Le parole di Lucarelli: convenienza
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s. f.
1. Opportunità.
2. Adeguatezza, proporzione.
4. Utilità, tornaconto, vantaggio economico
Una volta, parlando con un giovane amico che studiava legge, sono incappato in un esempio perfetto della definizione numero uno proposta dal Devoto-Oli per la voce in oggetto. Stavamo mangiando una pizza quando qualcuno del gruppo ha nominato Giulio Regeni, che era stato da poco rapito e ucciso in Egitto. Era una serata d’inverno del 2016, non si conoscevano ancora le cose che avremmo saputo dopo e quelle che speriamo di imparare molto presto, ma già il coinvolgimento e la responsabilità dei servizi di sicurezza e dello Stato egiziano si prefiguravano come l’ipotesi più concreta e ragionevole. Allora il mio amico, che stava proprio davanti a me, si sporge in avanti tra un boccone di margherita e l’altro e mi sussurra: “Vabbè, e che ci possiamo fare? Abbiamo troppi affari con l’Egitto”. Beh, no, aspetta un momento… Da lì è cominciata una discussione molto accesa sul concetto di opportunità e anche molto interessante che però, prendendo le mosse dal caso in oggetto, e cioè dalla morte di un ragazzo torturato e ucciso in quel modo, era già nelle sue premesse completamente sbagliata. E tutto questo sulla base della definizione numero quattro proposta dal vocabolario.
In ogni numero de lavialibera, lo scrittore Carlo Lucarelli analizza i significati di una parola
Un’altra volta mi trovo sempre a cena con un gruppo di persone, era una cena elettorale per sostenere il sindaco di una città vicina, quindi gente in teoria politicamente a me più o meno simile (oddio, più o meno, a volte più meno che più, però va bene, qui non importa). Siccome, non so perché, mi hanno messo in un tavolo di giovani economisti che parlavano, appunto, di economia e siccome dell’argomento io non ne so niente, giusto per non fare scena muta butto là qualcosa sull’unica branca della questione che conosco, cioè l’economia mafiosa. “Ma dai – mi dicono irridenti e scherzosi – ancora con questa storia? Parliamo di gente che guadagna 1.500 euro al mese”. Beh, no, aspetta un momento… A parte che quella cifra non so da dove venisse fuori e che non è dallo stipendio di alcuni picciotti che si quantifica la potenza della mafia, questo discorso di proporzioni era comunque assurdo. E sempre in base alla definizione numero quattro.
Perché sempre di economia dobbiamo parlare, quando parliamo di convenienza? Ridurre tutto in termini di fatturato, espansione, sviluppo e resa? C’è un bell’esempio in un bel libro di Marco D’Eramo che si intitola Dominio. La guerra invisibile dei potenti contro i sudditi. Parlando della tendenza degli economisti ultraliberisti a ridurre tutto in termini di mercato, D’Eramo cita un articolo di uno di loro, Ronald Coase, The problem of the social cost, i problemi dei costi sociali, qui applicato in particolare ai costi ambientali. Il ragionamento è molto semplice, sviluppato a proposito della contaminazione di un fiume: “Se assumiamo che l’effetto nocivo dell’inquinamento è di uccidere il pesce, la questione da decidere è: è il valore del pesce perso maggiore o minore del prodotto che la contaminazione rende possibile?”. Definizione numero quattro: utilità, tornaconto, vantaggio economico. Beh, no, aspetta un momento… Perché a parte che il problema non sta tutto lì, in un mucchio di pesci morti di poco valore, che già sono una brutta cosa, c’è anche tutto il resto: cosa comporta, per esempio, l’alterazione dell’ecosistema che parte appunto da un mucchio di pesci a pancia all’aria e finisce in un aumento dei tumori nei bambini?
Ma non è neanche questo il punto. Perché ragionare in termini di convenienza non significa fermarsi alle definizioni uno, due, e quattro, che giustificherebbero un piccolo esercito di ragionieri, bancari, commercialisti e funzionari – professionisti, insomma – pronti a trasformare i soldi delle mafie in economia che gira. Significa piuttosto ragionare secondo il punto tre, a mio parere il più importante, se inteso nel senso più pulito.
CONVENIENZA
s. f.
3. Decenza. Decoro. Educazione.
Da lavialibera n° 6 novembre-dicembre 2020