Si balli fino alla fine
di Simone Torresani –
“Natale? Cenone in videochiamata in Skype e acquisti su Amazon”. Così parlò Massimo Galli, direttore sanitario del “Sacco” di Milano ed esponente di punta del “partito” dei virologi del lockdown ad oltranza. Sono d’ accordo totalmente con il prof.dott.Galli. Chi ha letto i miei due precedenti articoli (“schiavi della paura”; “una colonia digitale”) e leggerà le prime parole di questo, penserà che stavolta sono davvero impazzito.
Nulla di tutto ciò, sono estremamente lucido e serve una disamina feroce ma veritiera, da Cassandra che grida nel deserto, per svelare il volto di ciò che viviamo: non avendo nulla da perdere, fuorché l’onore, mi appresto a farlo. Nelle sue esternazioni tranchant e secche, quasi sempre indelicate e urtanti, tragiche e quasi in stile laconico con “imperatoria brevitas”(la metafora bellica ci sta, nel personaggio) possiamo ben dire che -piaccia o meno -Massimo Galli ha colto quello che Herder chiamò lo “Zeitgeist”, lo Spirito del Tempo inteso non come entità dimensionale ma come “genius saeculi”.
Del Tempo che viviamo e che vivremo. Spieghiamo meglio.
1) Anzitutto senza social, videochiamate, Internet, film in streaming e tutto l’ammasso di quel che si chiama entertainment e alimenta un mercato che vale miliardi, nessuna clausura in stile “arresti domiciliari anche per i sani” ci sarebbe mai stata. Non è stato il lockdown a creare il distanziamento sociale, ma viceversa è stato il distanziamento sociale già in auge da anni a confluire naturalmente e fatalmente nel lockdown. Se Sars-Cov 2 fosse successo nel 1969..1973..1987..date prese a casaccio dell’era analogica,”cù sta minchia”, come si dice pressappoco dove mi sono trasferito, che per 70 giorni di primavera a milioni se ne sarebbero rimasti buoni a casa: non so cosa si sarebbero inventati all’epoca come misura di contenimento e prevenzione, logico che qualcosa avrebbero fatto nel caso di un virus bastardo come il covid – bassa letalità ma contagiosità alle stelle che mette sotto pressione il sistema sanitario, diventando un problema serio- ma di certo non avrebbero agito così.
2) Ci si basa sul principio: diritto alla Salute. Io mi baso invece sul principio: diritto ad essere curati, che non è proprio la stessa cosa, ma tant’è: o l’uno o l’altro, in una ottica di un lockdown di questo genere implica che il distanziamento si deve mantenere. Se vogliamo fare una cosa, facciamola almeno giusta e sino in fondo: che senso ha riaprire venti giorni a dicembre per poi ritrovarsi nuovamente chiusi magari tutto febbraio e marzo? “Quel che devi fare, fallo in fretta” disse qualcuno in un libro che ha avuto una certa importanza nella Storia dell’Occidente e del mondo. Si è voluto ballare? E si balli sino alla fine: a dicembre, tutto chiuso e ovunque zona rossa.
3) Ci sono le pressioni per aprire, cianciano negli ex palazzi dell’aristocrazia dello Stato della Chiesa in Roma, ora occupati da un ectoplasma che ha nome “Governo italiano”. Allora prima cianciamo di “diritto alla Salute”(ad esser curati) e poi, perché nella Festa del Consumismo Indotto, oops, pardon, il “Natale”, gli italiani devono avere l’illusione a farsi vedere dagli altri a buttare i tre soldi loro rimasti (chi sa perché gli italiani hanno sempre i soldi per smart tv, attrezzi ginnici su Amazon, vestiti, chincaglierie e mai per le bollette, gli affitti, la spesa…) allora esponiamo gli italiani al contagio? Cioè: è un distanziamento sociale con la “claque” allora, altro che “la salute prima di tutto”: il semaforo si accende a comando. In piazza ti ammali, al centro commerciale no?
4) Esiste, lo ha detto Galli, internet e Amazon del simpaticissimo Jeff Bezos. A me Bezos sta simpatico: è un furbone che ha avuto una genialata e fa quattrini a palate sfruttando la pigrizia fisico-mentale degli altri. Non ha mica inventato robe incredibili Jeff Bezos, ha fatto solo del commercio online un businness colossale: si è limitato a vendere roba che già c’era con un mezzo e una Rete che già c’erano. Siamo noi sempliciotti ad aver fatto di Bezos un Paperone digitale, tutto qua: senza la pigrizia fisico-mentale e il voler avere tutto e subito -come dei poppanti viziati- Bezos non sarebbe mai diventato Bezos.
5) Si facciano quindi gli acquisti su Amazon o su eBay e non ci si preoccupi molto per i negozi tradizionali e di medie o anche grandi dimensioni: quelli stanno come la diligenza ai tempi delle ferrovie di Giorgio Stephenson: tempo nove, dieci anni e saranno un lontano ricordo. Qualche numero? Dal 2007 al 2019 ben 200.000 negozi chiusi in Italia e non solo per le tasse; nel biennio 2018-19 Amazon ha fatturato da noi circa 2.325 milioni di euro (fonte: Sole24Ore del 17-12-2019) e nel retail Esselunga ha aumentato il valore delle compere online dai 158 milioni di euro ai 239 del 2018-19 (fonte: Sole24Ore, ib.). Gli stessi dati ci dicono che a fronte di un calo del potere d’acquisto decennale di circa 135 euro mensili al sud e 80 al centro-nord, il fatturato dei negozi di vicinato è diminuito del 14% circa ma quello del retail è aumentato del 6,4%. Avete un negozio? Chiudete e dedicatevi alla terra, avete solo da guadagnarci.
Quindi…di che cazzo stiamo parlando? Natale in videochiamata e acquisti su Amazon. Si è trascurata la famiglia sino a ieri: esemplare l’articolo de “Il Messaggero” del 19 febbraio scorso, 48 ore prima del covid a Codogno dal titolo “Figli, uno su sei non li rifarebbe perché servono troppi sacrifici”. Ecco il concetto di famiglia odierno, per una larga parte della popolazione. Natale in videochiamata, acquisti su Amazon: mi pare giusto.
Concludo questa trilogia di articoli molto dura, molto schietta, molto diretta, rivolgendomi a voi che leggete. Questo è il futuro e il colossale accordo di libero commercio Asia-Pacifico di pochi giorni fa, quasi snobbato dai media italiani, spalancherà le porte ad un nuovo attore dell’umanità e alla Rivoluzione digitale. Non che quella cornucopia porti la serenità: certamente avranno un capitalismo di Stato come in Cina all’ apparenza più umano, più prospero, ma la devastazione umana della civiltà tecno-scientifica camminerà speditamente.
Con l’aggravante che noi europei, Germania forse a parte, usciremo dal palcoscenico. Augurandovi tanta salute spirituale, mi congedo prendendo a prestito le parole dell’articolo recentemente pubblicato dal mio amico E.Caprara: “…nella fase finale di questa civiltà che si va delineando (…) una limitata minoranza (…) se bene organizzata moralmente e spiritualmente potrà incidere nella situazione politica”.
Fonte: Il Giornale del Ribelle