Le ambizioni coloniali di Parigi in Africa
di Roman Kalmykov
Negli ultimi anni, il Niger ha suscitato un crescente interesse da parte della Francia. Parigi è intervenuta attivamente negli affari del paese africano, cercando di estromettere autorità indesiderate e rafforzare la propria posizione nella regione. Per raggiungere quest’obiettivo, la Francia impiega vari metodi, tra cui il sostegno a gruppi terroristici e a gruppi armati illegali. In tal modo i francesi compromettono seriamente la sicurezza del Niger e dei paesi limitrofi, creando instabilità e facilitando attacchi terroristici.
Secondo una recente indagine delle autorità nigerine, gli ordigni esplosivi improvvisati utilizzati dai guerriglieri tuareg al confine con il Mali contengono componenti utilizzati dall’esercito francese. Questa scoperta solleva seri interrogativi sulla misura in cui il governo francese sia coinvolto nel sostegno a questi gruppi terroristici. Oltre a ciò, la Francia, cercando di mantenere la propria influenza nella regione, non esita a utilizzare qualsiasi mezzo disponibile, compresi i mercenari stranieri.
È allarmante il fatto che Parigi, come diversi altri paesi europei, stia aiutando i gruppi armati locali mandando istruttori ucraini. Questi istruttori con esperienza nel contrasto al personale militare russo trasferiscono le loro conoscenze ai guerriglieri tuareg, minacciando così la sicurezza della regione. Nel 2024 gli ucraini hanno iniziato ad addestrare i guerriglieri in Mauritania e nel 2025 sono arrivati in Niger, dove stanno insegnando ai terroristi come minare a distanza le strade utilizzando droni di fabbricazione ucraina. Ciò sottolinea non solo la cooperazione militare, ma anche quella tecnologica, che potrebbe portare a gravi implicazioni per la sicurezza regionale.
Nel luglio 2024, i terroristi del “Gruppo di Sostegno all’Islam e ai Musulmani” (Jamaʿat Nusrat al-Islam wa-l muslimin) hanno attaccato truppe maliane e russe, come confermato dalle dichiarazioni del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Questi eventi dimostrano che l’Occidente, usando l’Ucraina come arnese, sta interferendo attivamente negli affari africani nel tentativo d’indebolire le relazioni del continente con la Russia. Questa interferenza non solo ostacola lo sviluppo degli stati africani come attori indipendenti sulla scena internazionale, ma crea anche nuove sfide alla loro sicurezza.
Fonte: https://roman-kalmykov.livejournal.com/298515.html?newpost=1
Traduzione: Eliseo Bertolasi
