Il capo dell’indagine COVID-19 di The Lancet è “convinto” che il virus sia uscito da un laboratorio

Il capo dell’indagine COVID-19 di The Lancet è “convinto” che il virus sia uscito da un laboratorio

Dice che ci sono sforzi per bloccare una vera indagine sul tema.

Il capo della preminente rivista scientifica The Lancet’s COVID-19 Origins Commission è “convinto” che il virus sia uscito da un laboratorio e afferma che gli sforzi per una vera indagine vengono costantemente bloccati.

Il professor Jeffrey Sachs ha detto ad Current Affairs di essere “abbastanza convinto [COVID-19] sia il frutto della biotecnologia di un laboratorio statunitense” e ha avvertito che la ricerca in corso potrebbe portare a un altro focolaio di pandemia.

Sachs osserva che gli scienziati che hanno respinto la teoria della fuoriuscita di laboratorio lo hanno fatto “prima di aver fatto qualsiasi ricerca”, aggiungendo “stanno creando una narrativa. E stanno negando l’ipotesi alternativa senza guardarla da vicino”.

Sachs indica la ricerca sul “guadagno di funzione” e i marcatori genetici trovati nel coronavirus SARS-Cov-2 cose le quali indicano che è stato manipolato in laboratorio per renderlo più letale.

“La cosa interessante, e se così posso dire, è che la ricerca, che era in corso molto attivamente e che veniva promossa, consisteva nell’inserire siti di scissione della furina in virus simili alla SARS per vedere cosa sarebbe successo. Ops!” afferma Sachs.

“Non stanno investigando”, dice Sachs degli scienziati che respingono la fuoriuscita di laboratorio, aggiungendo “Continuano semplicemente a dirci: ”E’ successo al mercato di Wuhan, senza ombra di dubbio!’ Ma non affrontano questo problema alternativo. Non guardano nemmeno i dati. Non fanno nemmeno domande. E la verità è che dall’inizio non hanno posto le vere domande”.

Sachs definisce inoltre gli sforzi per distrarre dalle ricerche che venivano condotti in laboratorio come “deviazioni” e “giochi di prestigio”.

“Ci sono molte ragioni per credere che quella ricerca fosse in corso. Perché ci sono articoli pubblicati su questo. Ci sono interviste su questo. Ci sono proposte di ricerca. Ma NIH non apre bocca. Non sta facendo domane. E anche questi scienziati non si sono mai posti il problema di farlo”, afferma ulteriormente Sachs.

Continua: “Fin dal primo giorno, hanno tenuto nascosta alla vista l’alternativa. E quando discutono dell’alternativa, non discutono della ricerca che si svolgeva, ovvero cercare di confinare i siti di scissione della furina in virus simili alla SARS in un modo da poter creare SARS-Cov-2.

“Quello che sto chiedendo non è la conclusione. Chiedo l’indagine”, esorta Sachs, aggiungendo “Finalmente, dopo due anni e mezzo di tutto questo, è tempo di confessare che potrebbe essere uscito da un laboratorio ed ecco i dati che dobbiamo avere per provare il fatto.

Sachs si rivolge anche a EcoHealth Alliance e Peter Daszak, sottolineando di aver inizialmente nominato personalmente Daszak a presiedere la task force della commissione pandemica di Lancet.

Sachs dice “Mi sono reso conto che [Daszak] non mi stava dicendo la verità. E mi ci sono voluti alcuni mesi, ma più lo vedevo, più mi insospettivo. E così gli ho detto: ‘Senti, devi andartene.’”

Sachs aggiunge che una volta che ha licenziato Daszak, altri scienziati hanno iniziato ad attaccarlo.

“Ho chiesto loro: “Quali sono i tuoi collegamenti con tutto questo?” Non me l’hanno detto. Poi, quando il Freedom of Information Act ha rilasciato alcuni di questi documenti che il NIH aveva nascosto al pubblico, ho visto che anche le persone che mi stavano attaccando facevano parte di questa cosa. Quindi ho sciolto l’intera task force”, osserva Sachs.

“Quindi la mia esperienza è stata quella di vedere da vicino come sono omertosi. E stanno cercando di tenere gli occhi puntati su qualcos’altro.”, avverte ulteriormente Sachs.

Sachs conclude che “non si fida” dei governi e degli scienziati che stanno respingendo la teoria delle fuoriuscite di laboratorio, aggiungendo “Voglio sapere la verità. Perché anche solo con quello che sappiamo della pericolosa ricerca basterebbe per sollevare molte questioni di responsabilità per il futuro. ‘Ehi, su quali altri virus state lavorando? Cosa dovremmo sapere?’”

“Voglio sapere cosa si sta facendo. Voglio sapere cosa stanno facendo anche gli altri governi, non solo il nostro. Voglio un po’ di controllo globale su questa roba”, insiste ulteriormente Sachs.

Il professore infine chiede “un’indagine di supervisione del Congresso bipartisan che abbia potere di citazione”, esortando “Dateci i vostri registri di laboratorio, i vostri quaderni, i vostri file sui ceppi di virus e così via”.

Fonte

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