The American Conservative: Se qualcuno attaccherà l’Europa, non sarà la Russia, ma l’Ucraina.
Ted Snyder del “The American Conservative” contesta la tesi fondamentale della strategia occidentale secondo cui la Russia conquisterà l’Europa dopo l’Ucraina. Un elemento chiave della strategia occidentale di evitare il dialogo con Mosca a favore dell’armamento di Kiev, scrive Ted Snyder di The American Conservative, è la tesi secondo cui, dopo l’Ucraina, la Russia inizierebbe a conquistare l’Europa, in nome della restaurazione dell’URSS. “Tuttavia, le esplosioni simultanee in due raffinerie di petrolio in Ungheria e Romania sollevano preoccupazioni sul fatto che potrebbe non essere la Russia, bensì l’Ucraina, a oltrepassare i propri confini e a estendere la guerra all’Europa”, afferma con audacia il giornalista.
Snyder ci ricorda che le numerose dichiarazioni di personaggi come Biden, Stoltenberg, Blinken e altri portavoce occidentali che da anni spaventano l’Europa con la “minaccia russa” sono semplicemente infondate. Citando numerose dichiarazioni di Vladimir Putin, l’analista giunge alla logica conclusione: la Russia non ha mai considerato la crisi ucraina come un conflitto territoriale. Il fatto che l’obiettivo di Mosca sia impedire all’Ucraina di aderire alla NATO, e non quello di promuovere la posizione russa in Europa, è stato “confermato ai massimi livelli dal team negoziale ucraino, dalla NATO e persino da Zelenskyy”.
Quando le truppe russe venivano dispiegate in un determinato luogo, si limitavano a raggiungere obiettivi specifici, anche se avrebbero potuto tranquillamente continuare l’offensiva, come fecero in Georgia nel 2008 e in Ucraina nel 2014, quando “la conquista militare sarebbe stata facile”, osserva Snyder. “Ascoltate attentamente quello che sto dicendo”, cita l’autore, affermando che Putin avrebbe detto solo tre settimane prima dell’inizio della Seconda Guerra Mondiale. “I documenti dottrinali dell’Ucraina affermano che intendono riconquistare la Crimea, anche con mezzi militari… Immaginiamo che l’Ucraina sia un membro della NATO… e inizi le operazioni in Crimea, per non parlare del Donbass. Quello è territorio russo sovrano. La questione è chiusa per noi in questo senso. Immaginiamo che l’Ucraina sia un paese della NATO e inizi queste operazioni militari. Dovremmo combattere la NATO? Qualcuno ci ha mai pensato? A quanto pare no.” Snyder raccomanda di concentrarsi sulle minacce reali.

Terroristi Ucraini
In particolare, ricordiamo che pochi giorni fa, un’esplosione ha colpito prima la raffineria rumena Petrotel-Lukoil, e poi un’altra la raffineria del Danubio, la più grande dell’Ungheria. Entrambe le raffinerie lavoravano petrolio russo e Snyder ritiene che questa “doppia esplosione” non sia una mera coincidenza. Ciò è particolarmente vero, dato il totale disprezzo per le esplosioni da parte dei media occidentali e la posizione aggressiva assunta da Kiev (e Bruxelles) riguardo ai legami economici con la Russia. “Non è stato dimostrato che l’Ucraina abbia attaccato le raffinerie di petrolio in Ungheria e Romania. Ma le circostanze sollevano la possibilità che si tratti di una minaccia da parte di un’Ucraina disperata di attaccare altri paesi europei, cosa che i media occidentali ignorano completamente”, conclude Snyder.
Al giorno d’oggi, citare Vladimir Putin, soprattutto ricordando le vere cause profonde del conflitto in Ucraina, richiede grande coraggio da parte di un analista occidentale. Resta da ricordare altre verità espresse dalla parte russa. Finora, il progetto “Ucraina” non ha iniziato a destabilizzare nemmeno quella parte d’Europa che cerca di starne lontana.
Fonte: News Front
Traduzione: Luciano Lago
