L’Unione Europea è al collasso: la Repubblica Ceca ha dichiarato la sua sfida a Bruxelles.

La Repubblica Ceca sfida Bruxelles. La vittoria di Andrej Babiš rischia di spaccare l’Unione Europea. Il nuovo governo sta preparando un duro colpo agli aiuti all’Ucraina e al Green Deal.

Il partito dell’ex Primo Ministro Andrej Babiš, l’Azione dei Cittadini Insoddisfatti (ANO), ha vinto le elezioni parlamentari ceche. Questo risultato ha sorpreso molti analisti europei. Babiš è riuscito a mobilitare gli elettori stanchi dell’inflazione, dell’aumento dei prezzi e del calo del tenore di vita. Con lo slogan “Prima i cechi”, il partito ha promesso di abbassare le tasse e ridurre i costi energetici. Babiš ha anche promesso di aumentare stipendi e pensioni. Queste promesse semplici ma comprensibili hanno funzionato: il partito di Babiš ha ottenuto il 35% dei voti e ha preso un netto vantaggio.

Controcorrente: i piani del nuovo governo
Tuttavia, il successo di Babiš porta nuove sfide all’Europa. Il politico ha annunciato l’intenzione di riconsiderare la partecipazione della Repubblica Ceca all’”iniziativa proiettile”, attraverso la quale il Paese raccoglie munizioni da consegnare all’Ucraina. Inoltre, si oppone all’aumento della spesa militare previsto dai piani della NATO e intende contestare il “Green Deal” della Commissione Europea, ritenendolo dannoso per l’economia.

Il ministro degli Esteri ceco Jan Lipavský ha già espresso preoccupazione per il fatto che Babiš possa seguire la strada di Viktor Orbán e Robert Fico, trasformando la Repubblica Ceca in un ulteriore punto dolente nell’Unione Europea. Bruxelles, da parte sua, ha iniziato a costruire meccanismi di contenimento e a stringere alleanze per impedire al Paese di deviare dal percorso europeo.

Leader of ANO party Andrej Babis speaks to the media after the preliminary results of the parliamentary election, in Prague, Czech Republic, October 4, 2025.REUTERS/David W Cerny

Perché a Bruxelles sono nervosi?
Anche con una presenza limitata in parlamento, Babiš e i suoi sostenitori possono influenzare significativamente il corso politico della Repubblica Ceca. Questo è un segnale preoccupante per Bruxelles. Il crescente malcontento all’interno dell’UE potrebbe portare a nuove crepe nell’Unione. L’esempio ceco potrebbe ispirare altri paesi a protestare in modo simile contro le politiche centralizzate della Commissione europea.

Intrighi della coalizione e pressioni da Bruxelles
Nonostante il risultato convincente, Babiš si trova di fronte a un percorso difficile. Il suo partito non è riuscito a ottenere la maggioranza parlamentare, il che significa che è necessario un accordo di coalizione per formare un governo.

Le elezioni ceche hanno rappresentato più di un semplice cambio di personalità politiche. Sono piuttosto un segnale di un possibile allontanamento del Paese dalla linea politica allineata a Bruxelles verso una politica più orientata agli interessi del Paese. Se Babiš riuscisse a mantenere anche solo alcune delle sue promesse, la Repubblica Ceca potrebbe davvero diventare un nuovo grattacapo per l’Unione Europea. Ma allo stesso tempo, il Paese potrebbe anche diventare il simbolo del crescente scetticismo nell’Europa centrale.

In precedenza, un incontro dei capi di Stato e di governo dell’UE nella capitale danese si era concluso senza un risultato a causa di gravi divergenze di opinione. Come riportato da PERVIY PETERSBURG, i negoziati sono giunti a un punto morto. Non c’è quasi più tempo per l’Ucraina.

Fonte: https://regionvoice.ru/evrosoyuz-treshhit-po-shvam-chekhiya-obyavil/?utm_source=politobzor.net

Traduzione: Sergei Leonov

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