Farmacisti e cannabis, nulla di fatto al TAR

Farmacisti e cannabis, nulla di fatto al TAR
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Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha deciso di non decidere rispetto al ricorso che tredici farmacie galeniche italiane avevano promosso avverso alla tristemente nota circolare del Ministero della Salute del 22 settembre 2020. La nota interpretativa contiene infatti indicazioni rispetto al divieto di spedizione al domicilio del paziente dei farmaci a base di cannabis oltre che il quello di preparazioni in forme farmaceutiche diverse dall’uso orale e inalatorio, come i colliri. Disposizioni ritenute in contrasto con la scienza farmaceutica, nonchè con l’interpetrazione corretta delle norme del Testo Unico sulle droghe.

In assenza di una lesività diretta dell’atto amministrativo, ovvero di un atto di denuncia penale o amministrativa susseguente alla diffusione del documento interpretativo da parte del Ministero, il TAR del Lazio ha scelto di non entrare nel merito della questione, riconoscendo però la peculiarità della lite e compensando le spese legali. Avevano presentato ricorso la Farmacia Ternelli, Farmacia Assarotti, Antica Farmacia Galenica Vadese, Farmacia San Rocco, Farmacia Leva, Farmacia Caruso Salvatore, Farmacia Sant’Albano, Farmacia Pozzi, Farmacia Piazza Villari, Farmacia San Carlo, Farmacia del Pavaglione, Farmacia Passero insieme ad altre farmacie galeniche italiane.

In altre parole – ci spiega Marco Ternelli, farmacista galenico promotore del ricorso – il TAR ritiene che il Farmacista debba continuare a operare come crede, attendendo l’eventuale contestazione (penale o amministrativa) per la spedizione al paziente o la preparazione di altre forme farmaceutiche di cannabis, che potrà quindi essere oggetto di ricorso davanti al TAR“.

Quando abbiamo fatto ricorso  – continua Ternelli – si era ben consapevoli di questa possibilità e del fatto che una circolare non ha valore di legge, ma rappresenta un parere, un indirizzo. Vi era la possibilità, come accaduto in passato in situazioni analoghe, che il TAR, seppur dichiarando il ricorso inammissibile, si esprimesse comunque sulla legittimità o meno delle prescrizioni, ma così evidentemente non è stato, lasciando lo scenario inalterato.

Ma per Ternelli non finisce qui: “nei prossimi mesi si lavorerà per convincere i Giudici del Consiglio di Stato della necessità di avere un pronunciamento. Oggi, seguendo il ragionamento del TAR ognuno è libero di fare come ritiene.” Fino alla prima sanzione.

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