chiunque affermi che l’Europa rischia di “importarla” o ignora la normativa o gioca sulle paure degli elettori.

Sul glifosato onestamente riteniamo di aver parlato in abbondanza, anche ultimamente.

Concludendo

Schlein a In Onda ha fatto esattamente ciò che condanna quando lo fa l’altra parte politica: ha fatto ricorso alle paure del suo elettorato ignorando o omettendo i fatti. Come quando ci dicevano “E allora Bibbiano?”…

Il problema è il modo con cui la politica ignora le fonti scientifiche, quelle serie, internazionali, preferendo le fonti locali, che portano acqua solo al proprio mulino, da chi demonizza il 5G a chi sostiene che gli OGM ci faranno mutare forma. Quando la scienza non piace alla maggioranza i politici sfruttano la paura, ma così – citando Umberto Veronesi – si fa solo “ombra alla scienza”, con le conseguenze che ben conosciamo.

Non credo di dover aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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veronulla