Digiuno per la cannabis

Digiuno per la cannabis
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In occasione della ripresa del processo a Walter De Benedetto, affetto da anni da una gravissima forma di artrite reumatoide, indagato per coltivazione di sostanza stupefacente in concorso riparte il digiuno di dialogo sospeso durante la crisi di Governo. De Benedetto era ricorso all’autoproduzione per supplire alla mancanza di prodotto a base di cannabis che il sistema sanitario non riusciva a garantire in termini quantitativi e qualitativi malgrado fosse in possesso di un piano terapeutico previsto dal medico.

Dopo un mese di pausa a causa della crisi di Governo, abbiamo deciso di ricominciare – dalla mezzanotte di oggi – il digiuno per la cannabis che dal 23 ottobre 2020 ha coinvolto oltre 300 persone sulla base di una lettera aperta al Ministro Speranza, sottoscritta da circa 1800 persone, e rimasta completamente inascoltata.

Oggi rilanciamo chiedendo al Ministro Speranza di  adeguare le normative nazionali alla cancellazione della cannabis dalla IV tabella della convenzione ONU del 1961. L’Italia ha votato a favore della modifica che riconosce le proprietà terapeutiche della pianta togliendola dalla tabella delle sostanze che necessitano particolare controllo internazionale e quindi nazionale, occorre adesso esser conseguenti nel normalizzare le varie norme attorno alla canapa potenziando la produzione nazionale, facilitandone la prescrizione e l’utilizzo, fino a inserire la cannabis nei Livelli Essenziali di Assistenza.

Al Parlamento, infine, chiediamo urgentemente che il Parlamento intraprenda tutte le strade possibili per regolamentazione e decriminalizzazione a partire dalle proposte di iniziativa popolare e parlamentare depositate, alcune già in discussione in commissione.


Calendario del digiuno

24 febbraio 2021

  • Leonardo Fiorentini, Direttore di Fuoriluogo e Segretario di Forum Droghe

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