Con Biden l’America ritorna all’Impero Globale

di Luciano Lago

Con la proclamazione del nuovo presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, il mondo assisterà alla rinascita delle politiche dell’impero americano, infatti Joe Biden, sembra la parvenza di Obama o di un Bush rianimato, Questo spiega il rifiuto di Trump di riconoscerne la vittoria – incluse le denunce di frode .

L’America che ritornava alla grande industria locale, ai propri interessi di economia industriale, che cercava una strada per la rinascita del paese potente, volgendo gli occhi su se stesso, non era un grande affare per il Deep Estate , per la elite di potere che guida la politica USA.
Sono esattamente loro, i padroni della guerra, i fabbricanti di armi, gli esportatori, i manipolatori dei mass media; i grandi finanzieri, le possenti lobby, i principali attori delle aziende tecnologiche della globalizzazione. Tra loro ci sono quelli che non volevano più Trump alla Casa Bianca. Trump rappresentava una oligarchia economica perdente, rispetto alle possenti lobby globaliste dei Clinton, Soros, Rotshild, Morgan, Gates, ecc..

Quando un nuovo personaggio, affiliato a queste consorterie economiche, si insedia alla Casa Bianca, è cosa più forte di lui: deve cominciare a governare gli affari mondiali, deve adattarsi allo stampo della vocazione planetaria della nazione eccezionale e proclamare il “destino manifesto” dell’America.
In altre parole, l’impero dei Bush e Obama è tornato. E torna minacciando di riavviare le guerre – contro chi o cosa? -, ma naturalmente contro i “nemici della democrazia”. Con Biden e il suo gabinetto di guerra l’opzione guerra sarà di nuovo “sul tavolo”.
Questa vocazione è quanto si ricava dai primi suoi discorsi. C’è l’affermazione di quelli che sono i “nemici” degli ultimi decenni: i nemici dell’ordine liberal di stampo americano.
Una politica di ostilità e di affermazione del “ruolo missionario” che l’America si è autoassegnata fin dai tempi del presidente Wilson, nella presunzione che sia il mondo ad aver assegnato agli USA tale missione, quella di ristabilire l’ordine imperiale, quello delle guerre e del dominio unilaterale.
Tale è la tipica mentalità della elite di potere americana che si proietta oltre i mari, in nome di una vocazione civilizzatrice che rivela soprattutto l’idea alta che gli americani hanno di se stessi.
Una pericolosa fuga dalla realtà, accompagnata ad una sindrome di paranoia di cui soffre le elite di potere statunitense. Tutti i nemici dell’America tramano e sono una “minaccia” per la sicurezza nazionale, dall’Iran al Venezuela, alla Cina, tutti minacciano l’ordine liberale americano.

US President Barack Obama (L), Vice President Joe Biden (C) and former president Bill Clinton AFP PHOTO/Mandel NGAN (Photo credit should read MANDEL NGAN/AFP via Getty Images)

In realtà l’Impero come lo vedono a Washington è una costruzione deformata che appare del tutto superata e astratta. Il mondo non tollera più l’egemonia imperiale, le guerre o il saccheggio delle risorse naturali. Tanto meno è tollerata quella forma di ingerenza che sono i colpi di stato, la sobillazione di rivolte e disordini, le “rivoluzioni colorate”, sono queste il lascito di questa mentalità di dominio che oggi non si può più tollerare ma che Washington continuerà ad utilizzare contro i suoi nemici. Una ingerenza sempre accompagnata dalla propaganda, utilizzando i social, i mega media e le ONG finanziate da Soros. Con Biden alla presidenza, ci si può aspettare una nuova offensiva di destabilizzazione dall’interno nelle aree sensibili, dal Caucaso alla Bielorussia, dal Venezuela a Hong Kong, oltre ai prossimi interventi militari della macchina da guerra di Washington.

Il mondo chiede la pace. Non la pace delle tombe. Tuttavia questo non importa all’Impero, non è la priorità dei suoi rappresentanti. Quello che conta sono gli interessi, i grandi interessi della classe dominante, delle corporations, dell’apparato industriale/militare. La vera priorità è questo intreccio di interessi perchè sono loro i veri elettori e coloro che prendono le decisioni su dove guidare il loro paese – immersi nel loro business- sono i signori del denaro, i proprietari di grandi fortune, i veri padroni sempre più distanti dal popolo americano.
La classe politica americana (democratici e repubblicani) è prostituita agli interessi dei miliardari che vogliono guerre infinite per alimentare il complesso militare-industriale e infiniti privilegi fiscali, quelli che alimentano la loro insaziabile e irrazionale accumulazione di ricchezza. Il sistema politico USA è ormai del tutto separato dalle necessità e dalle aspirazioni della stragrande maggioranza dei cittadini, buona parte dei quali vengono lasciati morire in povertà, nelle malattie e nelle privazioni, con un numero crescente di senza tetto ed emarginati.
Uno studio pubblicato questa settimana da “Americans for Tax Fairness” ha rilevato che i miliardari statunitensi hanno aumentato la loro ricchezza netta di $ 1.000 miliardi da quando è scoppiata la pandemia del Covid 19 a marzo. E’ strabiliante vedere che in soli nove mesi, la classe dei miliardari ha aumentato la propria ricchezza complessiva di $ 1 trilione.

Biden con i monarchi del Golfo

Questo accumulo di ricchezza avviene mentre decine di milioni di americani (per causa del Covid) hanno perso il lavoro e altrettanti di nuovo stanno affrontando lo sfratto dalle loro case a causa di debiti non pagati.
Nella “ricca America” si osserva che ospedali di ogni stato USA stanno lottando per far fronte all’ondata di persone ammalate dal virus Covid-19 mentre il bilancio delle vittime negli Stati Uniti si avvicina a 300.000 da quando la pandemia è scoppiata quasi nove mesi fa . Gli Stati Uniti registrano di gran lunga il maggior numero di morti a causa della malattia nel mondo, ma i suoi cittadini vengono abbandonati senza un’adeguata assistenza sociale e assistenza medica.
Il confronto con la Cina, che ha saputo affrontare la pandemia e vincere la sfida è stridente. Ma la Cina è sotto il tallone del Partito Comunista e secondo Washington è una “minaccia” per il “mondo libero”.
Emerge la verità al di là della propaganda: L’America, ben lungi dall’essere il “faro della democrazia” è l’antitesi della “democrazia”, un sistema che funziona per i ricchi, non per la massa dei cittadini. È questa invece una degenerata plutocrazia, gestita dalle grandi lobby e per gli interessi dei miliardari e dei loro tirapiedi politici a Washington, molti dei quali sono gli stessi plutocrati .
Tuttavia l’aspirazione degli oligarchi USA è sempre quella di imporre il proprio dominio anche su un mondo che è cambiato e non è più quello del dominio unilaterale degli USA, con un sempre maggiore numero di paesi che non credono più al modello americano e si rivolgono altrove.
Quando Biden salirà alla Casa Bianca, se vorrà dedicarsi a compiere la sua “missione imperiale”, si troverà di fronte a molte sorprese. Sarà quello il momento della verità.

veronulla

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