Il dispositivo antizanzare con la storia da film…

Oggi trattiamo quello che è un perfetto esempio di pubblicità ingannevole. Non possiamo mostrarvi il video ma ho trascritto tutto l’audio:
Le aziende di controllo delle zanzare non vogliono che lo sappiate. Questa estate sarà la peggiore di sempre per le zanzare pericolose, confermano gli scienziati del CDC. Andrea, una guida esperta con 22 anni di esperienza all’aperto, ha rischiato di perdere la figlia durante un’escursione nei pressi di Bolzano. Le zanzare l’hanno attaccata così tanto che ha rischiato la vita. Dopo questo incubo, Andrea ha deciso di agire. Basandosi sulle ricerche della NASA, ha creato un dispositivo unico nel suo genere che attira e uccide le zanzare in pochi minuti, grazie a speciali frequenze ultraviolette. Il dispositivo si chiama HelveBuzz e protegge una superficie di 84 metri quadrati. È portatile, ricaricabile e otto volte più efficace delle soluzioni classiche. Quando il dispositivo è arrivato sul mercato, è andato esaurito in sei ore. Ora c’è uno sconto. Entrate prima che si esaurisca.
In pochissime righe troviamo tutto: l’avventura, la tragedia, la fantascienza. Partiamo dal classico richiamo al complottismo, col segreto nascosto dai poteri forti, poi una vaga citazione del CDC, per dare importanza a quanto segue. Il punto centrale del racconto cerca di far leva sulle emozioni, con la povera bimba di Andrea che ha rischiato di perdersi “per colpa delle zanzare” e infine il richiamo all’autorevolezza degli studi scientifici (ma quando mai la NASA ha studiato repellenti per zanzare?) e infine la pseudoscienza. Sì, perché vedete, le zanzare sono poco attratte dalla luce UV; sono attirate dall’anidride carbonica, dal calore e dagli odori corporei. I dispositivi UV, in realtà, uccidono per lo più insetti innocui come falene o moscerini.
Poi si arriva a conclusione col claim più incredibile (e falso come tutto il resto):
…otto volte più efficace delle soluzioni classiche!
Ma chi l’ha detto? Chi l’ha certificato? E perché otto e non dieci?
Infine abbiamo il classico richiamo all’urgenza: se è andato esaurito in sei ore sarà il caso di comperarlo subito, no?
Sarebbe troppo chiedere un po’ di onestà?

Il garante per la pubblicità dovrebbe intervenire, non solo contro l’azienda – che, sui social, si pubblicizza come italiana, con sede a Brescia in una villetta privata:
Anche se la pagina social ci dice che è gestita da soggetti residenti da tutt’altra parte:

Se analizziamo il sito web scopriamo che per qualsiasi disputa dovremmo scrivere a un indirizzo Gmail abbastanza anonimo, oppure contattare un indirizzo senza altre indicazioni in Svizzera.
L’indirizzo web è ovviamente registrato in forma anonima, proprio per evitare qualsivoglia facile identificazione.
Sul sito, oltre a questo “fantastico” antizanzare, vendono altri prodotti tutti simili, tutti con la tecnica del dropshipping. Prodotti che spesso vengono brandizzati apposta per essere poi pubblicizzati come innovativi e unici, quando invece non sono altro che l’ennesima fregatura a bassissimo costo rivenduta a venti volte il suo vero valore.
Sia chiaro, come ci teniamo a ripetere il dropshipping è pratica assolutamente legale, quella che invece è fraudolenta è la tecnica sfruttata per vendere il prodotto, basata su affermazioni assolutamente fasulle. Se vedete annunci di prodotti uguali o simili state sempre all’erta, e magari segnalate la pubblicità sia alla piattaforma che la ospita sia al garante.
E imparate a fare un po’ di ricerca per immagini, vi stupirete di quanti prodotti spacciati sul mercato come fatti o inventati in Italia non siano altro che scatolotti di scarsa qualità con immagini copiate e incollate dagli shop cinesi, che, se proprio volete, potete acquistare a cifre ridicole, senza farvi fregare dai rivenditori europei.
Da cellulare potete usare Google Lens che è ancora più semplice.
Non credo di poter aggiungere altro.
maicolengel at butac punto it
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