AAA identità affittasi

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Itanpud, il network italiano delle persone che usano droghe, vuole pubblicamente ringraziare Michele Santoro il quale in occasione della trasmissione 8 e 1/2 del 12/06/2024 nell’analizzare la disdicevole rissa all’interno del parlamento italiano, degna del più becero squadrismo, l’ha letteralmente “buttata in caciara” a giustificazione della rissa stessa: la colpa è della droga e di conseguenza dei drogati. Onorevoli sì, ma onorevoli drogati.

C’è da dire che ultimamente la figura del drogato stava perdendo smalto e molti di noi, romantici del bel tempo che fu, continuano a stazionare fuori dalle scuole con le tasche piene di quelle famose caramelle drogate che nessuno vuole più. Si sa che oramai gli adolescenti trovano le loro smart drugs nel dark web e la figura del drogato che distribuisce caramelle ricorda i vecchi giostrai che ancora montano i calci in culo e le autoscontro in attesa di attirare frotte di ragazzini alla festa del paese, ossia una sbiadita foto del novecento.

Abbiamo provato a rispolverare anche la figura del drogato come fenomeno da baraccone per farlo mostrare in maniera totemica, come feticcio, dai santi e santoni della cura nelle varie trasmissioni televisive, ma le cicatrici delle nostre braccia e della nostra anima fanno oramai notizia quanto i rallentamenti dei lavori sulla Salerno-Reggio Calabria. Il nostro dolore cercato, amplificato, spesso totalmente inventato non è più abbastanza per la televisione del dolore, che cerca ferite in diretta, squarci nei salotti della gente, cosa volete che sia un piccolo buco in un braccio (addirittura fatto con le siringhe sterili che non veicolano nessun male, maledetta riduzione del danno!!)

Ma Santoro fornisce nuova linfa alla nostra identità, egli infatti prendendo inconsapevolmente in prestito le teorie junghiane, individua in maniera a dir poco geniale la droga ed i drogati come archetipi dell’aggressività e dei comportamenti inaccettabili nella società contemporanea, ridando immediatamente forza e smalto a quel pregiudizio e a quello stigma che in tanti anni di rivendicazioni avevamo addirittura smussato (ma cosa ci era saltato in mente di rivendicarci come gente normale?) perdendo anche parte della nostra visibilità all’interno della società.

E’ per questo che rivendichiamo ad oggi, con forza la nostra identità come portatrice del male assoluto e la mettiamo filantropicamente al servizio di tutti.

Nell’odierna società multietnica l’uomo nero non sortisce più l’effetto desiderato, ma se il bimbo non vuole andare a letto o fa i capricci siamo pronti ad arrivare noi: i drogati!

Se i comunisti, travolti dalle ondate new age e dal veganesimo, non mangiano più i bambini possiamo volentieri prestarci alle strumentalizzazioni della destra ed i bambini li mangeranno ipso facto i drogati (tanto è risaputo che i drogati ed i comunisti sono della stessa cricca).

A ben vedere, caro Michele, il linguaggio costruisce, organizza e dà forma al pensiero ed accostare con chiaro intento esplicativo, se non addirittura giustificativo, la droga a dei comportamenti inaccettabili del genere umano ha un significato profondo ed arcaico da ricercare nella natura stessa del genere umano, ossia la tendenza ad invocare le forze del male, forze oscure ed incontrollabili, che assumono violentemente il controllo di alcuni soggetti della nostra stessa specie, alla quale risulta intollerabile ascrivere quegli stessi comportamenti. E con il linguaggio utilizzato è chiarissimo il pensiero che le forze di governo vogliono veicolare sulla droga ed i drogati e lei Michele gli ha semplicemente dato una mano.

Dal canto nostro possiamo solo auspicare accordi bilaterali con Afghanistan, Colombia e Jamaica al fine di assistere a sedute parlamentari più rilassate e costruttive.

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veronulla

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