Realtà sociali, c’è bisogno di una nuova Liberazione
Uno sguardo attento sulla realtà
La necessità di muoversi e di confronto sono ancora più urgenti considerando il quadro internazionale. L’impatto della guerra in Ucraina, con le sue conseguenze sul costo della vita ed il rischio di una guerra termonucleare, e l’assenza di un’opposizione unitaria in grado di costruire alternative concrete per la Pace, stanno determinando un ulteriore aumento delle disuguaglianze e dell’insicurezza sociale.
L’antidoto allo sconforto è un’azione collettiva e la costruzione di alleanze sui territori intorno a proposte concrete e facilmente comprensibili dai cittadini e dalle cittadine, a partire da chi è rimasto indietro ed è impoverito da 15 anni di crisi ininterrotta. Senza partecipazione, senza una controffensiva culturale e politica, in questo contesto e con questo governo, a rischio è la Repubblica.
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Essere cittadini, contro astensionismo e disinteresse
In questa prospettiva il dato elettorale deve far riflettere tutti. L’astensione non è mai stata così alta nella storia della Repubblica. Il voto alle elezioni regionali di Lazio e Lombardia è stato il meno partecipato di sempre ma questo non sembra affatto preoccupare chi governa e la maggioranza che lo sostiene. Anzi, meno gente vota e più forte è la presa sul Paese per le destre. Meno speranze e più paure per avere controllo, imporre sacrifici, ridurre i diritti e gli spazi di democrazia e partecipazione mentre si tagliano i servizi sociali e aumenta la spesa per le armi.
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Uno scenario che va combattuto attraverso la partecipazione dei cittadini e delle cittadine, con proposte condivise e alleanze ampie sui territori, per affrontare una situazione nuova, senza precedenti nella storia non solo della Repubblica, immersi in una crisi politica e morale che rischia di travolgere la democrazia.
La pandemia e la guerra hanno da una parte costruito maggiore consapevolezza nella popolazione sulla necessità di un cambio di paradigma ma diventa impotenza e frustrazione quando mancano le risposte della politica. Per questo ai rappresentanti delle forze politiche che si sono impegnate sulle proposte della Rete dei Numeri Pari si chiedono concretezza, coerenza, disponibilità a costruire iniziative sugli obiettivi comuni.
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Una nuova assemblea per parlare di cittadinanza attiva
Dalla scorsa estate la Rete in risposta all’agenda Draghi ha organizzato assemblee, incontri, mobilitazioni e gruppi di lavoro con le realtà sociali e sindacali per avanzare soluzioni utili non solo per i soggetti impegnati contro disuguaglianze e mafie. Un percorso di deliberazione orizzontale che ha portato alle proposte contenute nell’Agenda Sociale: salario minimo legale, reddito di cittadinanza, diritto all’abitare, diritto all’accoglienza, No all’autonomia differenziata, riconversione ecologica per creare lavoro e rispondere alla crisi climatica, lotta alle mafie ed alla corruzione. Una piattaforma intersezionale con una leadership collettiva, plurale e femminile ha costruito e orientato le priorità ed il percorso della Rete dei Numeri Pari.
A questo proposito, sabato 22 aprile la Rete dei Numeri Pari promuove a Roma un’assemblea nazionale per confrontarsi pubblicamente con i rappresentanti delle forze politiche sulle proposte dell’Agenda Sociale sottoscritta da più di 700 realtà sociali.
Cooperazione contro precarietà e disuguaglianze
L’assemblea del 22 si svolgerà dalle 15 alle 18 presso la Casa Internazionale delle Donne. La scelta della Casa è un segnale molto importante. Continuare a costruire iniziative e percorsi comuni con il movimento femminista è indispensabile non solo per i soggetti sociali impegnati contro disuguaglianze e mafie ma per depatriarcalizzare la cultura del nostro paese. All’assemblea interverranno rappresentanti delle realtà sociali e delle forze politiche che hanno sottoscritto l’Agenda Sociale: M5S, PD, SI e UP.
Un confronto organizzato non solo per chiedere conto di quanto fatto sino ad ora in Parlamento da chi ha sottoscritto l’Agenda Sociale, ma per costruire azione politica e mobilitazioni condivise sui punti dell’Agenda Sociale. Un confronto che avviene a pochi giorni dal 25 aprile e dall’approvazione del Documento Economico e Finanziario per tornare ad alzare la voce e camminare insieme per riconquistare diritti e difendere la democrazia. Abbiamo bisogno di una nuova Liberazione. Non per noi ma per tutte e tutti.
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