Messaggio di Nasrallah agli israeliani: Se volete tornare al nord… allora fermate la guerra a Gaza

Il segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, riafferma il legame del Fronte libanese con la Striscia di Gaza, invitando i coloni israeliani a “rivolgersi al loro governo finché non cesserà l’aggressione contro Gaza, se vogliono tornare al nord di Israele”.

Il segretario generale di Hezbollah, Sayyed Hassan Nasrallah, ha confermato che il Fronte libanese prosegue, quantitativamente e qualitativamente, nelle operazioni che svolge a sostegno della resistenza nella Striscia di Gaza, sottolineando che impone equazioni di forza e che il legame con il Fronte di Gaza è “una questione finale e non soggetta a discussione”.

In un discorso pronunciato in occasione dell’ottavo anniversario del martirio del comandante Mustafa Badr al-Din, Sayyed Nasrallah ha affermato che il mondo intero “ha riconosciuto questo fatto (il collegamento con il fronte di Gaza è una questione finale e non è oggetto di discussione). Per questo gli americani hanno informato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu che non esiste soluzione nel Nord senza un cessate il fuoco a Gaza.

Sayyed Nasrallah si è rivolto ai coloni della Palestina occupata nel nord, che hanno fretta di tornare nel nord, invitandoli a “rivolgersi al loro governo fino a quando non finirà l’aggressione contro Gaza”.

Sayyed Nasrallah ha anche deriso la dichiarazione del ministro della Difesa israeliano Yoav Galant, in cui affermava di aver “eliminato metà dei combattenti di Hezbollah”.

Israele si trova di fronte a un vicolo cieco”

Sayyed Nasrallah ha sottolineato che per valutare i risultati della guerra è necessario andare prima sul campo e sulla realtà, e non su ciò che dice l’occupazione israeliana (per quanto riguarda le vittorie nella guerra), sottolineando che “esiste un consenso sul fallimento in Israele”.

Combattenti Hezbollah

Ha sottolineato che gli alleati di Netanyahu lo prendono in giro quando dice che è “ad un passo dalla vittoria”, sottolineando che la questione “non si limita solo al fallimento israeliano nel raggiungere gli obiettivi, ma anche a perdite più strategiche”.
Sayyed Nasrallah ha sottolineato che uno dei risultati più importanti della guerra è “l’ammissione da parte dell’occupazione di non aver ottenuto la vittoria”, mentre il 70% degli israeliani chiede le dimissioni del capo di stato maggiore dell’”Esercito”, Herzi Halevy.
Sayyed Nasrallah ha affrontato ciò che i sondaggi d’opinione nell’entità di occupazione hanno riferito riguardo alla fiducia in “Israele” come “stato” e alla fiducia nel “suo esercito”, secondo cui “il 30% (dei coloni), come minimo, afferma che questo stato non può essere abitato”.

Sayyed Nasrallah ritiene che la “vera conquista” sia rappresentata dall’incapacità di “Israele”, sostenuto dall’Occidente, di recuperare i suoi prigionieri o di ottenere la vittoria, e di proteggere le sue navi dai missili provenienti da migliaia di chilometri di distanza.

In questo contesto, Sayyed Nasrallah ha indicato che gli alti generali israeliani affermano che Netanyahu, con la sua insistenza sulla guerra, sta trascinando “Israele” nell’abisso, sottolineando che gli israeliani parlano anche di “logoramento quotidiano a Gaza, sui fronti del sostegno, e nell’economia”.

Fonte. Al Mayadeen

Traduzione: Fadi Haddad

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