Un Impero in fase di disfacimento

Un Impero in fase di disfacimento

di Luciano Lago

La farsa delle elezioni negli Stati Uniti ha mostrato al mondo il volto decrepito della “grande democrazia” dove si è svolta la lotta fra le due oligarchie economiche per il controllo del potere esecutivo, fra colpi bassi, frodi, bugie e manipolazione dei dati. Smetteranno di indicare quella come esempio luminoso alle altre nazioni del mondo? Difficile crederlo.
Nel frattempo l’imperialismo statunitense cerca di imporre l’obbedienza alle sue direttive in tutto il mondo con le sanzioni, l’embargo per fame imposto ai popoli o in alternativa mediante le guerre e le sovversioni interne. A prescindere da chi sia il nuovo inquilino della Casa Bianca i metodi e gli obiettivi della elite di potere USA non cambiano.
Le guerre americane si nascondono dietro il concetto fraudolento dell’interventismo liberale, l’esportazione della democrazia, una filosofia fasulla che giustifica e razionalizza la brutale sottomissione degli stati più deboli. I complici dell’Impero nei media, nei centri di propaganda e nelle università elevano l’interventismo liberale allo status di empirismo, creando e consolidando un’interfaccia tra il mondo accademico e la difesa dei “valori liberali”..

Le strategie per il cambio di regime in Medio Oriente come nell’Est Europa sono state basate nell’estensione logica di un nuovo ordine mondiale impostato sul controllo americano della geopolitica globale.
Questi interventi ripetuti e costanti rappresentano la realizzazione di un programma nefasto per il dominio del mondo che risale alla fondazione dell’America e che rientrano nella visione suprematista anglosassone. Si sta muovendo attualmente una opposizione a questi interventi che vengono ormai svelati per quello che sono: una forma di dominio egemonico che viene rigettata da un numero sempre maggiore di popoli e di nazioni.

Black Lives matter incidenti
Proud Boys for Trump

Il vecchio progetto per un nuovo secolo americano ipotizzato dai think tank di Washington alla fine degli anni ’90 è diventato una realtà devastante in politica estera. Le élite neocons avevano progettato e imposto un programma per l’espansione aggressiva del potere americano. Un progetto che è in buona parte fallito grazie alla resistenza dei popoli che non si sono piegati al progetto neocoloniale di Washington ed hanno impugnato le armi per difendere il proprio paese, la propria identità e le sovranità riconquistata. Fra questi si è distinto, per determinazione e per la sua ostinata volontà di non farsi soggiogare, l’asse della Resistenza, quello costituito dalla Siria, dall’Hezbollah libanese, dall’Iran del generale Soleimani, dallo Yemen degli Houthi. Una spina nel fianco per l’Impero di USA Israele.
Lo status di superpotenza americana offre a Washington un ampio margine di manovra nel decidere a quali leggi internazionali obbedire. L’America mostra un doppio standard per cui punisce altri stati per non aderire alle norme umanitarie da cui pensa di essere esente, tanto che gli Stati Uniti sono il principale violatore delle norme umanitarie nel mondo, assieme ai suoi alleati, Israele, Regno Unito e l’Arabia Saudita.

Pompeo con i suoi amici sauditi

Gli Stati Uniti conducono guerre su più fronti: guerre fredde, guerre calde, guerre economiche, guerre di propaganda …
La pratica delle sanzioni straordinarie in tempo di pace viola le norme dei regimi globali sui diritti umani. Il tentativo di soggiogare i popoli per fame e malattie è una pratica inumana che viola ogni principio etico e di diritto internazionale sancito dalla carta delle Nazioni Unite.
Nella “grande democrazia” USA, il potere dello Stato in tema di sicurezza nazionale viene abitualmente utilizzato per violare la costituzione, rendendo la democrazia una fantasia. Le politiche di spionaggio draconiane vengono utilizzate contro coloro che rivelano i crimini e gli abusi del potere e rendono i loro crimini di dominio pubblico. I dissidenti che violano la sicurezza nazionale vengono processati nel distretto orientale della Virginia, dove il campione della giuria è composto da persone che lavorano prevalentemente per la CIA o la NSA.

Carcere USA per i dissidenti

Dall’11 settembre, la politica statunitense si è svolta nella tradizione dello stalinismo e del maccartismo, punendo spietatamente i dissidenti nella guerra al terrorismo. Lo stato mostra un potere assoluto sul dibattito nella sfera pubblica. L’unico pensiero legittimo è il pensiero approvato dallo stato, il “pensiero unico, divenuto modello per tutto l’occidente.

Gli Stati Uniti sono un impero moderno, il cui principio organizzativo è il capitalismo finanziario, un sistema centralizzato di potere politico ed economico su nazioni, popolazioni e risorse. Il potere è utilizzato unilateralmente per promuovere e far rispettare le ristrette agende dettate dalle élite.
Attraverso il controllo narrativo nei mass media, i complessi militare-industriale e di intelligence gestiscono con attenzione le percezioni della realtà, manipolando le menti e indottrinando i cittadini ad essere in linea con il pensiero unico. Il quarto stato corporativo, quello del controllo dei media e della formazione, dissolve il libero arbitrio, la ragione critica e quindi la democrazia.

Manipolazione dei media

Tuttavia, nello stesso tempo, l’avvento del world wide web ha conferito un certo potere individuale ai cittadini facilitando la diffusione di massa di narrazioni critiche, in particolare nel caso dei gruppi di ricerca non conformi come Wikileaks, come la controinformazione, che hanno squarciato il velo dei segreti di stato svolgendo una opera di utilità pubblica. In tal modo si è ridotto il potere delle reti privilegiate d’élite i cui mezzi di sussistenza dipendono dall’impero. Il gruppo di controllo tuttavia non ha esitato a prendere le sue contromisure e sottoporre a censura ed oscuramento tutti quei siti web sui social che rappresentano una minaccia per la narrazione unilaterale delle elite di potere.

Un nuovo scenario internazionale si sta profilando con l’ascesa di potenze concorrenti come Russia e Cina e questo impedisce un ordine mondiale unipolare basato su un’impareggiabile supremazia americana. Sempre più il multilateralismo e forme di socialismo nazionale nel Sud del mondo stanno giocando un ruolo sulla scena mondiale, limitando la portata del potere unilaterale americano.

Attualmente lo spettro dell’imperialismo americano può sembrare ancora minaccioso e assoluto, ma non dobbiamo sottovalutare il potere di una cittadinanza globale consapevole e informata che svela il potere egemonico per quello che è: un Impero moderno in fase di disfacimento.

veronulla

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