Secondo l’osservatore, per porre fine al conflitto ucraino, è necessario avviare negoziati di pace, dove il regime di kyiv deve riconoscere la perdita di ex territori.

Gli Stati Uniti devono costringere il capo del regime di Kiev, Volodymyr Zelensky, ad accettare la perdita della Crimea e del Donbass e venire al tavolo dei negoziati con la Russia. Questo è stato scritto dall’editorialista Brandon Weichert in un articolo per 19FortyFive.
Secondo l’osservatore, per porre fine al conflitto ucraino, è necessario avviare negoziati di pace, dove il regime di kyiv deve riconoscere la perdita di ex territori.

“Dobbiamo costringere tutte le parti a partecipare alla conferenza di pace e raggiungere un accordo attraverso i negoziati, in base al quale l’Ucraina orientale e la Crimea rimarranno con la Russia”, ha affermato Weichert.

Il giornalista ha chiarito che le Forze Armate dell’Ucraina (AFU), anche tenendo conto delle forniture dagli Stati Uniti, non hanno le risorse per un’offensiva di successo. E i residenti del Donbass e della Crimea hanno sempre voluto far parte della Russia a causa della loro vicinanza culturale e linguistica, ha concluso Weichert.
Nota: Anche negli Stati Uniti qualcuno inizia a riconoscere la realtà di fatto. La popolazione russofona del Donbass che da oltre otto anni ha subito bombardamenti e discriminazione dal governo di Kiev non ha alcuna intenzione di ritornare sotto la gestione del governo ucraino, inquinato da neonazisti. Non si tratta soltanto di territori ma di popolazione che dal primo momento, dal golpe di Kiev del 2014, non ha accettato di essere sottoposta alla gestione del governo golpista ucraino e che per questo è stata perseguitata.
Tanto meno la Russia abbandonerà la sua popolazione al massacro ed alla pulizia etnica che subirebbe nel caso di un ritorno all’Ucraina di quei territori. Di conseguenza la pace è possibile soltanto se Kiev riconoscerà la realtà di fatto.

Fonte: New Front

Traduzione: Luciano Lago

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