La Russia sanziona 8 funzionari della UE incluso il presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli

La Russia sanziona 8 funzionari della UE incluso il presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli

La Russia ha risposto alle sanzioni attuate dalla UE contro Mosca in Marzo ed ha sanzionato a sua volta alcune delle autorità della UE incluso il presidente dell’Eurocamera.

Nel comunicato la cancelleria russa ha specificato i nomi dei funzionari di alto rango sanzionati a cui viene proibito l’ingresso nel territorio della Federazione russa in risposta alle restrizioni decretate dalla UE alle autorità russe.Il presidente del Parlamento Europeo (PE), David Sassoli; la vicepresidente della Comissione Europea (CE), la responsabile della Giustizia, Vera Jourová; il responsabile Jorg Raupach; la responsabile della divisione di sicurezza dentro la Agenzia di Ricerca e Difesa della Svezia, Asa Scott, tutti che si trovano fra le le figure sanzionate.
Mosca ha attaccato la politica della UE per causa della continua condotta antirussa svolta in forma aperta e deliberata con una una linea di azione perseguita da Bruxelles che viene dettata da Washington. Non è un mistero che gli Stati Uniti hanno interesse di trasformare l’Europa in uno scenario di duro confronto con la Russia fino ad arrivare alla rottura di ogni relazione.
L’Ue ha prorogato per un anno, fino al 6 marzo 2022, le sanzioni contro individui russi che accusa di essere “responsabili dell’appropriazione indebita di fondi statali ucraini nel quadro dell’annessione della Crimea e di Sebastopoli alla Russia”.

L’UE e gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni a Mosca dal 2014 dopo che la Crimea si è separato dall’Ucraina e si è unita alla Russia attraverso un referendum in cui oltre il 96% degli abitanti della penisola ha sostenuto la sua incorporazione nella Federazione Russa .

Il blocco dell’UE e la Russia stanno già attraversando uno dei loro momenti peggiori. Mosca denuncia le interferenze occidentali in una sentenza del tribunale contro l’avversario russo Alexei Navalni, arrestato il 17 gennaio in un aeroporto di Mosca (capitale russa) al suo ritorno dalla Germania per aver saltato il regime di semilibertà.
Come ha avvertito il paese eurasiatico, il livello di dialogo tra Russia e UE è già sceso al suo punto più basso, a causa delle azioni di Bruxelles.

Il presidente Sassoli ha risposto alle sanzioni decretate da Mosca dichiarando la sua determinazione a non desistere dalla denuncia della violazione dei diritti umani attuata, a suo parere, dalla Russia e a non farsi intimidire da questi provvedimenti.

David Maria SASSOLI President of the European Parliament

In risposta a queste parole alcuni osservatori russi si sono chiesti a quali diritti umani si riferisse Sassoli, sicuramente a quelli di Navalny ma non risulta che Sassoli e la UE si siano mai interessati dei dissidenti incarcerati in Europa, come ad esempio il gionalista Julian Assange che da anni giace in carcere nel Regno Unito per aver denunciato i crimini commessi dagli Anglo Americani e altre persone incarcerate in Europa per reati di opinione.
Inoltre la UE non ha mai pronunciato una parola sulle misure di repressione attuate in Ucraina e nei paesi Baltici contro giornalisti di etnia russa e persecuzioni contro i dissidenti incluse aggressioni ed omicidi attuati dai gruppi radicali ucraini, nessuna condanna pronunciata da Sassoli e gli altri funzionari della UE contro la chiusura dei canali televisivi dell’opposizione in Ucraina e la discriminazione contro le etnie russe in vari paesi dell’Est Europa.
Per questo motivo i funzionari della UE sono accusati dalla Russia di strabismo politico, di doppio standard dei diritti e di puro servilismo nel confronti degli Stati Uniti che dettano la linea a Bruxelles.

Luciano Lago

veronulla

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