NEL VIDEO: UN’ALTRA ONDATA DI ATTACCHI RUSSI HA COLPITO I MILITANTI LEGATI AGLI STATI UNITI NELLA SIRIA CENTRALE

Gli aerei da guerra delle forze aerospaziali russe (VKS) hanno distrutto due nascondigli utilizzati da militanti provenienti da un’area controllata dalle forze statunitensi nella Siria centrale, ha annunciato il 4 giugno il vice capo del Centro russo per la riconciliazione in Siria.

“Le forze aerospaziali russe hanno distrutto due luoghi di schieramento dei militanti che avevano lasciato la zona di al-Tanf e si nascondevano in zone difficili da raggiungere della cresta di al-Amur nel governatorato di Homs”, ha detto in un briefing il maggiore generale Yury Popov. .

Lo stesso giorno, sono emerse online riprese video che mostrano quelli che sembrano essere gli attacchi segnalati dal Centro di riconciliazione russo in Siria.

Soldati Esercito siriano

Circa 200 soldati statunitensi sono solitamente schierati nella guarnigione di al-Tanf, insieme a centinaia di militanti di un gruppo per procura noto come Esercito libero siriano. La coalizione mantiene una no-fly zone di 55 chilometri attorno ad al-Tanf. Nonostante ciò, gli aerei da guerra VKS sorvolano regolarmente la guarnigione.

Questa è stata la seconda ondata di attacchi russi che hanno colpito militanti legati agli Stati Uniti nella Siria centrale in meno di una settimana. Il primo è stato segnalato il 2 giugno.

Gli attacchi contro le forze governative nella regione centrale sono aumentati negli ultimi mesi, con l’Isis ancora alla guida dell’insurrezione che dura da anni nella regione.

Gli Stati Uniti affermano di essere presenti ad al-Tanf per contrastare l’Isis. Ma il vero scopo del presidio è bloccare l’autostrada strategica Damasco-Baghdad. Inoltre, secondo quanto riferito, la guarnigione viene utilizzata come avamposto per raccogliere informazioni e facilitare gli attacchi israeliani contro la Siria.

Funzionari siriani e russi hanno ripetutamente accusato le forze statunitensi ad al-Tanf di addestrare e persino armare terroristi, compresi membri dell’ISIS.

Fonte: South Front Press

Traduzione: Luciano Lago

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