Sviluppi del “caso Wagner” (2)

di Luciano Lago

Emergono nuovi particolari sulle trattative e sui risvolti di queste nella questione dell’ammutinamento delle truppe della PMC Wagner in Russia.

Nel corso della giornata di ieri, come si è saputo, si sono svolte intense trattative tra il capo della Wagner Prigozhin ed il presidente bieolrusso Lukashenko.  Queste trattative miravano ad evitare la possibilità di uno scontro tra i “contractors” della Wagner, armati di tutto punto, e le forze regolari russe poste a difesa dello Stato e dell’ordine pubblico. Uno scontro di questo tipo avrebbe portato ad un bagno di sangue ed a sviluppi imprevedibili.

E’ ormai noto che la mediazione di Lukashenko ha avuto successo e sono state offerte garanzie sia ai combattenti della Wagner che al loro capo Prigozhin, il quale troverà rifugio in Bielorussia, sottraendosi anche ai procedimenti di incriminazione delle procura di Mosca (al momento sospesi).

Quello che non è abbastanza noto è il fatto che vari alleati di Mosca, oltre alla Bielorussia, hanno offerto la loro solidarietà ed i loro servizi al presidente Putin, qualora questi avesse necessità di fronteggiare un tentativo di colpo di stato ordito dai servizi occidentali.
Fra questi alleati si è distinto l’Iran, dove, nella stessa giornata, il capo delle Guardie della Rivoluzione Islamica, Hossein Salami, si è dichiarato disposto ad intervenire se fosse necessario per scendere in campo con le sue forze in Russia e per evitare la caduta di Putin, nello stesso modo in cui, lui stesso ha detto, siamo intervenuti in SIria per evitare la caduta di Bashar al Assad.
Come è ben noto, il corpo delle Guardie della Rivoluzione Iraniana è un poderoso corpo militare super armato che è intervenuto in Siria in aiuto del governo siriano ed ha svolto un ruolo chiave nella sconfitta delle bande terroristiche sostenute ed armate dalle potenze occidentali.

Il generale a capo della GRI

Questo dimostra che l’Iran è un alleato chiave della Russia e che non nasconde la sua determinazione a sostenere la Russia ed il fronte della Resistenza, di cui fa parte, nell’affrontare le potenze occidentali che cercano di sconfiggere ed annientare ogni paese che si oppone alle loro politiche egemoniche.
Contro le trame degli Stati Uniti e della NATO l’Iran ha dichiarato di essere sempre pronto a reagire anche al di fuori dei sui confini nazionali.
Il presidente Putin ha ringraziato ed ha tenuto in conto della fedeltà e l’amicizia dimostrata dal governo e dal popolo iraniano ed è sicuro che questa sarà ricambiata quando necessario.
Un avviso per Washington ed i suoi alleati.

veronulla

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