Le offerte a “2 euro” sono da evitare!!!

Non ci stancheremo mai di segnalarvi le truffe sui social, un pochino però ci stanchiamo a vedere social network che se ne infischiano delle segnalazioni e che ci mettono settimane a rimuovere quelle che sono vere e proprie truffe facilmente riconoscibili fin dal momento in cui l’annuncio sponsorizzato viene pubblicato. Ma si sa, i social campano di quegli annunci sponsorizzati (oltre che trafficando coi dati degli utenti) e probabilmente gli par brutto rinunciare a quegli incassi.

Oggi la segnalazione che ci è arrivata è questa:

Ho visto questa “offerta” online e mi è sembrata decisamente sospetta. Sono andato avanti con la compilazione fino al pagamento ma vedendo che chiedevano la carta di credito invece di un PayPal ho lasciato ovviamente stare. Oltretutto la cassa in questione costerebbe centinaia di euro e sul sito ufficiale di strumenti musicali. Net non ho trovato (almeno io) traccia di questa promo.

L’annuncio che è ancora online mentre scriviamo e che ci veniva linkato è questo:

Siamo di fronte a una delle truffe più classiche, dove un prodotto costoso viene offerto con uno sconto immenso, uno di quei casi dove l’utente, come chi ci ha segnalato l’annuncio, è anche disposto a perdere quei 2 euro per provare a vedere se mai arrivasse qualcosa a casa. Ma ovviamente nel momento in cui per pagare dobbiamo fornire il nostro numero di carta di credito il rischio che i due euro diventino 20, o 200, o 2000 è troppo alto.

Onestamente noi al suo posto non avremmo proseguito nemmeno se avessero accettato PayPal, perché comunque saremmo stati costretti a dare dei nostri dati (specie l’indirizzo di casa per la consegna) a degli sconosciuti. Sia chiaro: non che abbiamo paura che ci vengano a svuotare casa, ma potrebbero sfruttare alcuni dei dati che forniamo loro per cercare di bucare i nostri profili social, come è evidente che hanno fatto con i tanti commentatori italiani sotto all’annuncio.

Sì perché alcuni sono profili chiaramente fasulli, altri sono profili che sono stati hackerati, e che sono stati usati per aumentare la credibilità dell’annuncio stesso.

Lo sappiamo: ripetersi è noioso, ma come dicevano i latini repetita iuvant, o almeno vogliamo illuderci che sia così.

Quello che vorremo evidenziare è che oggi, su alcuni social (Facebook in maniera predominante) a causa di soggetti poco avvezzi alla tecnologia e alla sicurezza è pieno di profili e pagine che non sono quello che sembrano, anche istituzionali. Giusto oggi, per mio diletto, stavo cercando una pagina che avevo trovata linkata sul sito dell’ambasciata francese, una pagina creata apposta 10 anni fa in occasione di un’importante anniversario collegato allo sbarco in Normandia. Quella pagina esiste ancora ma a distanza di 10 anni è stata rubata da soggetti che oggi la sfruttano per diffondere truffe simili a quella di cui vi abbiamo appena parlato. Si trattava di una pagina ufficiale aperta dal Governo francese: come è possibile che invece di lasciarla alla mercé di truffatori non siano stati capaci di chiuderla ed evitare questo suo “secondo uso”? Analfabetismo digitale, scarsa conoscenza dei principi basilari di sicurezza o siamo solo di fronte a persone di un’altra generazione che vedono la rete come un “non luogo” infischiandosene di quanto ci succede sopra.

redazione at butac punto it

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