La sinistra accusa il capitalismo e il riscaldamento globale per l’incendio della compagnia petrolifera statale messicana

La sinistra accusa il capitalismo e il riscaldamento globale per l’incendio della compagnia petrolifera statale messicana

Per avere un’idea di quanto sia poco seria la sinistra, dai un’occhiata alla reazione istintiva della sinistra a un recente incendio nel Golfo del Messico:

Questi tweet sono sciocchezze perché mentre il fuoco nel Golfo del Messico è spettacolare e terrificante, non ha nulla a che fare né con il capitalismo né con il riscaldamento globale.

È il risultato di un incidente causato da un oleodotto in pessime condizioni di proprietà della Pemex, la compagnia petrolifera statale del Messico.

È un’entità di proprietà del governo al 100% che è stata creata nel 1938 sulla base dell’espropriazione non compensata da parte delle società energetiche del settore privato.

Le imprese energetiche statali non sono mai capitaliste, sono entità statali socialiste.

Quella del Messico è tra le peggiori – anche la compagnia petrolifera statale venezuelana e’ in parte privata. Quella del Messico, invece, è una creatura statale completamente socialista con zero responsabilità nei confronti degli azionisti.

Ricorda che non è il capitalismo, né il riscaldamento globale a causare questi incidenti, ma il fatto che le imprese energetiche statali socialiste hanno un impatto terribile impatto sull’ambiente.

In Venezuela, vediamo l’inquinamento delle compagnie petrolifere statali su una scala indescrivibile:

Mentre il crollo dell’industria petrolifera venezuelana che una volta era l’economia più ricca del Sud America e’ ben documentata, c’è poca copertura sull’immenso danno ambientale causato dal decadimento delle sue infrastrutture energetiche.

Il regime autocratico di Maduro è determinato a spremere qualunque produzione di petrolio e benzina possa generare dai giacimenti petroliferi in rovina, dalle raffinerie corrose e dagli oleodotti arrugginiti del Venezuela. La situazione è così grave che le fuoriuscite di petrolio sono un evento regolare nello stato quasi fallito, soprattutto da quando Washington ha aumentato le sanzioni, impedendo a Caracas di ottenere il capitale necessario per condurre manutenzioni e revisioni critiche. Sotto la guida di Maduro, il governo del Venezuela, inclusa la compagnia petrolifera nazionale PDVSA, ha cessato di raccogliere e rilasciare dati, rendendo quasi impossibile per gli osservatori internazionali accertare ciò che sta accadendo nel paese. I dati PDVSA del 2016, prima che la compagnia petrolifera nazionale smettesse di rilasciare informazioni operative, mostravano che le fuoriuscite di petrolio si erano quadruplicate dal 1999.

A parte il fatto che la PDVSA abbia smesso di riportare pubblicamente i dati operativi, Caracas tenta regolarmente di ignorare o addirittura coprire le fuoriuscite di petrolio. Ciò rende estremamente difficile per i paesi vicini e per la comunità internazionale discernere l’entità del danno ambientale che si sta verificando.

Notate quanto e’ facile per uno stato socialista insabbiare gli scandali quando esso stesso controlla la stampa.

In Ecuador, abbiamo un’altra situazione della compagnia petrolifera statale altrettanto grave:

Chevron non ha mai condotto operazioni di produzione di petrolio in Ecuador. La Texaco Petroleum Co. (TexPet) operava in Ecuador, principalmente in partnership di minoranza con la compagnia petrolifera statale dell’Ecuador, Petroecuador, che possedeva il 62,5%. TexPet ha lasciato l’Ecuador nel 1992 e in quel momento ha rimediato completamente alla sua quota di danni ambientali derivanti dalla produzione di petrolio. L’operazione di bonifica da 40 milioni di dollari è stata certificata da tutte le agenzie del governo ecuadoriano responsabili della supervisione e TexPet ha ricevuto il completo benestare dai governi nazionali, provinciali e municipali dell’Ecuador. Chevron ha acquisito TexPet nel 2001.

Per più di due decenni, Petroecuador è stato l’unico proprietario delle operazioni lasciate da TexPet e la compagnia petrolifera statale le ha notevolmente ampliate. Tutte le restanti condizioni ambientali nella regione sono di esclusiva responsabilità legale di Petroecuador e, nel dicembre 2011, Petroecuador ha annunciato un programma di risanamento da 70 milioni di dollari per la necessaria bonifica.

La colpa pero’ e’ dell’occidente, dello stato di diritto e degli standard ambientali esistenti che non sono per nulla presenti nel terzo mondo socialista di proprietà statale.

Casi simili di cattiva gestione della compagnia petrolifera statale socialista e le sue orribili conseguenze abbondano in Russia, Cina, Nigeria, Iran, l’elenco è piuttosto sorprendente.

Ora abbiamo questo caso messicano, e la compagnia petrolifera statale messicana, Pemex, a suo merito, ha detto che da allora ha spento il fuoco.

Semmai, questo incendio equivale a un argomento contro le compagnie petrolifere statali e gli inevitabili risultati della loro attività, dove il profitto non è la principale preoccupazione e rendere felici gli azionisti non è un problema. Queste imprese statali servono solo come vacca da mungere per i governi socialisti.

Se dobbiamo parlare del riscaldamento globale, paesi come il Messico e la Cina dovrebbero rispettare gli standard di ogni altra nazione firmata dall’accordo di Parigi. Ovviamente non e’ cosi’ e la sinistra sfrutta queste occasioni per puntare il dito contro l’occidente.

Fonte

l-incendio-nel-mare-nel-golfo-del-messico

Neovitruvian

La censura dei social media e` sempre piu` pesante, aiutami a sopravvivere con una donazione

2,00 €

Fai clic qui per acquistare.

veronulla

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com