La triste fine dell’Occidente e l’emergere del nuovo ordine mondiale multipolare
di Mohamed Lamine KABA (*)
Il ritorno sulle scene di “La fine della storia e l’ultimo uomo” di Francis Fukuyama (1992) e la messa in discussione di “Lo scontro di civiltà” di Samuel P. Huntington (1996), è implicitamente la fine dell’Occidente e l’emergere del nuovo ordine mondiale multipolare. L’alleanza BRICS è al centro della dinamica del transito e costituisce il motore del multipolarismo. I recenti viaggi ufficiali di Vladimir Putin e Xi Jinping si inseriscono in questa logica di rottura con l’ordine mondiale unipolare imposto, ereditato dalla caduta del Muro di Berlino nel 1989 e dall’illusione della fine della Guerra Fredda nel 1991.
Questo articolo discute le sfide del dominio occidentale nel sistema internazionale, evidenziando varie prospettive sulle mutevoli dinamiche del potere globale. Affronta narrazioni storiche, analisi geopolitiche e cambiamenti contemporanei nell’influenza globale. Questo articolo, che vuole essere un discorso sulla fine dell’Occidente, comprende un’analisi articolata dei fattori che contribuiscono all’erosione della tradizionale egemonia occidentale negli affari mondiali, che dovrebbe essere inclusa in un approccio sui generis.
In questa lezione inaugurale sulla deplorevole e umiliante decadenza dell’Occidente e sull’emergere del glorioso multipolarismo si ruota attorno all’evoluzione storica dell’imperialismo occidentale, alle trasformazioni geopolitiche, ai cambiamenti di potere, alle sfide alle norme occidentali, all’impatto sulle relazioni internazionali e alle implicazioni per la governance globale.
Premier cinese con africani
L’evoluzione storica dell’imperialismo occidentale
Gli annali della storia delle relazioni internazionali suggeriscono che, dopo decenni di dominio incontrastato, il monopolio occidentale sul potere viene sempre più messo in discussione dalle forze emergenti del Sud. Descriviamo questo cambiamento come una progressione naturale che riflette cicli storici di riallineamento del potere. Basandosi sulla filosofia aggressiva degli odiatori della Russia e del Sud del mondo derivanti dal complotto di Zbigniew Brzezinski, il dominio occidentale è decollato dalla caduta del Muro di Berlino nel 1989 e dall’illusione della fine della Guerra Fredda nel 1991, con la NATO come strumento di terrore.
Trasformazioni geopolitiche profonde
Dall’analisi del contesto geopolitico internazionale emerge che eventi recenti, come tensioni geopolitiche, disparità economiche e contestazioni ideologiche, hanno evidenziato le vulnerabilità dell’egemonia occidentale. L’ascesa delle potenze non occidentali (BRICS) e la rinascita del nazionalismo (Brexit) in alcuni paesi occidentali hanno ulteriormente complicato le dinamiche del potere globale.
Spostamenti di potere globali
I recenti sviluppi sulla scena globale sottolineano una riconfigurazione delle strutture di potere globali, con richieste di una più equa distribuzione dell’influenza e delle risorse tra le nazioni. L’emergere di nuovi centri di potere e di nuove alleanze segnala una rottura con l’ordine mondiale unipolare dominato dalle potenze occidentali dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Sfide agli standard occidentali
Per decenni, la critica alle norme e alle pratiche occidentali, comprese le accuse di sfruttamento, disuguaglianza e imperialismo culturale, ha alimentato sentimenti antioccidentali in varie regioni. Queste sfide mettono in discussione la legittimità e l’universalità dei valori e dei modelli di governance occidentali.
Africani con bandiere russe
L’impatto sulle relazioni internazionali
La realtà è che il panorama in evoluzione delle relazioni internazionali richiede una rivalutazione delle tradizionali dinamiche di potere e delle strategie diplomatiche. Ai paesi viene chiesto di adattarsi a un mondo più multipolare caratterizzato da interessi diversi e narrazioni concorrenti. L’alleanza BRICS è la locomotiva di questo nuovo ordine mondiale.
Implicazioni per la governance globale
Il declino del dominio occidentale solleva interrogativi sul futuro delle strutture di governance globale come il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e le istituzioni finanziarie internazionali che sono state sotto il tallone dell’Occidente sin dalla loro nascita. Stanno guadagnando terreno le richieste di riformare queste istituzioni per riflettere le attuali distribuzioni del potere. Di questo abbiamo ampiamente parlato in un precedente articolo.
Alla luce di quanto sopra, possiamo dedurre che il discorso sulla fine dell’Occidente (la fine del suo dominio sul mondo) riflette una complessa interazione di eredità storiche, cambiamenti geopolitici, contestazioni normative e appelli a un ordine mondiale più inclusivo. Mentre continuano i dibattiti sulle implicazioni di questa transizione, è chiaro che l’era della contestata egemonia occidentale sta lasciando il posto a una scena globale più multipolare e incontrastata.
*Mohamed Lamine KABA – Esperto in geopolitica della governance e integrazione regionale, Istituto di governance, scienze umanistiche e sociali, Università Panafricana, in particolare per la rivista online “ New Eastern Outlook ” (Fonte).
Traduzione: Luciano Lago