Una misura molto pericolosa presa da Washington per destabilizzare la situazione in Siria

Sia la Siria che la Russia hanno confermato che gli Stati Uniti d’America hanno rilasciato i terroristi del gruppo wahhabita “ISIS” dalle prigioni nelle aree in cui le loro forze di occupazione e la “milizia Qasd” stanno diffondendo i loro ordini sull’area nord siriana per destabilizzare quella regione e continuare a saccheggiare le risorse naturali siriane (petrolio).

Secondo la Syrian Arab News Agency (SANA), una dichiarazione congiunta degli organismi di coordinamento siriano e russo in merito al ritorno degli sfollati siriani ha affermato oggi che, per destabilizzare la situazione nel nord-est della Siria, gli americani stanno liberando i leader del gruppo terroristico “ISIS” e gli estremisti dalle prigioni delle “milizie SDF” (curdi) che si trovavano sotto il loro controllo. Le fonti sottolineano che la preferenza nella loro liberazione è data ai terroristi che possiedono nazionalità straniera e hanno subito un addestramento speciale per riempire i ranghi delle organizzazioni terroristiche nella regione siriana di Jazeera.

Forze USA intrecciate con i terroristi

I due organismi hanno affermato che Russia e Siria sono convinte che tali crimini rivelino le intenzioni degli Stati Uniti di mantenere lo stato di instabilità nel paese al fine di continuare a saccheggiare le risorse naturali siriane impunemente, parallelamente alla loro continua attuazione della politica di sanzioni contro il popolo siriano in violazione del diritto internazionale, il che rende più difficile il lavoro di ricostruzione. Il sistema sanitario del Paese e la situazione umanitaria, economica e sociale, soprattutto alla luce della diffusione dell’epidemia di Corona, sono molto precarie.

I due organismi hanno chiesto all’intera comunità internazionale di fare pressione sugli Stati Uniti d’America per cambiare il loro approccio destabilizzante in Siria, che è un ostacolo alla liberazione di tutti i territori occupati illegalmente e per il ritorno degli sfollati e dei rifugiati nelle loro aree liberate dal terrorismo.

Miliziani curdi delle SDF

Le due agenzie hanno ritenuto gli Stati Uniti d’America responsabili del deterioramento delle condizioni umanitarie di migliaia di rifugiati nei campi di Rukban e Al-Hol e hanno affermato: “A causa dell’inazione e della complicità da parte americana, più di 4mila rifugiati risiedono nel campo di Rukban al confine giordano-siriano e più di 63mila nel campo di Al-Hol nella campagna di Hasaka, in condizioni disumane, sono costretti a riscaldare le loro case accendendo cumuli di immondizia, vivono in condizioni disastrose e soffrono di una grave carenza di vestiti pesanti, cibo, medicine, forniture per l’igiene e carburante, tra cui i bambini che costituiscono metà della popolazione del campo.

L’obiettivo degli USA è sempre quello di destabilizzare e dividere il paese.

Fonte: Al Alam

Traduzione: Fadi Haddad

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