La Cannabis che cura – Novembre 2020
Numero 33 – Novembre 2020
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A cura di Francesco Crestani
Associazione Cannabis Terapeutica
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Fibromialgia, studio in doppio cieco.
Il fuoco in bocca
Epilessia infantile: un caso esemplare
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33144805/#&gid=article-figures&pid=fig-1-uid-0
Dolore: risultati delle terapia e come predire la risposta
Questo studio condotto in Israele era volto sia a controllare i risultati di una terapia con cannabis nei pazienti con dolore cronico, sia a determinare se vi erano delle possibili condizioni che potessero predire il risultato. Per questo 1045 pazienti hanno compilato un questionario e dopo un anno 551 hanno completato il follow-up. L’intensità del dolore è diminuita del 20% e i sintomi correlati sono migliorati del 10-30%. Vi è stata riduzione dell’uso di oppiacei del 42%. Gli effetti avversi erano frequenti ma di modica entità. La presenza di un sonno di lunga durata, un indice di massa corporea minore (cioè essere magri) e un minor punteggio di depressione predicevano un maggior successo terapeutico, mentre la presenza di dolore neuropatico (contrariamente a quanto in genere descritto) prediceva un successo minore.
https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/ejp.1675
Menopausa
Un sondaggio fatto su veterane statunitensi ha dimostrato che il 27% usava la cannabis per i sintomi della menopausa. La cannabis era più comunemente usata tra coloro che riportavano caldane e sudorazione notturna. Più cannabis, meno alcool
Gibson C, Huang A, Maguen S, Inslicht S, Byers A, Seal K. Cannabis use for menopause symptom management among midlife women Veterans. 2020 Virtual Annual Meeting of the North American Menopause Society. Poster 10, p. 14.
UPI del 28 Settembre 2020
Più cannabis, meno alcool
E’ stato svolto un sondaggio in Canada su pazienti trattati con cannabis medica. Ne è risultato che il 44% dei partecipanti ha ridotto il consumo di alcool durante 30 giorni, il 34% riduceva il numero di drink per settimana, e l’8% riferiva che non aveva più bevuto alcolici negli ultimi 30 giorni. Gli autori concludono che l’uso di cannabis medica potrebbe essere associato a riduzione e cessazione dell’uso di alcool, e poichè l’alcool ha un ruolo importante nelle criminalità, nella morbilità e nella mortalità, questi risultati possono determinare un miglior stato di salute nei pazienti in cura con cannabis medica e miglioramenti della salute e della sicurezza pubblici.
https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0955395920303017?via%3Dihub
Normali le performance cognitive nei pazienti di media età ed anziani
Può la cannabis medica determinare una riduzione delle prestazioni cognitive? Questo studio, effettuato su pazienti dai cinquanta anni in su trattati per dolore cronico, non ha trovato differenze significative rispetto a un gruppo di controllo con una batteria di test che studiavano la performance cognitiva sulle reazioni psicomotorie, l’attenzione, la memoria di lavoro e l’apprendimento.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32964502/
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