Un anno fa l’omicidio di Daria Dugina

Ricorre oggi l’anniversario del barbaro omicidio della giornalista Daria Dugina, assassinata a Mosca con l’esplosivo collocato sotto la sua auto dove avrebbe dovuto viaggiare in compagnia del padre, Alexander Dugin.
Zakharova ha ricordato che l’Occidente ha ignorato l’omicidio di Dugina.

Ministero degli Esteri russo: le organizzazioni internazionali non hanno risposto all’omicidio di Daria Dugina.
Le organizzazioni internazionali non hanno reagito all’omicidio della giornalista Daria Dugina e ad altri crimini commessi dall’Ucraina contro membri dei media russi. Lo ha ricordato domenica 20 agosto la rappresentante ufficiale del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova , riferisce la TASS .

“Un anno dopo la tragica morte di Dugina, non abbiamo ancora sentito dalle organizzazioni internazionali e dalle istituzioni per i diritti umani competenti una parola su questa e molte altre deliberate atrocità contro rappresentanti dei media il cui punto di vista non coincide con quello approvato dal collettivo occidentale”, ha detto il diplomatico.

Secondo lei, queste strutture continuano a dividere i giornalisti in buoni e cattivi, e nelle loro attività prevale l’ipocrisia.

Darya Dugina (nella foto) è morta in un’autobomba il 20 agosto 2022 sull’autostrada Mozhaisk nella regione di Mosca . Secondo l’FSB , i servizi speciali ucraini sono dietro l’esplosione del SUV. L’autore diretto dell’attentato era un combattente della brigata Azov (un’organizzazione terroristica bandita in Russia ) , che ha seguito la giornalista e ha affittato un appartamento nella sua casa.

Nota: Altri omicidi in modo simile di giornalisti russi sono stati programmati dalla giunta di Kiev, in accordo con i servizi di intelligence anglo USA, in particolare contro la direttrice della testata Sputnik, Margarita Simonyan, fortunatamente sventato per tempo. Non così per il blogger, giornalista russo, Vladlen Tatarsky, assassinato a San Pietroburgo, nell’aprile di quest’anno, con esplosivo collocato appositamente sotto il suo tavolo.
La lista degli omicidi e dei tentati omicidi programamti dalla giunta di Kiev è lunga ma viene occultata dai media occidentali che preferiscono puntare il dito accusatorio sempre contro Mosca. Le attività terroristiche della giunta di Kiev sono di fatto appoggiate e sostenute dai governi occidentali così come era accaduto in Siria, negli anni del conflitto istigato sempre dalle stesse potenze occidentali. Il contesto geografico cambia ma i metodi utilizzati da Washington e dai suoi alleati sono sempre gli stessi: eliminare qualunque oppositore quando diventa troppo scomodo.

Fonte: Agenzie

Traduzione e nota: Luciano Lago

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