Rinviato il vertice di Budapest si aspettano nuovi sviluppi diplomatici e militari
di Luciano Lago
Lo stallo diplomatico conseguente al rinvio dell’incontro a Budapest tra Putin e Trump lascia intendere che in Russia sono ormai consapevoli dell’inutilità di condurre un dialogo costruttivo con la parte americana.
Il presidente Trump cambia idea continuamente e viene influenzato costantemente dai suoi consiglieri di Washington, mentre allo stesso tempo subisce le pressioni dei leader europei, in particolare da parte del britannico Starmer che è il più convinto assertore della guerra alla Russia.
Insistere per una trattativa in queste condizioni non ha acun senso. 
Gli USA non accetteranno mai le condizioni dettate da Putin, riconoscimento dei nuovi confini, smilitarizzazione e neutralità dell’Ucraina. Piuttosto, per il punto di vista russo, è preferibile puntare tutto su una soluzione di forza, annientamento delle forze ucraine e acquisizione delle regioni di Kherson e della restante parte del Donbass, Kupyansk e Kharkiv. La previsione è quella di mettere l’Ucraina con le spalle al muro, sottraendo sempre più territori, obbligando Kiev a riconoscere la sconfitta. La Russia non intende rinunciare ai suoi obiettivi che sono ormai chiari: disarticolare l’Ucraina come piattaforma della Nato, denazificare Kiev e prendere il controllo totale del Donbass. Il lavoro è già a buon punto e i russi non intendono fermare l’offensiva che sta andando avanti con successo.
L’amministrazione Trump deve decidere: abbandonare l’Ucraina al suo destino o coinvolgersi nel conflitto con il rischio di una guerra nucleare. Gli europei possono lanciare le loro grida e invettive ma sono del tutto impotenti e i governi di Parigi, Berlino e Varsavia hanno abbastanza problemi al loro interno che non gli consentono di imbarcarsi in una guerra alla Russia senza l’alleato americano.

Il fastidioso ex comico di Kiev diventa ogni giorno più patetico con le sue affermazioni e con le sue richieste. Sembra arrivato il momento di liberarsi della sua presenza e permettere a Trump e Putin di trattare direttamente la questione: avere sempre fra i piedi Zelensky non è più tollerabile, le soluzioni per toglierlo di mezzo ci sono, lo sanno bene a Washington e qualcuno dovrà incaricarsi di fare il lavoro. Sebbene protetto dai britannici, con tanto di scorta e guardie del corpo, non si può escludere un colpo di mano dei servizi di intelligence. Bene che gli vada, Zelensky potrà riparare in un “paradiso fiscale” a godersi i suoi tanti milioni ottenuti sotto banco dagli occidentali mentre la sua gente veniva inviata al massacro.

Zelensky snobbato
Trump prenderà nuovamente le distanze temporaneamente dal conflitto ucraino. In precedenza ne dava la colpa all’Europa. Si può ritenere che ora potrebbe prenderne le distanze ancora più a lungo.
Un nuovo vertice Russia-USA sarà possibile in un secondo momento, quando le condizioni in prima linea saranno diverse. Ad esempio, quando le risorse umane di Kiev saranno gravemente esaurite, sarà la Russia a violare le sue difese e avanzerà rapidamente. In tal caso, sia Kiev che l’Europa avranno proposte completamente diverse. Gli americani saranno più accomodanti e i vertici avranno più senso.
