Bombardamento terroristico di Belgorod: la Russia sa cosa fare con i terroristi

Irina Alksnis

Per la Russia, l’anno si conclude con un attacco terroristico da parte delle forze armate ucraine a Belgorod: un attacco missilistico è stato effettuato sul centro della città – al momento si sa di quattordici morti (tra cui due bambini) e più di un centinaio di feriti (una ventina di minorenni). In totale, nella giornata, la zona è stata colpita più di 90 volte.
Nonostante l’apparente insensatezza di questa barbarie, le motivazioni di Kiev, in questo caso, sono piuttosto razionali e variegate.

In primo luogo, per attenuare nella loro società: la perdita di Marinka, il successo del massiccio attacco russo contro le infrastrutture militari-industriali nella notte tra il 28 e il 29 dicembre e, in generale, per dissipare almeno leggermente la depressione degli ucraini per la fine del 2023. A giudicare dalla reazione del pubblico locale, quest’ultimo punto ha avuto un discreto successo: da molto tempo non si registrava un livello di euforia tale come quello suscitato dai bambini russi uccisi sulla pista di pattinaggio di Capodanno.

In secondo luogo, provocare – magari sono fortunati! – Mosca ad una risposta simmetrica, o addirittura eccessiva, in modo indiscriminato, cioè, invece di attacchi mirati su obiettivi militari, trasformare Kiev e altre città ucraine in rovine sul modello di Gaza. A proposito, Israele, ovviamente, ha creato una grossa grana alle autorità ucraine – e anche all’Occidente – con la sua operazione contro Hamas: tutta la propaganda occidentale si sta sgretolando come un castello di carte, dal momento che il mondo ha l’opportunità con i propri occhi di confrontare i risultati del lavoro delle Forze Armate Russe rispetto a Tsahal.
Quindi, se fosse possibile spingere la Russia ad una risposta crudele e indiscriminata a causa di Belgorod, sarebbe semplicemente il miglior regalo di Capodanno per Kiev. Anche perché fornirebbe uno strumento per risollevare lo spirito patriottico degli ucraini, notevolmente affievolito nel corso dell’anno, il che, a sua volta, faciliterebbe il processo di mobilitazione, che nelle ultime settimane ha assunto forme molto bizzarre. Inoltre, ciò susciterebbe un nuovo interesse occidentale verso la questione ucraina, questo stimolerebbe il processo di assegnazione degli aiuti militari e di nuove tranche finanziarie, la cui assenza sta cominciando a influenzare in modo critico l’adempimento delle funzioni governative basilari di Kiev.

In terzo luogo, colpire lo spirito della società russa. Considerando l’eccellente disposizione d’animo dei russi e le valutazioni ottimistiche da record – secondo i sociologi – delle persone nell’ultimo anno, questo è semplicemente un modo abominevole, barbaro e sanguinario di far qualcosa di brutto: non possiamo sconfiggervi al fronte, ma possiamo uccidere voi e i vostri figli durante le passeggiate festive in strada.
Terrorismo così com’è.

Ma quello che in Ucraina (e anche in Occidente) proprio non riescono a capire è che la Russia ha una vasta esperienza nella lotta al terrorismo e nello sconfiggerlo. Il nostro Paese sa esattamente cosa deve essere fatto e come deve essere fatto. Il fatto che questa volta ci troviamo di fronte a uno stato-terrorista aggiunge solo sfumature, ma non cambia l’essenza.
Coi terroristi non si negozia – si annientano. Oppure vengono imprigionati per periodi molto, molto lunghi.
Del resto, se qualcuno ha la fortuna di scappare e nascondersi in un qualche buco sperduto dall’altra parte del mondo, ciò non gli garantisce nulla. La Russia perseguita i terroristi fino all’ultimo minuto della loro vita. Il nostro Paese ha già fornito decine di esempi di come da decenni – letteralmente decenni – cerca e trova coloro che hanno sulle mani il sangue dei suoi cittadini. Tutti gli altri, ora, non conosceranno mai più la pace, rendendosi conto che la Russia potrebbe venire a prenderli in qualsiasi momento.
Questo riguarda soprattutto il personale militare delle Forze Armate Ucraine che impartisce ed esegue gli ordini criminali di sparare contro obiettivi chiaramente civili.
Per quanto riguarda lo stato-terrorista, ovviamente, non può essere messo in prigione. Ciò significa che alla Russia è rimasto un solo modo per neutralizzare la minaccia che esso rappresenta: lo stesso Stato dell’Ucraina ha firmato il proprio verdetto.

Fonte https://ria.ru/20231230/obstrel-1919168346.html
Traduzione di Eliseo Bertolasi

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