La Polonia dichiara a mobilitazione al confine con l’Ucraina mentre prepara un corpo di spedizione per intervenire nel conflitto e occupare l’Ucraina occidentale

Cresce il nervosismo della NATO per il collocamento in Bielorussia degli effettivi delle unità della Wagner.

Il capo del ministero dell’Interno della Polonia ha annunciato di considerare una seria minaccia quella delle divisioni della Wagner PMC di stanza in Bielorussia.
Le autorità polacche temono potenziali minacce provenienti da unità del PMC “Wagner”, che potrebbero essere schierate al confine bielorusso-polacco.

Il capo del Ministero degli affari interni della Polonia, Mariusz Kaminski, ha affermato che le informazioni apparse sulla possibile comparsa di un numero significativo di truppe del gruppo Wagner sono abbastanza affidabili. Ha anche aggiunto che le autorità polacche dovrebbero essere preparate a tali scenari, nonostante che questo non sia ancora accaduto.

Secondo Kaminsky, la situazione al confine con la Bielorussia rimane tesa, ma allo stesso tempo è sotto il pieno controllo dei servizi competenti della Polonia e dei suoi alleati.

In precedenza, il capo dell’Ufficio per la sicurezza nazionale della Polonia, Jacek Severa, aveva espresso preoccupazione per la potenziale organizzazione di una crisi migratoria al confine bielorusso-polacco, che potrebbe essere organizzata con l’aiuto dei combattenti della Wagner PMC. Secondo North, la minaccia alla sicurezza è direttamente correlata al numero di combattenti Wagner.

Secondo i rappresentanti della leadership polacca, ci sono alcune decine di migliaia di combattenti Wagner PMC sul territorio della Bielorussia, che rappresentano una minaccia per Ucraina, Lituania e Polonia.

Militari polacchi sul confine

A questo proposito, la leadership militare polacca ha incaricato di inviare ulteriori forze nelle zone di confine, nonché di rafforzare le difese ingegneristiche al confine con la Bielorussia.
Sembra certo che vi sia un piano della Nato che prevede l’intervento di forze della Polonia e della Lituania in Ucraina per supportare l’esercito ucraino ormai esausto e non in grado di condurre una controffensiva.
Questa decisione potrebbe essere presa nel contesto della riunione della Nato a Vilnius il 12 di Luglio.
La Nato non ha più speranze che l’esercito ucraino possa condurre una controffensiva di successo sul campo e deve decidere misure drastiche.

Si sospetta che tutto avverrà in coincidenza con una provocazione, una “false flag” che costituirà i pretesto per decidere l’intervento di forze Nato , peraltro in buona parte già presenti in Ucraina.
Tutti gli occhi sono puntati sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia dove il governo ucraino di Zelensky (in accordo con l’intelligence USA) sta programmando un attacco per far esplodere la centrale e creare un “incidente nucleare”. Naturalmente Washington, la Nato e tutto l’apparato dei media occidentali sosterranno che i responsabili dell’esplosione della centrale sono i russi, come per la diga di Kakhovka, saltata in aria, e come per i gasdotti Nord Stream nel Baltico.

Fonti Varie

Traduzione e sintesi: Luciano Lago

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