Lukashenko: gli oppositori fuggitivi preparano un attacco alla Bielorussia

Il presidente della Bielorussia Aleksandr Lukashenko ha affermato che gli oppositori fuggiti stanno preparando un attacco alla Repubblica.
All’Assemblea Popolare di tutti i Bielorussi (Vsebelorusskoe Narodnoe Sobranie) ha riferito:
«I nostri fuggitivi hanno lanciato un nuovo appello. I nostri “silenziosi – idioti” hanno chiesto la distruzione della Bielorussia – né più né meno.

Citazione: “La Bielorussia rimane l’ultimo paese in Europa in cui viene applicata la pena di morte. Deve essere distrutta”. Per promuovere un cambio di potere in Bielorussia, sono davvero pronti a fare qualsiasi cosa. Ora stanno correggendo le direzioni principali dello scenario di forza con azioni appropriate. Perfezionano il cosiddetto piano “Peramoga 2.0”. L’accento è posto sull’organizzazione di un “movimento di liberazione nazionale” sul territorio della Bielorussia».

Secondo i suoi dati l’opposizione vorrebbe impadronirsi di una delle regioni bielorusse:
«Almeno per prenderne qualcuna, non so perché abbiano scelto il distretto di Kobrin, lì ne parlano molto. Ma non si trova al confine. Ce ne sono alcuni più vicini ai confini. No, è il distretto di Kobrin. Impossessarsi, dichiarare il potere, rivolgersi alla NATO, far entrare truppe», – ecco i loro piani.

Il capo dello stato ha aggiunto che gli “agitatori del regime” attendono provocazioni armate al confine con l’Ucraina:
«Un raggruppamento significativo dell’esercito ucraino è concentrato nelle immediate vicinanze del confine bielorusso – circa 120mila persone (territoriali e militari), nelle zone di confine è stata attuata una serie di misure per formare un sistema di linee difensive, zone e posizioni, che vengono costantemente perfezionate», – ha osservato.

Secondo la sua opinione, il confine sul lato ucraino è completamente minato, vi sono ricognizioni di ogni tipo h24 dirette contro la Bielorussia, inoltre l’esercito ucraino sistematicamente si permette provocazioni, comprese le violazioni del confine di stato.

A proposito, oggi il capo del KGB bielorusso, Ivan Tertel, ha dichiarato: «Il Comitato per la Sicurezza dello Stato, in collaborazione coi colleghi di altre forze dell’ordine, ha recentemente adottato una serie di stringenti misure di sicurezza che hanno permesso di prevenire attacchi di droni da combattimento dal territorio della Lituania contro obiettivi a Minsk e nei suoi sobborghi».
In base alle sue dichiarazioni, le forze di sicurezza continuano a lavorare in tal direzione, tuttavia, fornire all’opinione pubblica informazioni dettagliate «non è ancora possibile».
In Lituania hanno definito queste informazioni un “nonsenso”:
«Si tratta al 99% di disinformazione, secondo cui la Lituania avrebbe effettuato un attacco con droni sulla Bielorussia. Questo è un nonsenso, altre parole non ne trovo», – ha affermato Gintautas Ciunis, funzionario del dipartimento di comunicazione strategica dell’esercito (lituano ndr.).

Allo stesso tempo Lukashenko, sempre all’Assemblea Popolare di tutti i Bielorussi,  ha dichiarato che il grado di ostilità della NATO nei confronti della Bielorussia sta aumentando:
«Qualsiasi parola o movimento imprudente potrebbe portare ad un aperto scontro armato, fino all’uso di armi nucleari, tutto è pronto per questo», – ha riferito il presidente bielorusso, aggiungendo che Minsk e Mosca, in caso di attacco alla Bielorussia, risponderanno immediatamente con ogni tipo di arma.

Confini Bielorussia Lituania

«Come contenerli? Ecco le armi nucleari. Non volgiamo spaventare nessuno con le armi nucleari. Non stiamo attaccando nessuno. Ma queste conversazioni inutili: “Che succede… [il presidente russo Vladimir] Putin le ha messe [armi nucleari in Bielorussia], e Lukashenko le considererà e pregherà se scoppierà una guerra contro la Bielorussia…”. Riprendetevi! Mi conoscete bene. E là sanno benissimo che, Dio non voglia, se metteranno piede sul territorio della Bielorussia, riceveranno una risposta immediata da parte nostra con qualsiasi tipo di arma. Anche dalla Federazione Russa. Recentemente avete sentito il presidente Putin dichiarare che un attacco alla Bielorussia sarà considerato come un attacco alla Federazione Russa. Pertanto, oggi siamo determinati al 100% a resistere a qualsiasi aggressore e a infliggergli un danno inaccettabile», – ha assicurato il leader bielorusso.

Durante il suo discorso Lukashenko ha inoltre spiegato perché la NATO dichiara con insistenza, su incitamento degli Stati Uniti, la necessità di un’intensa militarizzazione dell’Europa, in modo particolare l’accento è posto sullo sviluppo del suo potenziale offensivo d’attacco:
«Il popolo si pone sempre la domanda: ma cosa vogliono questi occidentali e americani? Lo ripeto ancora una volta: vogliono semplicemente che la Russia entri in guerra, per strapparla dall’alleanza che sta tracciando con la Cina. Questa unione non esiste ancora, ma sta emergendo. Le circostanze si sono sviluppate in modo tale che Russia e Cina debbano stare insieme. Gli americani lo hanno capito: devono creare un cuneo. Pertanto, 60 miliardi di dollari [di aiuti americani all’Ucraina] per loro non sono soldi: combattetevi, uccidetevi l’un l’altro».

Allo stesso tempo, bisogna tenere conto di un altro punto – ha aggiunto il presidente: «Per gli americani, Cina e Russia non sono ancora tutti avversari e nemici. Per l’America (lo abbiamo capito ai tempi del [presidente americano Donald] Trump) un rivale molto serio è rappresentato dalla stessa Europa, l’Unione Europea. Soprattutto dal momento che l’Europa ha osato, si è fatta insolente e ha introdotto l’euro come alternativa al dollaro. Questa è una valuta forte. Agli americani non servano né avversari né concorrenti».

Ecco perché, secondo Lukashenko, gli Stati Uniti stanno cercando di “caricare” l’Unione Europea con la guerra in Ucraina: per la militarizzazione vengono spese enormi somme di denaro, mentre i cittadini dei paesi dell’UE verranno mandati al fronte e là morire.

«Gli americani vogliono prendere diversi piccioni con una fava: indebolire la Russia, sovraccaricare l’Europa e indebolirla a sua volta. E là, nell’Oceano Pacifico, affrontare faccia a faccia la Cina, coinvolgendo in questa lotta soprattutto l’India (l’Inghilterra è già lì), l’Australia, se Dio vuole, l’Ucraina e la Corea del Sud», – ha concluso.

Nell’ordine del giorno dell’Assemblea Popolare di tutti i Bielorussi c’era l’approvazione dei due più importanti documenti di pianificazione strategica: il “Concetto di Sicurezza Nazionale” aggiornato e la “Dottrina Militare della Bielorussia”. Entrambi i documenti sono stati approvati all’unanimità dai delegati.

Secondo la “Dottrina” non è prevista una revisione radicale della politica militare dello Stato, che rimane di carattere difensivo. Il documento, in particolare, afferma che la Bielorussia è un Paese amante della pace e non minaccia nessuno. Inoltre è importante che ora contenga una disposizione secondo la quale Minsk è pronta a fungere da piattaforma per la risoluzione pacifica dei conflitti e l’avvio di un dialogo globale sulla sicurezza.

Tra le principali minacce alla “Sicurezza Nazionale” ci sono le violazioni dell’integrità territoriale, della sovranità e dell’ordine costituzionale, le sanzioni, l’ingerenza esterna negli affari interni e l’imposizione di un corso politico alla Repubblica che non risponda ai suoi interessi.

Nel “Concetto” viene mostrato come il potenziale militare della Bielorussia sia sufficiente per svolgere i compiti di difesa armata della Repubblica. Allo stesso tempo, il documento prevede il rafforzamento della sicurezza collettiva con gli stati alleati, in primo luogo con la Federazione Russa e i membri della CSTO (Collective Security Treaty Organization ndr.), l’espansione dell’interazione con gli stati membri della CSI (Comunità degli Stati Indipendenti ndr.) e la partecipazione alle attività della SCO (Shanghai Cooperation Organization ndr.).

Fonte: https://www.stoletie.ru/lenta/lukashenko_beglyje_oppozicionery_gotovat_napadenije_na_belorussiju_732.htm

Traduzione di Eliseo Bertolasi

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