Il dado è tratto: la proposta Schumer per la cannabis legale USA

Il dado è tratto: la proposta Schumer per la cannabis legale USA
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Come anticipato, è stata resa nota oggi la prima bozza dell’atteso progetto di legge per legalizzare la cannabis a livello federale promosso dal leader della maggioranza democratica al Senato, Chuck Schumer, dal presidente della Commissione Finanze del Senato Ron Wyden e dal senatore Cory Booker.

Si tratta appunto di una bozza sintetizzata da Marijuana Moment: da oggi sino al 1 settembre si apre una fase di consultazione, che porterà al testo definitivo che sarà depositato al Senato e su cui si aprirà la battaglia politica al Congresso statunitense.

Vale la pena di ricordare che i democratici godono di una maggioranza risicatissima al Senato (51 a 50 grazie al voto della Vice Presidente), e che la Presidenza Biden ha più volte ribadito il suo favore nei confronti della depenalizzazione ma non della legalizzazione della cannabis. Posizione confermata pochi minuti dopo la conferenza stampa dei tre senatori. Questo significa che il percorso è tutt’altro che in discesa, ma è anche vero che l’investimento politico da parte del leader di maggioranza al Senato pare tale da preludere a una battaglia voto su voto. Invece il consenso è sicuramente maggiore alla Camera, dove peraltro è stata già presentata una nuova versione del MORE Act, dopo che il voto favorevole dello scorso dicembre è stato reso inutile dal termine della sessione del Congresso.

Di seguito proviamo a riassumere i punti principali delle 163 pagine di cui è composto il Cannabis Administration and Opportunity Act.

Viene declassificata la cannabis a livello federale, pur lasciando ai singoli Stati la possibilità di regolamentarne l’uso o vietarlo. Entro un anno verreberro cancellate dalle fedine penali le condanne solo per reati non violenti legati alla cannabis, e sarà possibile per chi sta ancora scontando la pena chiedere una revisione della sentenza. In tutti gli USA sarà possibile acquistare cannabis solo al compimento del ventunesimo anno di età, che è già l’età minima necessaria in tutti i 19 stati che l’hanno legalizzata ad oggi. Al fine di ridurre la diversione illegale, la legislazione limiterebbe le vendite di cannabis ad un massimo di 10 once (305 grammi, 3 etti) alla volta.

Dal punto di vista della tassazione la proposta imporrebbe una imposta federale graduale sui prodotti a base di cannabis: si partirebbe con un’aliquota del 10% il primo anno per arrivare al 25%. Dal quinto anno dall’entrata in vigore la tassa sarà parametrata al peso e/o alla quantità di THC. I piccoli produttori, con meno di 20 milioni di dollari di fatturato, avrebbero sconti sulla tassazione del 50%.

Parte delle entrate saranno destinati a programmi volti a sostenere le persone e le comunità più colpite dal proibizionismo. In particolare sono previste tre linee di finanziamento: la prima per sostenere le organizzazioni non profit che forniscono formazione, servizi di reinserimento sociale e assistenza legale a soggetti colpiti dalla guerra alla droga; un’altra per finanziare programmi di prestito alle “piccole imprese della cannabis di proprietà di individui socialmente ed economicamente svantaggiati“; l’ultima a sostegno dei singoli stati “per implementare programmi di licenza per la cannabis che minimizzino le barriere per gli individui colpiti dalla guerra alla droga“.

Se il testo attuale verrà approvato definitivamente, non sarà più possibile negare diritti e benefici federali a causa dell’uso o per una condanna legata alla cannabis, mentre le agenzie federali potrebbero “continuare a includere la cannabis nei test antidroga dei dipendenti federali“. Dal punto di vista finanziario invece,  ponendo fine alla proibizione federale della cannabis, si eliminerebbero automaticamente le sanzioni attualmente in vigore per le istituzioni finanziarie che lavorano con imprese del settore della cannabis, anche se autorizzate a livello statale.

Le attribuzione sul controllo della cannabis sarebbero tolte alla Drug Enforcement Administration (DEA) e divise per le rispettive competenze alla Food and Drug Administration (FDA), al Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives (ATF) e all’Alcohol and Tobacco Tax and Trade Bureau (TTB).

Infine, il disegno di legge impegna il Government Accountability Office (GAO) a promuovere una serie di studi sugli effetti e sulla valutazione delle politiche sulla cannabis.

La guerra alla droga è stata una guerra alle persone, in particolare alle persone di colore. Il Cannabis Administration and Opportunity Act mira a porre fine ai decenni di danni inflitti alle comunità di colore rimuovendo la cannabis dalla lista federale delle sostanze controllate e dando agli stati il potere di implementare le proprie leggi sulla cannabis“, hanno dichiarato i senatori anticipando i contenuti della legge a Marijuana Moment. “Declassificare la cannabis è un passaggio critico verso il raggiungimento della giustizia per coloro che sono stati presi di mira e colpiti duramente dalla guerra alla droga. Ma questo da solo non è sufficiente” continuano i proponenti. “Le comunità che sono state più danneggiate dal proibizionismo della cannabis stanno beneficiando meno del mercato legale della marijuana“, in quanto un “retaggio di ingiustizie razziali ed etniche, aggravato dalle sproporzionate conseguenze collaterali di 80 anni di applicazione del proibizionismo della cannabis, ora limita la partecipazione all’industria“. “I tassi di arresto e di condanna storicamente sproporzionati rendono particolarmente difficile per le persone di colore entrare nel mercato legale della cannabis, dato che la maggior parte degli stati impedisce a questi individui di partecipare“, si legge nelle motivazioni che hanno portato all’implementazione di un sistema di sostegno alle comunità più colpite dalla war on drugs.

La proibizione della cannabis, un pilastro chiave della fallita guerra alla droga, ha causato danni sostanziali alle nostre comunità e alle piccole imprese, e specialmente alle comunità di colore“, ha dichiarato infine Wyden, sempre a Marijuana Moment. “È così semplice: i senatori Booker, Schumer ed io vogliamo portare il buon senso al governo federale, porre fine al proibizionismo, ripristinare le vite di coloro che sono stati più danneggiati e metterli in condizione di avere delle opportunità.

Ecco la conferenza stampa di presentazione:

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