Israele potrebbe attaccare l’Iran prima che Biden assuma il potere a Washington
Dichiarazioni e voci si susseguono circa la possibilità che Israele stia pianificando un attacco contro l’Iran approfittando del periodo di transizione tra una Amministrazione e l’altra a Washington.
In particolare le voci trovano fondamento in una dichiarazione rilasciata dall’ex consigliere alla difesa di Trump, HR McMaster, il quale, nel corso di una intervista giovedì alla Fox News , ha dichiarato che il presidente eletto Joe Biden non dovrebbe rientrare nell’accordo nucleare iraniano del 2015 quando entrerà in carica il 20 gennaio. McMaster ha detto al presentatore della Fox Bret Baier che l’allora Segretario di Stato, John Kerry, si sbagliava nel non considerare l ‘”ideologia ostile” del regime iraniano, oltre al suo coinvolgimento nelle guerre per procura regionali e nell’aggressione contro gli Stati Uniti.
Con questi grandi guadagni che l’Iran ha ottenuto quando l’accordo è stato firmato, così come lo sgravio delle sanzioni … cosa ne hanno fatto di quei soldi?” Ha chiesto McMaster.
“Hanno utilizzato quei soldi per intensificare la violenza settaria in tutta la regione, nel tentativo di mettere un esercito per procura al confine di Israele”, ha osservato, riflettendo la posizione del primo ministro Benjamin Netanyahu.
“Sarebbe davvero un grave errore riportare l’orologio al 2016 e resuscitare l’accordo nucleare”, ha aggiunto McMaster.
“L’accordo sul nucleare iraniano è stato un disastro politico mascherato da trionfo diplomatico”. (………) Ogni periodo di transizione è un periodo pericoloso “, ha sottolineato McMaster.
McMaster ha anche parlato di Israele e della sua strategia in relazione all’Iran, suggerendo che Israele potrebbe agire contro l’Iran in qualche forma, incluso un attacco militare, dopo la fine del mandato di Trump come presidente.
Israele può attaccare l’Iran se vede una minaccia rappresentata dall’Iran, anche negli ultimi giorni dell’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
McMaster ha ricordato che Israele sta applicando la dottrina esposta dal Primo Ministro Minahem Begin, che afferma: “In nessun caso permetteremo al nemico di sviluppare armi di distruzione di massa contro il popolo di Israele”.
In questo contesto, il generale ha fatto riferimento all’attacco da parte dello Stato ebraico a un impianto di armi nucleari in Siria nel 2007.
Oltre a questa intervista, diversi analisti militari hanno osservato che Israele potrebbe esere tentata nell’approfittare del periodo di transizione per mettere la nuova amministrazione di Washington di fronte al fatto compiuto di un conflitto con l’Iran, dove gli USA non potrebbbero tenersi fuori e sarebbero costretti ad intervenire.
Questa eventualità avrebbe diversi punti di convenienza sia per Israele che per l’amministrazione Trump uscente, visto che si impedirebbe al nuovo presidente di persegire una distensione con l’Iran, alterando le misure di embargo e pressioni che l’amministrazione Trump ha condotto sull’Iran. Superfluo dire che tutto l’apparato militare industriale e lo stesso “Deep State” vedrebbero con favore una tale evenienza.
A Teheran inizano a suonare le sirene di allarme e i preparativi per la difesa del paese sono stati intensificati.
Fonti: Jerusalem post -Fox News – New Front
Traduzione e sintesi: Luciano Lago