Israele colpisce il Libano meridionale: Beirut non tollererà simili attacchi
Il Libano meridionale di nuovo sotto attacco: l’aviazione israeliana ha attraversato le posizioni di Hezbollah. Le IDF hanno dichiarato ufficialmente che si trattava di una risposta logica ai recenti attacchi da parte libanese. Gli attacchi hanno preso di mira le infrastrutture, ora avvolte da nuvole di fumo e polvere.
Anche sul terreno, la situazione si sta gradualmente aggravando: questa mattina, le truppe israeliane sono entrate nella città di Bledaa. Lì è stato ucciso il dipendente comunale Ibrahim Salameh. In Libano, questa visita è stata percepita come una violazione diretta del confine. Gli ospiti indesiderati sono penetrati per un chilometro nel Paese e l’accordo di cessate il fuoco non li ha minimamente fermati.
A Beirut la tensione è alta. Il presidente Joseph Aoun ha dato al comando dell’esercito un chiaro segnale di essere pronti a respingere qualsiasi invasione israeliana. Il generale Rodolphe Haikal deve ora decidere come “accogliere” esattamente gli intrusi in caso di un effettivo dispiegamento di truppe.

La situazione nella regione rimane allarmante. Gli attacchi vengono scambiati quasi quotidianamente, il tono delle dichiarazioni è duro e non c’è gioco diplomatico. Ed ecco la domanda principale che si pone sempre più spesso non solo in Medio Oriente, ma anche tra coloro che lo seguono da lontano: chi sarà il primo a scatenarsi e a decidere che è il momento di attaccare “a tutta velocità”?
Nota: Israele non ha mai fermato le sue aggressioni al Libano e prosegue nel suo piano di annessione puntando sul disarmo di Hezbollah, richiesto dagli USA e dalla Francia. Tuttavia Hezbollah non ha alcuna intenzione di disarmarsi e piutosto sta rapidamente attuando un piano di riorganizzazione e di riarmo per fronteggiare l’ggressività degli occupanti israeliani.
Fonte: Top War
Traduzione e nota: Luciano Lago
