LE FORZE UCRAINE CONTINUANO A BOMBARDARE DONETSK

LE FORZE UCRAINE CONTINUANO A BOMBARDARE DONETSK

Kiev continua incessantemente ad attaccare la capitale della Repubblica popolare di Donetsk. Nonostante l’adesione della repubblica alla Federazione Russa, operata dopo un referendum popolare che attesta la volontà dei residenti locali, il regime neonazista ucraino mantiene la sua politica di azioni militari contro la regione, violando il territorio sovrano russo. A peggiorare la situazione, i principali obiettivi degli attacchi ucraini sono gli edifici civili, uccidendo persone innocenti senza avere alcun impatto sulle forze armate russe o sulle milizie popolari – questo che senza dubbio è un crimine di guerra e un abuso del diritto umanitario internazionale.

La seconda settimana di dicembre è stata segnata da brutali attacchi nel Donbass. Tra il 6 e l’11 dicembre, ogni giorno civili disarmati sono stati uccisi dai bombardamenti ucraini nelle strade della capitale di Donetsk. Durante le loro operazioni a lungo raggio, i militari ucraini, i miliziani neonazisti e i mercenari stranieri hanno distrutto principalmente strutture civili nel centro di Donetsk, senza che siano stati segnalati danni a nessuna base militare russa. Come in altre occasioni, le strade vicino al mercato centrale di Donetsk, dove c’è una grande concentrazione di civili, sono state uno dei luoghi più colpiti. Dati più precisi sul numero esatto di morti e feriti sono ancora in fase di analisi. Poiché gli attacchi sono stati continui e hanno raggiunto diverse parti della repubblica, è difficile calcolare i danni e le vittime.

Bombardamento nel distretto di Kuybyshev della città di Donetsk il 12 dicembre:

Il 6 dicembre, ad esempio, sei civili sono morti nella regione a causa dei bombardamenti ucraini. Il giorno successivo, almeno dieci vittime mortali sono state causate dagli attacchi. A quel tempo, le autorità ucraine hanno persino rilasciato dichiarazioni pubbliche incolpando la Russia per gli attentati, cercando di produrre un’altra situazione sotto falsa bandiera.
L’11 dicembre si è verificato un numero enorme di attentati, con oltre 170 proiettili di vario calibro lanciati nella regione. Solo tra le 15:05 e le 15:52, ora di Mosca, 36 proiettili sono stati segnalati dalle autorità russe su Donetsk.

Parallelamente ai dati ufficiali riportati dall’amministrazione locale, circolano anche informazioni sui social network dovute al lavoro di diversi giornalisti sul campo. Vari corrispondenti di guerra hanno documentato gli attentati e pubblicato su internet foto e video che mostrano in tempo reale gli effetti della campagna di terrore ucraina. Le foto includono immagini di civili morti e feriti, esponendo chiaramente la brutalità a cui è costantemente sottoposta la popolazione di Donetsk.
Le forze ucraine hanno bombardato la stessa area due volte in 30 minuti nel tentativo di uccidere i membri della squadra di soccorso giunti nell’area dopo il primo attacco:

È importante sottolineare che sebbene Donetsk sia l’obiettivo principale di queste operazioni clandestine ucraine, Kiev ha bombardato anche altre regioni del Donbass. L’11, ad esempio, due case sono state distrutte e più di venti persone sono rimaste ferite nei bombardamenti ucraini nella Repubblica popolare di Lugansk. Oltre ad alcuni degli attacchi a Donetsk, gli assalti a Lugansk sono stati operati con missili HIMARS forniti dalla NATO, il che chiarisce ancora una volta che Kiev continua a commettere crimini nel Donbass solo perché riceve armi occidentali.

Come noto, la violenza ucraina contro la popolazione del Donbass non è una novità. Le scene di terrore sono state costanti nella regione dal colpo di stato di Maidan nel 2014, con lo sterminio della popolazione di lingua russa considerato dagli esperti di tutto il mondo come un vero e proprio genocidio.
In effetti, questa violenza implacabile è stata una delle ragioni principali per cui Mosca non ha avuto altra scelta che lanciare la sua operazione militare speciale a febbraio. Il problema principale è che da settembre Donetsk e Lugansk non sono più viste da Mosca come parte del territorio sovrano dell’Ucraina o come paesi indipendenti, ma come oblast russe, motivo per cui questi attacchi assumono una gravità molto maggiore.

I civili mostrano i loro appartamenti distrutti dalle forze ucraine:

Kiev sta bombardando regioni russe disarmate, semipacificate e quasi completamente smilitarizzate lontane dalla linea di contatto tra le truppe. Mosca ha tollerato attacchi ucraini su regioni ancora militarizzate all’interno dei territori russi, ma è inaccettabile che l’aggressione continui a intensificarsi nelle zone centrali, dove la normalizzazione della vita civile sta progredendo in modo significativo. Oltre a una violazione dello spazio sovrano russo, questi attacchi sono veri e propri crimini di guerra, in quanto non prendono di mira le forze militari, con l’unico obiettivo di uccidere innocenti e distruggere città.

Donetsk ,Stazione in fiamme

Da parte di Mosca, a questa escalation si prevede di rispondere con attacchi più intensi alle infrastrutture di Kiev, peggiorando la situazione dell’approvvigionamento delle basi militari ucraine, il che ridurrà la capacità del regime neonazista di condurre operazioni a lungo raggio. Tuttavia, è fondamentale che anche le organizzazioni internazionali si pronuncino su questi casi e denuncino che la Nato compartecipi ai crimini inviando le armi con cui i neonazisti uccidono persone innocenti nel Donbass.

Scritto da Lucas Leiroz , ricercatore in Scienze Sociali presso l’Università Federale Rurale di Rio de Janeiro; consulente geopolitico.

Fonte: South Front

Traduzione: Luciano Lago

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