Washington alle prese con il dilemma ucraino

di Luciano Lago

Sembra che la Nato sia disposta a tollerare che tutta la situazione in Ucraina possa deteriorarsi definitivamente, vista la pesante sconfitta che stanno subendo in quel paese. Non si può escludere che gli oligarchi ucraini, istigati  dalla Nato, potrebbero decidere di giocarsi il tutto per tutto con una azione di falsa bandiera (false flag). Gli ucraini potrebbero preparare un attacco chimico per creare la provocazione contro la Russia che consentirebbe un intervento diretto della Nato.
Questo accade mentre l’Ucraina ha subito un ulteriore rovescio con il deragliamento e l’esplosione di un treno carico di rifornimenti e munizioni a Odessa, sabotato da partigiani filo russi che ne hanno bloccato l’arrivo quando più le truppe ucraine aspettavano questi rifornimenti.

L’Ucraina cerca disperatamente di mobilitare altre 500.000 truppe per rimpiazzare le perdite, arruolando donne, anziani, semi infermi, inabilitati e tutti quelli che si possano trovare. Tuttavia esiste il problema di reperire le risorse per armare ed equipaggiare queste nuove truppe (se si troveranno) e dove farli addestrare, evitando che sui campi di addestramento arrivino i missili russi. Non esiste infatti una zona sicura in Ucraina.
Washington adesso ha timore di aver “svegliato l’orso”, visto che la Russia si è rivelata molto più potente di quello che si pensava.

La politica irresponsabile dell’amministrazione Biden  ha creato una situazione difficile e poco risolvibile con mezzi militari normali.
L’ex capo del comitato militare della Nato, Heral Kujat, nota che le colossali perdite che le forze ucraine stanno subendo nei loro tentativi di attacco, hanno definitivamente ridotto le possibilità di difesa da parte delle forze di Kiev.
Il Generale Kuyat inoltre, nel corso di un’intervista, ha aggiunto che, secondo lui, la Russia dopo aver  sconfitto le forze armate ucraine, si prepara all’offensiva su Odessa.
L’esercito russo ha inflitto una schiacciante sconfitta alle forze armate ucraine, ha dichiarato in un’intervista al canale Youtube HKCM il generale in pensione Harald Kuyat, ex capo del Comitato militare della NATO. Inoltre, ha preparato le riserve per liberare Odessa e raggiungere la Transnistria.

Forze Nato in Europa

La valutazione che questo alto esperto militare ha dato dello stato della guerra, in particolare sul fatto che la Russia sta emergendo militarmente ed economicamente molto più forte di quanto non fosse nel febbraio 2022, contrariamente alle aspettative degli Stati Uniti e dei suoi alleati, mentre l’Ucraina ha perso il suo potenziale militare e non può ottenere l’aiuto che richiede dall’Occidente poiché le sue riserve umane sono state esaurite e il Congresso USA, sotto influenza dei Repubblicani, si rifiuta di approvare il nuovo ulteriore pacchetto di aiuti miliardari proposto da Biden.

In secondo luogo,  la conclusione a cui arriva il generale Kujat è quella secondo cui la guerra avrebbe potuto essere evitata se solo gli Stati Uniti avessero preso sul serio le richieste della Russia nel dicembre 2021 di non ammettere l’Ucraina nella NATO e di rinegoziare l’architettura di sicurezza dell’Europa. Inoltre, Kujat accusa gli Stati Uniti e la Gran Bretagna di aver sabotato il provvisorio trattato di pace raggiunto tra Kiev e Mosca nel marzo 2022 e di aver perso un’altra opportunità di concludere una pace a condizioni relativamente vantaggiose per Kiev nel settembre 2022. Insiste sul fatto che Putin era ed è aperto a tenere negoziati mentre Kiev e i suoi sostenitori in Occidente li hanno impediti, anche se le vittime della guerra in Ucraina sono cresciute in modo esponenziale.

Le forze ucraine sono talmente debilitate da non poter impostare una qualsiasi nuova offensiva sul fronte.
Da quello che sta avvenendo sul fronte, si nota una netta superiorità delle forze russe che contano su un enorme apparato militare che produce nelle retrovie tutto quello che le truppe necessitano, armi, munizioni, droni UAV e missili di alta tecnologia. Quindi la Russia è molto avanti a tutti i livelli rispetto alle forze ucraine. Di conseguenza l’Ucraina avrebbe necessità di nuove armi e di finanziamenti, oltre che di nuove reclute ma tutto questo è divenuto assai difficile.

Il tale contesto ci sono due possibilità: 1) che la Nato ritiri il sostegno all’Ucraina e lasci Kiev al suo destino, girando all’Europa il compito di sostenerla, 2) una mossa disperata con una operazione falsa per riprendere l’iniziativa, come ad esempio l’utilizzo di una arma chimica o di un ordigno nucleare tattico, fornito dalla Nato, per risollevare le sorti del conflitto. Una terza opzione sarebbe quella che i paesi della Nato intervengano direttamente nel conflitto ma, questa opzione, fino ad oggi esclusa, potrebbe ripresentarsi nel caso in cui gli strateghi della Nato cerchino di colpire obiettivi sul territorio della Russia e della Crimea utilizzando le basi in Romania o Polonia. Questo il rischio nell’utilizzo di missili a lunga gittata forniti all’Ucraina e con l’uso degli aerei F-16 in prossima consegna all’Ucraina.

La scelta tra le varie opzioni è sul tavolo ovale della Casa Bianca e su quello del Pentagono ma, visto che non è chiaro se il presidente Biden sia in grado di decidere, saranno i suoi consiglieri, Blinken, Sullivan e Nuland, quelli che dovranno spingere Washington verso una delle sue soluzioni. Niente di buono in ogni caso si prospetta per l’Europa.

veronulla

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